PASSEGGIANDO PER LUCCA: cosa fare e cosa vedere

Lucca, la città natale del grande compositore Giacomo Puccini, è stato uno dei passaggi più entusiasmanti del nostro viaggio in Toscana. Un nucleo urbano bellissimo, con le sue eleganti piazze e chiese, un’atmosfera molto piacevole. Inoltre, Lucca è nota per la cinta muraria rinascimentale che circonda tutto il centro storico, e per le strade acciottolate. Le ampie passeggiate alberate in cima a questi bastioni del XVI e XVII secolo sono molto frequentate, sia a piedi che in bicicletta, e regalano al visitatore un colpo d’occhio unico oltre che una maniera dinamica di vivere e conoscere un borgo tra i più belli d’Italia.

“Lucca è l’unica città italiana interamente chiusa, come dentro un anello, all’interno del quale le sue chiese, i suoi palazzi e le sue torri profumano di segreti e storie antiche. Basta percorrere i vicoli e le stradine acciottolate per sentirsi trasportare improvvisamente nel Medioevo e nel Rinascimento.”

Venire a Lucca è sempre una buona idea, e non solo per ammirarne la ricchezza del patrimonio storico-architettonico, ma anche per farci base in vista di un eventuale tour della Toscana, com’è stato nel nostro caso. Da Lucca, infatti, sono facilmente raggiungibili in macchina Firenze, Arezzo e Pistoia, da visitare in giornata, con il vantaggio di dormire in un centro piccolo, intimo e molto accogliente, che al calar del sole diventa ancora più affascinante.

Cosa c’è da ammirare a Lucca? Quali sono i principali spunti per chi passa di qui? Gli argomenti sono tanti e variegati, dalla musica, alle chiese medievali e rinascimentali, ai bar e locali storici, dalle eleganti piazze ai musei a tema, senza dimenticare l’evento planetario del Lucca Comics, che ogni autunno trasforma il borgo toscano in una capitale internazionale per gli appassionati di manga, anime e graphic novel.

(Foto Alberto Bertoncini) Copyright © gonews.it

LUCCA, LA CITTA’ DI PUCCINI

Quando si nomina Lucca, non si può non pensare al grande compositore, Giacomo Puccini, che qui nacque e passò l’intera infanzia. Tutta la città parla di lui, nei luoghi e nei concetti, e quando cammini per le strade acciottolate, in qualche modo si percepisce ancora, vivida, la sua presenza. Oggi la casa natale di Puccini è stata trasformata in un museo, situato nell’appartamento, al secondo piano, di un antico edificio nel cuore di Lucca. La casa rivive come all’epoca in cui vi abitava il giovane Giacomo. Vi sono custoditi il pianoforte Steinway & Sons su cui Puccini compose Turandot, partiture autografe di composizioni giovanili, lettere, quadri, fotografie, bozze preziose, come quelle dei libretti di Tosca, La fanciulla del West e uno straordinario abbozzo musicale de La bohème. Notevole il costume di Turandot, indossato da Maria Jeritza alla Metropolitan Opera House di New York nel 1926. Oltre alla Casa Museo, la Città di Lucca organizza eventi in memoria del suo figlio più illustre durante tutto l’anno.

“Giacomo Puccini 𝗻𝗮𝗰𝗾𝘂𝗲 𝗮 𝗟𝘂𝗰𝗰𝗮 𝗶𝗹 𝟮𝟮 𝗱𝗶𝗰𝗲𝗺𝗯𝗿𝗲 𝟭𝟴𝟱𝟴, ultimo di una dinastia di compositori che da più di un secolo deteneva il monopolio della vita musicale cittadina. Crebbe con 𝘀𝗲𝗶 𝘀𝗼𝗿𝗲𝗹𝗹𝗲 𝗲 𝘂𝗻 𝗳𝗿𝗮𝘁𝗲𝗹𝗹𝗼 nella casa di Corte S. Lorenzo dove ricevette i primi insegnamenti musicali dal padre Michele. Nell’ambiente lucchese nacquero le sue prime composizioni, fra cui la 𝘔𝘦𝘴𝘴𝘢 𝘢 4 𝘷𝘰𝘤𝘪 come pezzo per il diploma nel 1880; successivamente si trasferì a Milano per studiare al conservatorio, dove ebbe come insegnanti Antonio Bazzini e Amilcare Ponchielli, e dove firmò i primi lavori. Notato nel frattempo dal più importante Editore musicale italiano, Ricordi, consolida il suo talento in ambito nazionale per poi raggiungere la consacrazione internazionale con la Boheme (1896) e con la Tosca (1900), grazie a cui divenne il più celebre compositore della sua epoca.”

La statua di Puccini in Piazza Cittadella.

LE PIAZZE E LE CHIESE DI LUCCA

Lucca è una città dall’enorme patrimonio storico-architettonico, e la sua ricchezza si rifletta in maniera evidente sulle facciate dei suoi edifici secolari, sulle chiese e sulle bellissime piazze, che si alternano come in un gioco di specchi all’interno di un labirinto. Come scrive Fabrizio Caramagna, le piazze di Lucca sono inattese. Stai percorrendo un angolo di strada, tra palazzi e case, e all’improvviso te ne appare una, come se si aprisse un sipario su un altro secolo. A Lucca tutto è teatro e ogni angolo può rivelare un dettaglio imprevisto.

“Il modo migliore per fare la conoscenza di Lucca è guardarla dall’alto. Si può fare passeggiando sulle sue possenti mura, che circondano per intero il centro storico, salendo sulla Torre Guinigi o affrontando i 207 scalini della ancora più alta Torre delle Ore. Da questi punti si ammira uno splendido panorama sui tetti della cittadina toscana, ottenendo uno sguardo d’insieme che permette al visitatore di apprezzarne la bellezza e l’armonia, e ritrovare la stessa struttura urbanistica voluta secoli or sono dai romani. “

La matrice romana, a Lucca, si nota bene in molti dei luoghi salienti. Piazza dell’Anfiteatro, infatti, racconta già nel nome cosa era adibito in questo spazio occupato oggi da una piazza considerata tra le più belle d’Italia. Inoltre, la Chiesa di San Michele, detta anche del Foro, coincide con il nucleo della Lucca antica. Infine, i due assi principali, Via Fillungo e San Paolino, oggi strade dedicate allo shopping e alla socialità, ricalcano gli assi stradali principali romani, ovvero il cardo e il decumano.

Piazza dell’Anfiteatro

La piazza più grande di Lucca è Piazza Napoleone, che prende il nome da Elisa Bonaparte, sorella dell’Imperatore francese, che dal 1806 governò il Principato di Lucca e incaricò l’architetto Lazzarini di creare uno spiazzo che valorizzasse il Palazzo Ducale. Nei pressi della piazza, che nel periodo natalizio, ospita i suggestivi mercatini di natale, si trova lo storico Cinema Astra, che ancora resiste all’offensiva a tratti inarrestabile delle multisale.

Lucca è conosciuta anche come la “Città delle 100 chiese”, il patrimonio architettonico religioso contenuto all’interno delle mura cittadine è di notevole pregio e tra queste le più importanti sono sicuramente:

  • Il Duomo di San Martino, caratterizzato da una curiosa asimmetria del lato destro della facciata, che si dovuta adattare alla già esistente torre campanaria, e sul quale si nota la realizzazione di un labirinto che si rifà al mito di Arianna e Teseo, da intendere simbolicamente quale percorso da fare nella vita per cercare la via della propria redenzione.
  • San Michele che si trova nell’omonima piazza, dove un tempo sorgeva il Foro Romano. La Chiesa colpisce per l’imponente facciata che si sopraeleva di ben quattro metri rispetto al tetto, e sulla quale svetta un San Michele Arcangelo nell’atto di uccidere il Drago.
  • San Frediano è uno dei luoghi di culto più antichi di Lucca; fondato dal santo di cui porta il nome, la chiesa rimane impressa per il mosaico sulla facciata, particolare per altro molto raro nel caso di una chiesa del periodo romanico, e per la pregevole fonte battesimale ospitata all’interno.

Chiesa di San Michele

Uno dei simboli più iconici di Lucca, assieme a Piazza dell’Anfiteatro, è senza dubbio la Torre Guinigi, alta ben 45 metri, sulla cui sommità si trova un giardino pensile voluto dalla ricca e potente famiglia di mercanti lucchesi che ne commissionò la realizzazione e che ancora oggi dà il nome alla struttura. Proprio la presenza degli alberi, dei lecci secolari, sulla sommità dell’edificio, rende la torre uno dei luoghi più particolari di Lucca, la cui ombra per altro, offre ristoro nelle ore più calde del giorno a tutti coloro che affrontano la scalata dei circa 230 gradini.

Torre Guinigi

La Torre delle Ore è, invece, un richiamo irresistibile per tutti gli appassionati del tempo e dei meccanismo che ne segnano il suo scorrere: installato nel 1754 dagli orologiai lucchesi, essa funziona ancora oggi a carica manuale ed ha il meccanismo a vista.

“Buon inizio d’anno da Lucca, la città di Puccini, e non poteva essere diversamente, visto il nobile sangue della lirica che scorre nelle mie vene grazie alla dedizione di mia madre per l’Opera. L’augurio per tutti è di ricercare sempre il bello nell’esotico, senza dimenticare il nostrano. Di guardare avanti consapevoli dei passi fatti, di amare senza limiti, di essere generosi e liberi. Auguro a tutti un 2025 pieno di vita, ricerca e di amore, in qualsiasi delle sue molteplici, o meglio infinite, forme. Con alle mie spalle lo sguardo fiero e tenace della Principessa Turandot, meravigliosa dignitaria della dinastia celeste di Cina, io sono pronto per questo 2025 che richiederà forza, gentilezza e determinazione.”

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