UNO STILE DI VITA TUTTO BAHIANO
Nel precedente articolo vi abbiamo parlato dell’anima culturale di Salvador, del suo centro storico e delle maggiori attrazioni cittadine. Ora, però, è arrivato il momento di parlare del lato più scansonato e godereccio di Salvador, e quindi delle sue spiagge!
Passando per Salvador, infatti, vi renderete conto che la vita dei suo abitanti segue determinati ritmi e schemi. Sebbene sia ormai una metropoli, Salvador è pur sempre una città della Baia, ed in quanto tale segue l’indole dei suoi abitanti, in larga maggioranza di origine nera e africana. I neri, si sa, hanno un grosso merito, che noi gli invidiamo, ma che non siamo capaci di seguire, riescono cioè ad affrontare la vita con il giusto distacco e con un certo fatalismo. Il che permette loro di “prendersela con filosofia”, evitando a priori gli affanni ed i ritmi vertiginosi della società occidentale. Questa mentalità, vedrete, è intrisa in tutto lo Stato della Bahia, e quindi anche a Salvador.
A Salvador si lavora certo, ed anche duramente, ma non si vive per lavorare. Complice anche il caldo incessante, l’idea dei baiani è di fare le cose “con calma”. Così non è raro vedere professionisti che utilizzano la propria pausa pranzo per surfare o per andare in spiaggia. In generale il mare è molto presente nella vita degli abitanti di Salvador, e come potrebbe essere altrimenti, in una città come questa, di chiara vocazione “marittima”?
Le spiagge occupano uno spazio importante, a tratti preponderante, convivendo naturalmente con la struttura urbanistica.
Un litorale urbano molto esteso e variegato offre al visitatore, ma soprattutto all’abitante, un notevole numero di spiagge. Andiamo a scoprire quali?
LE SPIAGGE CITTADINE
Entrando nel dettaglio, non possiamo che cominciare la nostra rassegna dalle spiagge di Barra ( Praia do Porto da Barra, Praia do Farol da Barra ), nella punta meridionale della città, che sono sono oggi le più richieste.
Nel quartiere proliferano bar e locali e la movida si esprime ad ottimi livelli; inoltre, cosa di certo non trascurabile per i surfisti, qui si infrangono “buone”onde, ideali per surfare.
Anche la Storia di Salvador comincia da qui. È, infatti, su questa propaggine che i portoghesi posero, poco dopo il loro sbarco, la “marca” della corona per legittimarne il possesso. Quell’angolo di terra ferma fu scelto quindi come avamposto e punto di avvistamento, e nel 1698 fu eretto quel faro ( Farol da Barra ) che è oggi uno dei simboli indiscussi di Salvador, e che tra l’altro fu il primo faro delle Americhe a funzionare.
A vigilare su questo tratto di spiaggia dalla collina soprastante, la bianca statua del Cristo da Barra, opera dell’artista italiano Pasquale de Chirico ( 1873-1943 ). L’opera, in marmo di Carrara, e con un’altezza di 7 metri, è legata simbolicamente a Salvador, che divenne la prima capitale del Brasile con il nome di Cidade do Salvador.
Proseguendo con la rassegna delle principali spiagge cittadine e spostandoci verso est, incontriamo la spiaggia di Rio Vermelho, dove si affaccia la Casa di Iemanjá, luogo di devozione dedicato al culto della dea dalle lunghe vesti celesti venuta dal mare.
Il lungo mare cittadino non si esaurisce qui ed offre altri tratti di spiagge, più o meno estesi come Praia da Amaralina e la Praia di Pituba.
LE SPIAGGE DEL LITORALE NORD
Allontanandoci dal centro cittadino si incontrano invece una miriade di altre spiagge certamente molto meno contaminate e più agresti.
Nei pressi dell’aeroporto internazionale vi è la spiaggia di Itapuã, segnalata dall’imponente faro bianco-rosso ed impressa nei testi di molte canzoni; la spiaggia successiva, quella di Stella Maris, è piena di palme da cocco e di piccoli chioschi ed è bagnata da un mare verde smeraldo. Interessante per surfare è invece la Spiaggia di Flamengo ( o Aleluia ) che riceve appunto onde eccellenti.
Segue un tratto di bel mare, conosciuto come la Costa del cocco, per la miriade di palme che incorniciano il paesaggio.
Qui le palme la fanno da padrone e si incontrano tratti di spiagge più o meno “colonizzate” da resort ed hotel, facilmente raggiungibili dal servizio di bus urbani che partono dalla Stazione o Rodoviaria principale ( che si trova di fronte allo Shopping Center Bela Vista ). Ad arricchire il litorale, una vegetazione fitta e lussureggiante come quella che si può incontrare nei pressi della Spiaggia di Embassaì, dove oltre al mare si possono apprezzare cascate e ruscelli di acqua dolce.
Altri nomi altisonanti e dal forte richiamo turistico sono Praia do Forte e Mangue Seco ( già Sergipe ), destinazioni ben organizzate che offrono un’ottima rete di hotel, resort e ristoranti. Quella bellezza della Mata atlantica e la suggestione delle dune bianche che un tempo aveva affascinato i primi viaggiatori, pur rimanendo tale, ha perso ormai molto dell’originalità iniziale, la stessa che aveva ispirato ad Amado il romanzo Tieta do Agreste. Persino Arembepe, conosciuta sin dagli anni 60, quando fu scoperta ed occupata dal movimento hippie, è oggi un villaggio decadente di pseudo artigiani e finti dissidenti, che nonostante tutto riceve la visita di viaggiatori e curiosi. Pare che anche Janis Joplin sia passata di qui in tempi in cui Arembepe era un semplice ed isolato villaggetto.
Il merito del litorale nord, facilmente raggiungibile dal centro di Salvador, è però quello di offrire una valida alternativa alle piuttosto contaminate spiagge cittadine, proponendo, oltre alle spiagge, spunti interessanti come il Progetto Tamar, ovvero il programma nazionale di difesa delle tartarughe marine, i cui centri-visite si trovano nelle immediate vicinanze di Arembepe, poco più avanti del villaggio hippie, e a Praia do Forte.
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