Un itinerario circolare per una Spagna d’Autore
Tra i molti posti e paesi della nostra generosa Europa, la Spagna occupa sicuramente una posizione di prestigio per ricchezza e varietà di contenuti, per Storia e bellezza dei paesaggi. Ma di quale Spagna vogliamo parlarvi esattamente? Certamente di quella da cui siamo appena tornati, ovvero della sua elegante capitale Madrid, e dell’Andalusia arabeggiante, che sempre rievoca nella mente del viaggiatore/sognatore scenari fiabeschi e leggendari. Un percorso quasi circolare, che da nord procede verso meridione, si avventura nelle terre d’influenza musulmana, per poi risalire verso la Real Toledo, vecchia capitale di Castiglia, e terminare da dove siamo partiti, quella bella Madrid, che è certamente una delle più belle città del Vecchio Continente.
L’arrivo e la scoperta di Madrid
Arrivare a Madrid è molto semplice, l’aeroporto di Barracas è uno degli scali internazionali più importanti, ed è molto ben collegato con il centro cittadino tramite navette e metropolitana (linea 8). Giacchè l’abbiamo nominata, la Metropolitana di Madrid comprende 12 linee e copre tutti i principali settori della città. Il prezzo del biglietto varia in base alla tratta effettuata. In generale Madrid è una città sicura ed accogliente ed il centro principale è racchiuso attorno a Plaza Mayor (al cui lato si trova il bel Mercado San Miguel), Plaza del Sol e Callao, in una sorta di triangolo commerciale, dove tutti prima o poi confluiscono per aggregarsi alla movida. Da qui è molto semplice raggiungere sia il Palazzo Reale con la Cattedrale, che si trovano nei pressi di Parque del Campo del Moro, sia Plaza del Neptuno (dove sono soliti radunarsi i tifosi dell’Atletico per celebrare la vittoria), attorno al quale si concentrano praticamente tutti i luoghi più visitati di Madrid: il Museo Thyssen, il monumentale Palazzo delle Comunicazioni ed il celeberrimo Museo del Prado, che si trova a sua volta nelle immediate vicinanze del principale parco della Città, Parque del Buen Retiro. Risalendo il Paseo del Prado si giunge poi rapidamente alla Fuente de Cibeles, vero e proprio santuario del madridismo, dove si ritrovano i tifosi del Real per festeggiare!
Un paio di giorni, anche se molto intensi, saranno sufficienti per toccare, seppur rapidamente, i luoghi principali di Madrid. Ma è già tempo di lasciare la capitale, e di avventurarci verso sud, verso la bella e calda Andalusia, attraversando la Meseta Central, e La Mancia desolata, dove Cervantes ambientò i leggendari personaggi del Quijote. Una piccola sosta a Puerto Lapice sarà una sosta funzionale, e soprattutto evocativa.
Il primo approccio con l’Andalusia fantastica: Cordoba
Persa nel sogno di tempi lontani, Cordoba evoca scenari unici. Le sue origini risalgono al tempo dei Fenici, e nel corso dei secoli si sono alternati qui, spesso convivendo, Romani, Arabi ed Ebrei. Mura imponenti, di cui oggi rimane solo qualche traccia, ed un arco monumentale di epoca romana, accolgono il viaggiatore stanco, mentre le acque del Guadalquivir scorrono placide e sornione verso sud, attraversando il Tempo e lo Spazio.
Perdersi tra le stradine aggrovigliate della città antica è un piacere, e non è difficile scorgere dietro l’angolo una piazzetta, o un cortile già fiorito, oppure ritrovarsi negli antri di un’antica sinagoga. Ma ciò che più colpisce di Cordoba, è la sua Storia, una storia ricca, che ha visto alternarsi califfati arabi a regni cristiani. Il simbolo di tutta questa meravigliosa diversità è certamente la Mezquita, un tempo considerata la Moschea più grande del mondo. Entrando nel cortile interno, e poi nei luoghi di preghiera, si scorge un bosco di colonne, impreziosito da arabeschi e graziosi archi tripartiti, che proprio nel loro cuore nascondono un segreto, o meglio un tesoro di indiscutibile bellezza, la cattedrale cristiana di epoca barocco-rinascimentale. Una volta usciti dalla Moschea, sarà bello godere dell’atmosfera di spensieratezza che avvolge Cordoba, un centro internazionale, ricco di boutique, ristorantini, ed eventi vari legati alla variegata cultura andalusa.
Siviglia “la Bella”, orgoglio d’Andalusia
Lasciamo le suggestioni di Cordoba per spostarci 150 Km più a sud, in uno dei gioielli dell’Andalusia. Siviglia! La sua bellezza non lascia spazio all’immaginazione, nel senso che è difficile immaginarla, occorre viverla personalmente, e chi vi arriva non può far altro che cedere al suo fascino. Una città elegante, dai mille volti, che rimembra mille influenze e stili, giacchè prima di diventare la perla del califfato musulmano, fu certamente fenicia, greca, romana, cartaginese e solo infine spagnola. L’impronta araba è ancora ben visibile, soprattutto nel grandioso complesso dell’Alcazar, ovvero l’antica fortezza araba. I suoi giardini prospettici e ricchi di mirabilia, con gli ambienti interni finemente decorati da arabeschi e colonne tortili, rievocano un passato glorioso.
Siviglia oggi è una grande città, conta circa 700.000 abitanti, ma non per questo è caotica e disordinata. Tutt’altro, i suoi molteplici centri vi sveleranno lentamente il volto di una storia ricca e articolata, per cui varrà la pena fermarsi almeno 2-3 giorni. Il cuore della città batte tra Avenida Constitucion e Plaza del Triunfo, dove si staglia in tutta la sua maestosità, la Cattedrale gotica più grande del Mondo, che ingloba nella sua struttura elementi di un passato da Moschea, come il suo campanile, la Giralda, oggi simbolo di Siviglia, un tempo sontuoso minareto in stile Almohade.
Da Plaza del Triunfo si raggiungono a piedi le principali attrazioni turistiche, quali Plaza de Toros, che si affaccia sul Rio Guadalquivir, la Torre de Oro, da cui si può godere una delle migliori viste della Città, ed infine la stupenda Plaza de Espana, senza dubbio una delle più belle piazze del mondo!!!
Ma se volete cambiare totalmente prospettiva, provate a fare un salto nel Barrio de Santa Cruz, lì vi si aprirà un altro mondo, fatto di stradine contorte e scorci suggestivi, giardini nascosti e balconi fioriti. E’ il quartiere ebraico, che si svela solo ai più curiosi. Siviglia, chiaramente non finisce qui, custodisce mille altre curiosità, che spetterà a voi approfondire.
Un buon consiglio, questo sì, possiamo darvelo: riguarda il Mercado Lonja del Barranco, proprio nei pressi di Ponte Triana, si tratta di un mercato gourmet dove gustare ottime tapas, e godere di un’ottima vista sul grande Guadalquivir.
Una breve sosta a Ronda, dove la fantasia spazia verso l’orizzonte
Quando i viaggiatori romantici dell’800 passarono di qui si trovarono di fronte un paesaggio così impervio e suggestivo che a stento credettero ai loro occhi. Incastonata tra i crepacci di uno sperone roccioso, si trovava un paesino molto carino, e soprattutto ben nascosto.
Eh si, perché Ronda si affaccia su un precipizio, ed il burrone che si scorge è solcato dal torrente Guadelvin, il quale separa a sua volta la città vecchia da quella nuova. Solo un grandioso ponte del XVIII secolo, lungo circa 70 m e alto 90 m, unisce i due piccoli agglomerati.
Il Resto è una favola ad occhi aperti, soprattutto la città vecchia. Mentre sulla strada principale della città nuova si erge, imponente, la Plaza de Toros più antica di Spagna. Ma le suggestioni non finiscono qui, se pensiamo che Ronda, prima di essere assorbita dalla cultura araba, esisteva già in età romana, forse per la sua posizione strategica, forse per le sue fertili valli.
Granada, cuore di Andalusia
Granada è un incanto, è uno scrigno d’arte, di culture mescolate, di bellezze incastonate tra le rocce. Posta ai piedi della Sierra Nevada, a 800 s.l.m, tra due massicci montuosi, gode di una posizione privilegiata. Sulle colline si trova la parte storica, mentre alle pendici giace la città nuova.
Le origini di Granada si perdono nel tempo, ma è attorno all’XI secolo che la sua fama accrebbe a dismisura, così come le sue ricchezze. Nel 1030, infatti, divenne sede dell’Emirato degli Almohadi, e fino al 1489, data della riconquista spagnola, fu un centro prospero e fastoso di firma musulmana. I fasti di quei tempi leggendari sono tuttora visibili nel Parco dell’Alhambra*, un sontuoso complesso fortificato, che nasconde al suo interno sale prospettiche, architetture in stile moresco, sculture e azulejos.
Un’opera unica, non a caso Patrimonio dell’Umanità. A proposito di patrimoni dell’umanità, ce n’è un altro custodito tra i pendii dell’Almaicin, si tratta del quartiere moresco, dove gli Arabi sono rimasti ben oltre la Reconquista.
Qui tra vicoli stretti e labirintici, vi ritroverete nella Kasbah, un vero e proprio mercato arabo, diventato oggi grande attrazione turistica. Se poi continuate a salire, giungerete al Mirador di Plaza San Nicolas, che regala forse la miglior vista di Granada!
Tornati infine nella parte nuova, non potete perdere la visita della Cattedrale e della sua Cappella Reale, né tantomeno un buon churro con una cioccolata calda, seduti in una delle piazzette del centro
*L’ingresso al Parco dell’Alhambra comprende l’Alcazaba, il Generalife i Palazzi Nazareis, la Medina e i giardini. Fate attenzione però, perché per entrare nei Palazzi Nazareis è necessario rispettare l’orario scritto sul biglietto. Il resto dei monumenti hanno entrata libera. Prenotazione consigliata.
La Real Toledo
Siamo ormai ad un’ora da Madrid, l’Andalusia è alle spalle, i nostri occhi colmi di ricordi, eppure c’è ancora un passaggio da onorare, prima di tornare verso casa. E’ Toledo, la Real Toledo, capoluogo di provincia (Castiglia-La Mancia), nonché una delle città più visitate di Spagna. Il suo centro è Patrimonio dell’Umanità, e che sia sontuosa lo si nota già da lontano, figuriamoci da vicino!
La sua storia è intimamente legata al Regno di Castiglia, di cui fu capitale fino al 1561, quando il titolo venne spostato a Madrid. Sede di prestigiose università e di sontuose sedi arcivescovili, la possanza di Toledo la si incontra un po’ ovunque, dalle sue mura fino alla cattedrale, al cui interno sono tuttora conservate le opere pittoriche di El Greco.
E poi c’è il fiume Tago che, indolente, scorre fino a Lisbona, prima di gettarsi nell’Atlantico. Inoltre, la città è curiosamente nota in tutto il mondo per la produzione di spade, i cui capolavori sono forgiati in acciaio e abbelliti, artigianalmente da intarsi d’oro, che rendono questi esemplari unici. Esistono poi una Toledo musulmana ed una Toledo Ebraica, così che camminando per le strade della città, in gran parte perdonabili, non sarà difficile imbattersi in moschee e sinagoghe, confermando quella fusione stilistica già riscontrata nelle Terre del sud. Ebbene la giornata volge quasi al termine, ma prima di tornare verso Madrid, vi consiglierei di provare un queso manchego, che poi non è alro che il formaggio che si produce qui. Davvero squisito!
O se, preferite qualcosa di dolce, beh allora in questo caso avrete l’imbarazzo della scelta!
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