Cosa fare e vedere a Paraty, alla scoperta di un Brasile unico e originale

Il nostro passaggio a Paraty è stato magico e all’insegna della scoperta di un Brasile unico e originale, tra Storia Coloniale, Natura rigogliosa, eventi tra i più svariati, e tanta Cultura. Situata sul litorale meridionale dello Stato di Rio de Janeiro, a sole 4 ore in bus dalla Cidade Maravilhosa, questa bellissima cittadina coloniale rappresenta un passaggio molto stimolante che vi invitiamo a non perdere.

La Costa Verde con la Mata Atlantica e le mangrovie, le numerose spiagge, le storie di curiosi viaggiatori solitari, il centro storico patrimonio UNESCO, le comunità Caiçara, quelle indigene pataxò e guaraní, il Festival di Letteratura Internazionale (FLIP), l’Isola di Araújo, Trinidade, la Serra da Bocaina, l’Eco-Turismo in compagnia, la Cachaça artigianale, il ciclo dell’oro, quello del caffè, e la bella vita a poche ore da Rio de Janeiro. Paraty è tutto questo e di più, un universo dai mille volti che abbiamo conosciuto approfonditamente grazie alla premurosa e minuziosa assistenza di Paraty per Te, un Tour Operator locale fondato da un italiano, Rocco Belletti, sui valori dell’Eco-Turismo, e che in pochissimo tempo è diventato un punto di riferimento per chiunque voglia scoprire la Cultura Coloniale e la Natura preponderante dei questo originale tratto di litorale a sud di Rio de Janeiro, conosciuto come Costa Verde.

LE TANTE VITE DI PARATY

Paraty ha una storia intensa e frammentata, caratterizzata da tanti periodi e cicli economici, ognuno di essi fondamentale per aggiungere un tassello al ricco patrimonio artistico e territoriale ancora oggi visitabile. Con la scoperta dell’oro nelle regioni del Minas Gerais, la cittadina guadagnò infatti un forte impulso, soprattutto quando nel 1702 il governatorato portoghese decise che i mercanti potevano sì entrare dalla colonia di Rio de Janeiro, ma per portare i loro carichi sulle coste dovevano passare per quello che fu soprannominato il “cammino dell’oro”, che corrispondeva con il precedente tratto indigeno che da Ouro Preto sbucava proprio a Paraty. Il ciclo dell’oro ebbe fine nel 1710, quando fu proibito il trasporto del metallo prezioso proprio in questo percorso a vantaggio del Caminho Novo, che andava a collegare direttamente Rio con lo Stato di Rio de Janeiro, con conseguente diminuzione di movimento e di decrescita economica.

A partire dal XVII secolo per Paraty si aprì un nuovo scenario: si registrò, infatti, un incremento nella coltivazione della canna da zucchero e la produzione di distillati, tra tutti quello della cachaça, dando il là ad un nuovo ciclo economico. Pensate, tanto era fiorente questa attività, che il termine Paraty divenne perfino sinonimo di cachaça (distillato di canna da zucchero). Inoltre, per poter raggirare la proibizione di traffico di schiavi, lo sbarco degli africani fu stabilito proprio Paraty, e in poco tempo le strade per le quali circolava dapprima l’oro, furono riutilizzate per il trasporto della produzione dapprima di canna da zucchero e poi caffearia. Con l’avvento, però, della ferrovia Estrada de Ferro Central do Brasil, passante per Barra do Piraí nel 1864, per Paraty cominciò un lungo periodo di decadenza che durò fino agli anni più recenti, quando Paraty inaugurò il suo quarto ciclo economico (dopo quello dell’oro, della cachaca e del caffè): quello del Turismo. Tra l’altro, il lungo processo di paralisi che visse la città durante il XX secolo, mantenne ben conservate le strutture coloniali del centro storico. Ad oggi, per le strade fatte di pietre irregolari circolano a piedi turisti di tutto il mondo attratti dalla bellezza della tipica colonia brasiliana.

“Oggigiorno, Paraty è una ridente località turistica, nonché secondo polo di attrazione, (dopo la Capitale) dello Stato di Rio de Janeiro. La località che oggi vi accoglie tra spiagge tropicali, mangrovie e architetture storiche, è un misto di tesoro coloniale, naturalistico e culturale, che offre al viaggiatore eventi di portata internazionale, come il FLIP (Festival della Letteratura Internazionale di Paraty).”

Fanno da sfondo al patrimonio architettonico-coloniale di Paraty, montagne ricoperte dalla verde foresta, vari parchi e riserve naturali. Nel suo mare cristallino ci sono più di 60 isole e 90 spiagge, parte di esse accessibili tramite barca o cammini sterrati. Altro aspetto di rilievo è la pratica di sport di avventura. Nei percorsi si può camminare anche per svariati giorni. Il giro tradizionale degli appassionati della camminata è la Travessia di Juatinga, che costeggia l’omonima penisola in percorsi risalenti all’epoca degli schiavi e che passano per piccole comunità di pescatori caicara, dove i turisti possono perfino alloggiare. Le acque calme e tiepide della Bahia de Ilha Grande sono inoltre ideali per praticare sport acquatici come canottaggio, vela e surf.

LA STORIA CURIOSA DI UN VIAGGIATORE SOLITARIO

A proposito di storie e di mare, nel luglio del 1984, il viaggiatore Amyr Klink, originario di Paraty, partì dalle coste africane della Namibia con un’imbarcazione a remi lunga 6 metri per approdare, 3 mesi più tardi, nel porto atlantico di Salvador de Bahia. Quella incredibile traversata in solitaria lo iscrisse di diritto nell’olimpo dei viaggiatori coraggiosi, e gli permise di far conoscere a tutto il mondo la sua personalità proveniente dal piccolo centro coloniale di Paraty, situato sulla costa meridionale di Rio de Janeiro. Quell’impresa diede il là ad una serie di libri scritti dallo stesso Klynk, mentre una copia originale dell’imbarcazione con egli cui fece l’impresa, è esposta in una Boutique del centro storico, facilmente visitabile e aperta alla minuziosa attenzione dei più curiosi.

L’ESCURSIONE IN CANOA ALLA SCOPERTA DELLA COSTA VERDE

Come detto, Paraty è il regno dell’ecoturismo e dello sport d’avventura, e durante il nostro soggiorno lo abbiamo verificato di persona. Seguendo i consigli dei ragazzi di Paraty Per Te, siamo andati alla scoperta del ricco patrimonio naturalistico costiero. Tra le attività che abbiamo trovato più interessanti da fare c’è sicuramente l’escursione tra mangrovie con partenza all’alba. Un tragitto molto suggestivo che attraversa le mangrovie per poi approdare successivamente sulla suggestiva isola di Araujo, dove tuttora vive una quieta e accogliente comunità di pescatori.

Sull’isola è possibile ristorarsi e conoscere da vicino le attività artigianali delle genti autoctone, come la piccola e spartana boutique del pescatore-artista Almir Tà, che troverete sicuramente dedito alla creazione delle sue opere in legno. Un personaggio simpatico ed eloquente, sempre disponibile a raccontare la storia della sua vita e aneddoti legati alla comunità locali.

Dopo la piacevole sosta all’isola di Araujo, si riparte pagaiando verso la tappa successiva prima del rientro sulla terra ferma. Questa volta ci aspetta un passaggio altrettanto interessante nella Fazenda di Dona Isabela, dove si trova l’alambicco da cui viene distillato l’unica cachasa di Paraty che porta il nome di una donna, Dona Isabela appunto. Un’occasione per conoscere più da vicino ( e assaporare) la filiera produttiva del distillato più famoso del Brasile. Una sosta molto interessante che, personalmente, ci ha permesso di approfondire l’importanza di uno dei prodotti DOC di Paraty, oltre che la parabola legata al ciclo economico della cachasa, da sempre una delle risorse storiche della regione.

LE COMUNITA’ INDIGENE

Paraty non è solo sport e natura, ma è anche cultura e antropologia. Il suo tessuto sociale è infatti tuttora ricco di tante comunità indigene che nel corso dei secoli si sono riversate in questa regione, finendo per radicarsi nel territorio, da quelle pataxò a quelle guaranì. Sempre accompagnati dai ragazzi di Paraty per Te, abbiamo avuto modo di visitare uno dei tanti villaggi, l’Aldeia Araponga, situata a circa 25 km da Paraty, dove vivono in totale armonia nella natura più incontaminata una quarantina di indigeni guaranì Mbya. E’ stata un’ottima occasione per colloquiare con loro e conoscere da vicino il loro stile di vita e le usanze tradizionali, che nonostante il passaggio del tempo si mantengono intatte. Inoltre, all’interno del territorio dell’Aldeia è possibile fare un brave, ma suggestivo trekking alla scoperta di una generosa cascata, nelle cui acque fresche è perfino possibile bagnarsi e ristorarsi.

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