Quasi 400 chilometri a nord di Porto Seguro, e poco più di 200 chilometri a sud di Salvador, giace incontrastato e tranquillo, come una perla incastonata in un’ostrica nel profondo degli abissi, l’Arcipelago di Marau, uno degli ultimi paradisi perduti della costa brasiliana.
Tuttavia approdare in questo paradiso non è affatto semplice. Servono coraggio, ardore e soprattutto pazienza. Il perché presto lo capirete. In se per se 400 km non sono moltissimi da percorrere, anzi!
Se ci trovassimo in Europa, per esempio, impiegheremmo, guidando ad una media di 110 km/h, su una strada a scorrimento veloce, più o meno 5 ore. Se vi trovate in Brasile, però, e precisamente nello stato di Bahia, tutti questi parametri decadono impietosamente. Qui non ci sono ne autostrade, né superstrade, ma solo sentieri che, seppur asfaltati, passano attraverso paesini, piantagioni, campi e stazioni varie. Qui il tempo è relativo e la maniera di viaggiare pure!
Prendere un autobus bahiano potrebbe essere molto divertente o, a seconda dei punti di vista, potrebbe diventare un incubo.
Perciò, prima di proiettarvi sulle spiagge bianche e il mare cristallino di Marau, prestate attenzione!!! Noi proveremo a descrivervi, in breve, la maniera consueta per giungere a destinazione: un’Odissea è dir poco, e perfino lo stesso Ulisse, il più illustre dei viaggiatori, al posto nostro, probabilmente, avrebbe desistito, abbandonando il suo veicolo a lato della strada e gettandosi ai piedi di una palma qualsiasi a bere acqua di cocco per dimenticare.
Bene, ascoltate qui! Stazione di partenza: Porto Seguro, o in alternativa Eunapolis. Da qui si arriva sicuramente, dopo quasi cinque ore, a Itabuna.
Da Itabuna, grigio e triste centro di smistamento per il nord, il collegamento per Camamu è diretto, e per raggiungere l’arcipelago di Marau ed il suo centro più attraente, Barra Grande, basta prendere un motoscafo; in in poco più di mezz’ora sarete con i piedi in acqua e la vostra caipirinha in mano ad ammirare il tramonto dei tropici. Purtroppo però, per voi, ed ovviamente anche per noi, le cose non sono proprio così semplici, perché da Itabuna le coincidenze per Camamu sono piuttosto rare; quasi mai, perciò, a meno che non accada un miracolo, si riesce a fare tutto in una giornata; sappiate che quasi certamente vi occorrerà anche la mattina successiva.
Ma come, direte voi, due giorni per coprire 400 km ???? Impossibile? No, se vi trovate a BAHIA, dove le lancette degli orologi fanno dei giri strani e gli autisti dei bus sono particolarmente magnanimi, fermandosi a raccogliere chiunque lo necessiti. Per salire a bordo basta alzare la mano, una volta avvistato l’autobus in lontananza. In poche parole da queste parti non esistono fermate, perché ogni occasione è buona per fermarsi.
Arriverete quindi, solo a metà pomeriggio ad Itabuna, piuttosto frastornati e con l’unica possibilità di raggiungere Camamu l’indomani mattina. Che fare a questo punto? Passare la notte nella lugubre e fatiscente Itabuna? Se volete potete farlo, ma noi vi diamo un’altra possibilità, un pochino più invitante: da Itabuna prendete un autobus (l’ennesimo della giornata) e spostatevi di un’ora verso la costa, giungerete ad Ilheus, cittadina dal passato glorioso per essere stata per molto tempo la capitale mondiale del cacao, nonché città natale di Jorge Amado, il grande scrittore brasiliano, padre di personaggi memorabili come Gabriella garofano e cannella, o di Dona Flor. Di Ilheus riusciamo a ricordare solo il suo piccolo centro storico, ben conservato, dove si può visitare la Igreja Matriz, la casa di cultura dedicata a J.Amado, e dove si può prendere un caffè nel bar Vesuvio, luogo di ispirazione dello scrittore. Oppure, in alternativa, potrete fare un bagno in una delle tante spiagge che disegnano il litorale conosciuto con il nome evocativo di Costa del Cacao.
Ma ricordate che il vostro obbiettivo è Marau! Perciò il tempo di riposarvi alcune ore e la mattina vi toccherà alzarvi presto per andare alla stazione e beccare la prima coincidenza per Camamu. Prima di arrivare passeranno un altro paio di ore di autobus, senza aria condizionata, e poi finalmente eccovi a Camamu, un paesino un po disordinato, ma molto originale e colorato, punto di partenza per chiunque voglia raggiungere il vero paradiso tropicale: Barra Grande, la punta della penisola di Marau.
Il trasferimento però in questo caso è breve, ed anche piacevole, perché con un motoscafo volerete sull’acqua azzurra circondati da una vegetazione spettacolare, costituita per lo più da mangrovie. Poi quando in lontananza vedrete un pontile lungo e stretto, forse vi scapperà un’imprecazione oppure, a seconda del vostro temperamento, una benedizione a Dio. In tutti i casi, sarà passato quasi un giorno e mezzo dal vostro primo autobus. O, per essere più chiari, avrete impiegato quasi 36 ore per percorrere 400 km!!!!!
Roba da folli, o da veri viaggiatori che pur di soffrire sono disposti a macinare chilometri su chilometri senza un senso. In verità il senso di tutto ciò è più profondo. Si tratta di emozioni, di visioni di esperienze indimenticabili. E per noi, semplici viaggiatori di strada, Barra Grande si rivelò un sogno da vivere, percepire, raccontare.
Così quelle grandi spiagge bianche, desolate, costeggiate da palme altissime e bagnate da un mare chiarissimo, che sono da sempre il simbolo più evidente di mondi esotici e lontani, si sono materializzate davanti ai nostri occhi, regalandoci una tregua dal nostro lungo viaggio. Sono bastati due giorni di immersioni, esplorazioni, o più semplicemente di camminate per riafferrare quel senso di semplicità che la dimensione del viaggio, di solito, ti impedisce di provare. Sempre di fretta, rincorrendo luoghi, persone, città, il tempo sembra burlarsi continuamente del viaggiatore. Li, nel paradiso di Barra Grande, invece, eravamo tornati ad assaporare quel senso di miracoloso benessere che avvolge chiunque voglia assistere lontano da tutto e da tutti ad un tramonto.
LEGGI IL NOSTRO NUOVO LIBRO E PARTI PER UN VIAGGIO INCREDIBILE NEL CUORE DELL’AMERICA LATINA
Con questo libro vogliamo portarti nel cuore di un’America Latina originale e selvaggia, alla scoperta di culture, sincretismi, luoghi, segreti e tesori unici. L’America Latina è magica, scoprila anche tu!