Abbiamo viaggiato in Irlanda da Dublino alla costa ovest, e siamo giunti ad una conclusione: “l’Irlanda è una Top Destination!”.
Un must per chi ama la natura, i paesaggi desolati, le atmosfere cupe e le distese verdi-smeraldo. E’ l’ideale da viaggiare in solitaria, in bici, in moto, in macchina (il tempo, però, è sempre imprevedibile), giacchè le strade sono ottime e i sentieri davvero suggestivi.
E poi le antiche abbazie, i monasteri sperduti, le ville vittoriane e le tradizioni ancestrali di stampo celtico e gaelico.
E ancora la birra, il cui monopolio è detenuto dalla scura Guinness, il Wisky e l’Irish Coffee, le pecore dal manto ricciuto e dal volto nero, gli gnomi, gli elfi e i monaci viandanti.
Non c’è niente che non vada qui in Irlanda, è tutto molto tradizionale e suggestivo, a parte il fatto che è un pò cara, ma le soluzione sono varie, e con un pò di strategia ed organizzazione ci si riesce ad organizzare.
Una raccomandazione su tutte: non dimenticate di portare una giacca a vento, imbottita e impermeabile, qui il tempo è davvero imprevedibile!
LA RIVOLUZIONE VERDE
“Viaggiare in Irlanda vuol dire riconciliarsi con se stessi e con Madre Natura. Di verde ce n’è tanto e, a parte nei luoghi più turistici, non è difficile trovarsi soli a tu per tu con un cielo colmo di nubi ed un paesaggio ricco d’amore!”
Un breve stop nella cosmopolita Dublino, una sortita alla Cattedrale di San Patrizio e al Trinity College, per ammirare da vicino gli antichi manoscritti risalenti al X secolo, come il Libro di Kells e quello di Dimma, e poi via verso la costa ovest, quella dei paesaggi mozzafiato!
Un tragitto che ci porterà a toccare luoghi di incredibile bellezza naturalistica, come la romantica regione del Connemara, quella del Burren e della valle del fiume Shannon, delle imponenti scogliere di Moher, 200 metri a picco sull’Oceano Atlantico, delle grandiose vedute del Ring of Kerry e del Killarney National Park.
Lungo il percorso ci sarà occasione per visitare i tranquilli paesini di Tralee, Waterville e Galway, quest’ultimo però, presenta un centro urbano più articolato e movimentato, essendo città universitaria ed importante porto della costa atlantica.
Ma diamo inizio al nostro viaggio, alla ricerca di una nuova prospettiva, l’Irlanda ci chiama.
“Nel Connemara, la natura regna incontrastata, la luce ed il paesaggio variano continuamente
in un susseguirsi di boschi, laghi, fiumi, spiagge dorate e dolci colline.”
Navigando l’unico fiordo irlandese, il Killary Harbour, nella magica regione del Connemara, mentre lentamente si svela tutto lo spirito selvaggio di un’Irlanda sempre più affascinante e desolata, sogniamo ad occhi aperti e ci improvvisiamo poeti.
Ma il Killary Harbour non è l’unico tesoro di questo tratto di costa. Tutta la regione del Connemara è un inestimabile raccoglitore di scorci e paesaggi memorabili. Viaggiando in questi luoghi abbiamo appreso una nuova prospettiva e siamo tornati ad apprezzare, dopo tanto tempo, la bellezza e la poesia della solitudine.
L’Irlanda, ed in particolare il Connemara, sono così, ti spingono a pensare, a riflettere sulla grandiosità della natura, sull’imperturbabilità del Tempo che, inesorabile, attraversa secoli ed ere, e sulla necessità che noi uomini abbiamo di riscoprirci osservatori e pensatori.
Galway è ben servita sia in treno (per Dublino 7 treni al giorno), che in pullman, con una fitta rete di linee per la gran parte delle località del Connemara. Per chi viaggia in auto, o in moto, la N59 da Galway attraversa tutto il Connemara, e prosegue verso nord parallela alla costa.
Nel Burren il paesaggio cambia improvvisamente. Rocce calcaree, vegetazione ridotta all’osso, sembra un deserto lunare. Burren, in gaelico significa appunto “grande roccia”, ed è uno dei paesaggi più particolari d’Irlanda. Qui il verde lascia posto al grigio, il colore dominante. Tutto è grigio, come la pietra. Siamo in un terreno carsico, fatto di pozzi, doline e grotte sotterranee, laghetti stagionali che si dileguano durante la stagione secca. Un fascino selvaggio, che raggiunge il massimo della suggestione alle fantastiche scogliere di Moher, che per 8 km regalano uno tra gli scorci più belli d’Irlanda e forse dell’intera Gran Bretagna.
Scendendo poi verso sud, il paesaggio si fa un pò più morbido nei pressi della baia di Tralee prima e dell’estuario del fiume Shannon poi. Proprio da Limerick, sull’estuario, può iniziare un magico itinerario nella valle dello Shannon, nel cuore dell’Irlanda, tra laghi, canali e fiumi, alla scoperta di abbazie, castelli e rovine medievali, magari noleggiando un house-boat, oppure costeggiando in macchina l’andamento serpentino del Fiume. Poi l’acqua sfuma e attutisce ogni cosa, fino a condurci ai suggestivi resti di Clonmacnoise, la più grande città monastica d’Irlanda, che domina le anse dello Shannon, una vera e propria chicca che ci riporta indietro nel tempo, nel cuore del medioevo, quando le coste dell’Irlanda erano minacciate dalle sortite dei vichinghi. I monaci irlandesi resistettero però con tenacia, salvando un enorme patrimonio storico ed epigrafico, e tramandandolo poi fino a noi. Clonmacnoise fu uno di questi baluardi cristiani.
Pià a valle, a pochi chilometri da Limerick, Adare, un pittoresco villaggio fiorito attorno ad uno scenografico castello, Adare Manor.
A Ovest di Cork, seconda città d’Irlanda per grandezza importanza, inizia un mondo unico, il Kerry. Un clima favorevole, mitigato dalla corrente del Golfo, fa esplodere una vegetazione di rododendri e fucsie che illumina di ogni sfumatura di rosso la campagna, e qua e là la sorpresa di palme e pini marittimi. Una costa nervosa, fatta di scogliere e promontori dove si nascondono piccole baie di sabbia e villaggi d’atmosfera, come Waterville e Glenbeigh.
Il Kerry, vera meraviglia naturale, è attraversato da un ring, un percorso ad anello di circa 170 km davvero spettacolare, che regala paesaggi incantati. E’ questa l’irlanda sognata dell’immaginario collettivo, quella rude e selvaggia ammirata nei fiml cult La figlia di Ryan e Cuori Ribelli, roccaforte del gaelico e custode della storia più antica.
Un tranquillo paesino sulle coste atlantiche, Waterville, e una statua di Charlie Chaplin, posta proprio di fronte al luogo che egli scelse quale dimora per le vacanze estive. Ironicamente, la statua dà le spalle al grande Mare, come a dire che noi uomini nasciamo liberi, ma poi ci creiamo infinite gabbie e condizionamenti, molti dei quali legati ad aspetti materiali.
Il viaggio dovrebbe servire proprio a sradicare in noi queste convinzioni e a renderci più semplici e meno dipendenti dalle abitudini. A Waterville, non c’è nient’altro, a parte qualche hotel, ristorante e negozio di souvenir, ma la presenza del mare e del vento si sentono eccome!