Isola d’Elba: “Di chi era l’immagine del vento, l’impronta sullo scoglio, l’eco che chiedeva una risposta? Si muoveva nel campo salato, ingoiante la storia e le rocce, le oscure anatomie, lo stesso mare ancorato.”
DYLAN THOMAS
Scriveva così Dylan Thomas quando approdò per la prima volta su suolo elbano, tosto si infatuò di un mondo fuori dal tempo e ricco di ogni essenza naturale e marina; e non poté far a meno di ripensare alla sua terra natia, il Galles, così impregnato di aria salata e di atlantico iodio che le sue narici finiscono per aspirare anche qui, nel cuore dell’azzurro Mediterraneo.
Il poeta gallese si sentì subito a casa nelle osterie di Rio Marina, al sorseggiare dell’Aleatico, vino antico e pregiato, e rimase estasiato all’assaggiare lo stoccafisso alla riese, pietanza povera di origine ibero-moresca che accompagna il merluzzo alle acciughe acciughe, cipolla, pomodori, peperoni, olive nere, pinoli e capperi; un piatto che, insieme al gurguglione – stufato di verdure, peperoni e melanzane – è stato per secoli il consolo di minatori e contadini.
ISOLA D’ELBA, FASCINO E SUGGESTIONI
L’Isola d’Elba incanta, ammalia e sorprende per essere vita, natura, storia ed essenza marina. E non si dimenticano i suoi paesaggi selvaggi, le falesie degradanti nell’azzurro mare d’estate o invernale, gli aspri rilievi montuosi e la macchia mediterranea così verde, prevalente, dominante; mentre un’acqua cristallina e calma o spumeggiante e cobalto, a seconda dei venti che battono la costa, bagna di passione la terra scura arsa dal sole. Un periplo frastagliato da tante calette protette, da cui partono decine e decine di chilometri predisposti a sentieri, che si inoltrano fin nel cuore dell’isola inerpicandosi sempre più sù, superando perfino i 1000 metri (Monte Capanne, 1018 mt).
L’incanto dell’Isola d’Elba lascia il segno e si perde nell’eco dei venti che poi fuggono via per approdare sul Continente. Un’isola piena di storia, di natura, dove ad ogni passo si respira salsedine, mentre la brezza marina mitiga l’aria, dando vita a un clima dolce per gran parte dell’anno.
“Gli interni gremiti, le stradine tortuose, le colline di orti e di fattorie, le miniere, i relitti giacenti sul silente fondo del mare, il vento amico e nemico, gli aromi selvatici della campagna, i sapori sinceri del mare. Tutto questo si sente ancor’oggi scoprendo l’isola, nonostante un turismo imperante, incontenibile durante la stagiona estiva, abbia in parte compromesso parte l’antica essenza dell’isola. Oggi l’Isola d’Elba è una nota località turistica, eppure chiudendo gli occhi si può ancora immaginare una paranza uscire in mare e perdersi tosto verso l’orizzonte.”
COME RAGGIUNGERE l’ISOLA D’ELBA
Per approdare sull’Isola d’Elba si deve raggiungere il porto di Piombino, da cui giornalmente partono traghetti che che in poco meno di un’ora collegano la penisola ai vari porti dell’Isola, il principale dei quali è Portoferraio. Ci sono varie compagnie a coprire questa tratta, le principali sono Toremar, Moby e Blue Navy.
Conosciuta anche come Porto Argo nelle narrazioni mitologiche, Portoferraio è il capoluogo dell’isola con i suoi oltre 11 mila abitanti; città dalle antichissime origini caratterizzata dalla peculiare disposizione a ferro di cavallo, mentre l’antico faro fa da vedetta e guardiano di ormai invisibili minacce.
L’ELBA NELLA MITOLOGIA GRECA
A Porto Ferraio è legato il mito degli Argonauti, eroi che secondo la mitologia greca, sotto la guida di Giasone, si imbarcarono sulla nave Argo e affrontarono un avventuroso viaggio che li condusse nelle ostili terre della Colchide (Asia Minore) alla conquista del vello d’oro. Vari autori classici legano le gesta di Giasone e compagni all’Isola d’Elba. Tra i primi a scriverne a riguardo fu Diodoro Siculo (90-20 a.C.), il quale ci narra che gli Argonauti navigando per il Tirreno alla ricerca del vello d’oro, fecero sosta su un isola chiamata Aethalia, che secondo gli studiosi è proprio l’Isola d’Elba.
Il mito racconta ancora che gli Argonauti, sbarcati nella zona delle Ghiaie, in seguito denominata Argo, si detersero il sudore con ciottoli candidi e porosi della spiaggia. Dando seguito alla leggenda, sembra che fu proprio il sudore degli eroici naviganti a macchiare di gocce nero-blu i sassi della spiaggia, rendendoli così caratteristici e inconfondibili.
“Nel 1700 l’Elba, contesa da Austriaci, Tedeschi, Inglesi e Francesi venne assegnata a Napoleone Bonaparte che la governò per 10 mesi e la scelse per il suo esilio nel 1814, dopo aver abdicato. Napoleone costruì strade, incentivò l’economia mineraria e la produzione di vino.”
COME MUOVERSI SULL’ISOLA
La maniera migliore per muoversi sull’isola è con mezzo proprio, ancor meglio se camper, visti gli elevati costi proposti dalle strutture ricettive, che in un certo qual senso si abbassano a partire da fine settembre. Anche il noleggio è sconsigliato: i prezzi di aggirano tra i 35 ei 40 euro al giorno per un motorino e più del doppio per il nolo di una macchina. L’altra soluzione è la bici, ma i notevoli rilievi e una morfologia piuttosto tortuosa della costa la rendono fruibile solo a chi è ben allenato. Sull’isola è presente anche una rete di bus, che collega però solo le località principali.
ISOLA D’ELBA: DOVE FARE BASE
Ci sono vari paesini dove fare base. Tra i più strategici c’è Marina di Campo, situata al centro della costa meridionale e quindi l’ideale per muoversi in ogni direzione. Inoltre nelle sue immediate vicinanze ci sono spiagge tra le più rinomate dell’Isola. Lo stesso vale per Portoferraio, situato dalla parte opposta, ma sempre centrale, a nord. Si tratta però di due centri piuttosto affollati, specie nel periodo estivo.
Una soluzione interessante potrebbe essere fare base nell’immediato entroterra e poi spostarsi con mezzo proprio lungo la costa. In questo senso i borghi collinari di Marciana e Poggio rappresentano la scelta migliore. Volendo preferire un soggiorno più rilassato e meno mondano, il meglio è rappresentato da Rio Cavo, situato sulla punta estrema settentrionale, proprio di fronte al porto di Piombino, con cui è collegata durante la stagione estiva.
Poco più a sud ci sono Rio Marina e Porto Azzurro, il principale molo turistico dell’isola, per questo sempre popolato da sontuosi yacht. Porto Azzurro è un po’ la Porto Cervo dell’Isola, se ci concedete il paragone, un borgo che vive di glamour e che non rinuncia mai al gossip.
“Il periodo migliore per andare sull’Isola d’Elba è tra maggio e giugno quando non fa troppo caldo e l’affluenza è bassa. Luglio e agosto sono mesi molto belli ma a livello turistico troppo saturi.”
DOVE MANGIARE
L’Isola d’Elba offre una proposta culinaria molto ricca e soddisfacente, e si mangia bene un po’ dappertutto, come un po’ dappertutto i prezzi sono abbastanza alti. Noi, girando e provando, anche sotto consiglio dei nostri lettori, siamo incappati in alcuni ristoranti che ci va di condividervi: La Cantina Elbana, nelle vicinanze di Marina di Campo, precisamente nella frazione di Bonalaccia, è uno dei migliori dove siamo stati; come facilmente intuibile offre un menù molto tradizionale prevalentemente di pesce, il tutto innaffiato da ottimi vini isolani e non. Per chi ama la carne, invece, assolutamente da non perdere Barbacoda: situata in località Procchio, questo ristorante-braceria offre carni selezionate di prima qualità, proposte in maniera accattivante a cui difficilmente riuscirete a resistere, a meno che non siate vegetariani o vegani.
LE SPIAGGE PIU’ BELLE
Dal punto di vista delle spiagge e del mare, l’isola d’Elba regala ai villeggianti una proposta di altissimo livello. Ovunque andrete, troverete delle spiagge bellissime, bagnate da un’acqua trasparente. Di solito, molto dipende dalla direzione di azione dei venti, in base a dove soffiano cioè, conviene muoversi nella direzione opposte. Onde evitare di fare un lungo elenco di spiagge, preclundendovi così il senso della scoperta, ne nomineremo solo alcune, secondo noi imperdibili: a partire dal Golfo di Cavoli, Fetovaia e Pomonte, tutte situate nei pressi di Marina di Campo.
A Pomonte (in località Chiessi) vi potrete immergere nuotando su di un relitto, i cui resti appartengono ad una mercantile affondata negli anni ’60. Bellissime anche le spiagge che popolano il golfo di Lacona e quelle del Golfo Stella, su tutte l’Innamorata. Una spiaggia che ci è piaciuta molto, inoltre, anche se cittadina è quella di Cavo, molto tranquilla e silente, in quanto defilata, ben lontana dalle folle che si concentrano invece sulle spiagge di Portoferraio, Marciana Marina e Marina di Campo
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