Altrove il Caganer è praticamente sconosciuto, ma in Catalogna è uno dei personaggi più popolari del folklore locale ed è legato indissolubilmente al periodo natalizio e alle festività di fine anno, lontano retaggio di civiltà strettamente connesse con la terra e con i riti di fertilità, riti che in un modo o nell’altro sono riusciti a giungere fino a noi. Andiamo a vedere, quindi, che cos’è il caganer e cosa rappresenta per la tradizione catalana, premettendo che, nel tempo, è diventato uno dei souvenir più popolari da riportare con sè dopo a un weekend a Bracellona.
Viviamo a Barcellona da quasi dieci anni ormai, la conosciamo anche nei suoi angoli meno conosciuti, ma ogni volta che arriva il natale rimaniamo piacevolmente stupiti dalla forza delle tradizioni catalane che, non solo in questo periodo, ma un po’ in tutto l’anno condizionano lo stile di vita e la mentalità dei degli abitanti di Barcellona e, più in generale, di tutta la Catalogna. In tal senso il caganer è uno dei personaggi più vigorosi e simbolici del folklore natalizio locale, presente un po’ in tutte le bancarelle artigianali, che durante le festività animano la città di Barcellona con la loro sgargiante presentazione.
IL CAGANER, TRA FOLKLORE E TRADIZIONE CONTADINA
Che cos’è quindi il caganer? Si tratta di una figura tipica del presepe catalano, risalente al XVIII secolo, tradizionalmente rappresentato da un contadino vestito con la berrettina (il tipico copricapo locale), pantaloni neri e una fascia rossa, ed è un simbolo di buona fortuna, allegria e buonumore da tenere in casa. Secondo la tradizione, le sue deposizioni corporali fertilizzavano la terra per l’anno successivo, contribuendo così alla prosperità dei raccolti.
Oggi il caganer ha valicato i confini spazio-temporali delle festività natalizie, e lo si può incontrare tutto l’anno in forma di statuina artigianale un po’ in tutti i negozi di souvenirs di Barcellona. Addirittura, nei punti più strategici della città, per esempio di fronte alla Cattedral del Mar (di cui avevamo già parlato in un articolo relativo al culto delle madonne nere di Barcellona), in pieno quartiere del Born, sono nati degli store che vendono solo caganers non solo tradizionali, ma anche con le sembianze di personaggi storici e contemporanee.
Per molte personalità famose, dello spettacolo e dello sport, è diventato un onore avere il proprio caganer personalizzato. Un po’ come avviene a Napoli nelle bancarelle natalizie di Spaccanapoli, anche a Barcellona, i caganers hanno finito per diventare un oggetto cult rappresentante dei personaggi più in voga del momento.
“Si tratta di una figura tipica del presepe catalano, risalente al XVIII secolo, tradizionalmente rappresentato da un contadino vestito con la berrettina (il tipico copricapo locale), pantaloni neri e una fascia rossa, ed è un simbolo di buona fortuna, allegria e buonumore da tenere in casa. Secondo la tradizione, le sue deposizioni corporali fertilizzavano la terra per l’anno successivo, contribuendo così alla prosperità dei raccolti.”
Mode del momento a parte, il caganer rimane fermamente legato alla tradizione popolare natalizia e ai riti di fertilità, giacché, come per molte altre culture, la cacca, e più in generale l’atto in sé di defecare, rappresentano elementi catartici e di trasformazione, oltre che di fertilizzazione del terreno e, quindi, di buon auspicio.
L’ORIGINE STORICA DEL CAGANER
La tradizione fa risalire la creazione del caganer al XVII e XVIII secolo, ovvero nel pieno dell’epoca del barocco. Originariamente, esso raffigurava un abitante della campagna vestito con il costume tradizionale catalano, completo di cintura e berrettina rossa (barretina in catalano). Il suo utilizzo, secondo una visione scaramantica, è fonte di fortuna e allegria mentre il non collocarlo all’interno di un presepe può essere causa di sventura.
Una curiosità che ci offre lo spunto per una considerazione più generale: anche tra le pitture della Cappella Palatina di Palermo, nel soffitto della navata, è vistosamente raffigurato un caganer. La figura dell’uomo nell’atto di defecare è tipica della cultura mediterranea, e ben più antica del periodo barocco, al quale è però strettamente legata la tradizione catalana. Solo successivamente questa simbologia è stata adottata dal Cristianesimo, non a caso l’ambientazione di riferimento è quella del presepe, uno dei maggiori simboli della cristianità e apogeo di un evento sorprendente come quello della nascita del Cristo.
LA CACCA AL CENTRO DELLA TRADIZIONE NATALIZIA CATALANA
Il caganer non è il solo personaggio della cultura catalana collegabile al Natale di cui vengono raffigurate le funzioni corporali. Esiste anche la tradizione del Cagatiò, o Tio del Nadal un tronco d’albero grezzamente lavorato in modo da avere fattezze umane, protagonista di una piccola cerimonia che si svolge tradizionalmente nelle case catalane la sera della vigilia di Natale. Il cagatió, ovvero, viene posto al centro dell’abitazione con sopra una coperta di colori vivaci, atta ad occultare le sue “feci” (solitamente dolciumi) e i bimbi sono invitati a bastonarlo affinché “cachi” i dolciumi.
PER CONOSCERE UNA BARCELLONA DAVVERO UNICA
Se volete scoprire Barcellona, divertendovi, curiosando, e senza perdervi i luoghi cult, CONTATTATECI per tempo (info@vitaminaproject.com), saremo lieti di accompagnarvi alla scoperta di una città davvero unica; sì proprio noi che questa città la amiamo e la viviamo ogni giorno cercando di trarre sempre nuovi spunti e scoprire nuove storie.
- VIAGGIO IN ALGERIA: 10 LUOGHI DA NON PERDERE
- ALLA SCOPERTA DEL CERRADO BRASILIANO, ovvero il Brasile non è solo Amazzonia
- MISSIONE INDIA: alla scoperta del Rajasthan, tra suggestione e archeologia
- PASSEGGIANDO PER LUCCA: cosa fare e cosa vedere
- ALGERI LA BIANCA, cosa fare e vedere nella capitale dell’Algeria