ISTANBUL: GUIDA PRATICA ALLA CITTA’ PIU’ BELLA DEL MONDO

In qualsiasi modo si parli di Istanbul non sarà mai in maniera totale oppure oggettiva, giacché questa Città suscita sempre sensazioni contrastanti e diverse in ognuno di noi. Essa può muovere vortici di emozioni oppure alimentare dubbi e paure facendo da riflesso a personali resistenze. Possiamo dire che vibra con lo stato d’animo di chi la vive.
In effetti Istanbul non è una città come le altre, anzi sarebbe perfino limitato definirla città, perché è un mondo che apre altri mondi, una cornice che custodisce altre cornici, un racconto che si apre ad infiniti altri racconti. Non a caso si trova in un punto strategico della Terra, a cavallo tra Oriente e Occidente, un portale energetico di estrema potenza che si manifesta agli occhi del viaggiatore con una forza dirompente, e che travolge qualsiasi concetto o aspettativa.

E’ questa la sensazione che si avverte affacciandosi sul Bosforo, puntando la vista verso l’orizzonte, verso il quale si scorgeranno tanti ponti, Minareti e l’infinito brulichio di imbarcazioni di varie dimensioni che solcano il mare in ogni direzione, come un delirio ardente che si infiamma ad ogni luccichio. Istanbul pullula di vita e magia, incanta il cuore e inganna la mente, con l’eleganza orientale di un Sultano leggendario o con la malia irresistibile di un’odalisca orientale. Istanbul è una città da Mille e una Notte, un regno della vita che alimenta l’immaginazione di ogni viaggiatore, anche del più pragmatico, e stimola la vena creativa di qualsiasi artista, scrittore, pittore o poeta che sia. Abbiamo visto questa città talmente tante volte che abbiamo imparata ad amarla nella sua essenza più pura, essenza che inevitabilmente riflette nel nostro cuore la bellezza di questo calderone di genti, popoli, pietanze e culture. Istanbul è magia, una magia che in tutta onestà non si può spiegare nella sua grandezza. Noi ci proveremo in qualche modo, voi, però, siate clementi!

UNA MORFOLOGIA PARTICOLARE

Cominciamo dalla morfologia di Istanbul che è alquanto particolare e non si fa comprendere in maniera intuitiva, generando spesso equivoci e fraintendimenti geografici. Ebbene, Istanbul sorge sulle sponde del Mar di Marmara, anticamente noto come Propontide, un vasto specchio di acqua salata interno tra il mar Egeo e il Mar Nero, collegato a essi rispettivamente tramite lo stretto dei Dardanelli e quello del Bosforo. Mar di Marmara che si estende a nord-ovest della penisola anatolica interponendosi appunto tra l’Asia Meridionale e l’Europa. All’estremità meridionale dello stretto del Bosforo e lungo la sponda settentrionale del Mar di Marmara, si trova il porto naturale del Corno d’Oro, un lungo fiordo che divide l’antica Costantinopoli e la colonia genovese di Pera-Galata, il cui simbolo è la spettacolare torre omonima, che svetta imperiosa tra la miriade di case e abitazioni popolari. La Torre di Galata (nella foto) è alta 60 metri, è visitabile ed è uno belvedere più classici di Istanbul, che di sera diventa ristorante.

La maggior parte dei monumenti storici, cui Istanbul deve la sua fama planetaria, come la Moschea Blu, il Palazzo Topkapi, la leggendaria Santa Sofia e le Cisterne sotterranee, si trovano nel quartiere storico di Sultanahmet, che occupa la punta estrema del Corno d’Oro.”

Come afferma lo scrittore e Premio Nobel, Orhan Pamuk, a Istanbul, a differenza di quanto succede nelle città occidentali con le vestigia dei grandi imperi del passato, i monumenti storici non sono reliquie protette ed esposte come in un museo, opere di cui ci si vanta con orgoglio. Qui le rovine convivono con la città. Ed è questo ad affascinare scrittori e viaggiatori.

L’ANTICA COSTINTINOPOLI E IL QUARTIERE STORICO DI SULTANAHMET

Vista da uno scorcio meramente turistico, un week-end potrebbe andar bene per visitare Istanbul, perché la maggior parte delle attrazioni storiche si trovano tutte a distanza ravvicinata nello stesso quartiere, ovvero quello storico di Sultanahmet; diversamente, partendo da una prospettiva più ampia e quindi meno turistica, per visitare Istanbul non basterebbe un anno, o anche una vita, considerate le sue infinite mirabilia, i suoi improvvisi scorci e i suoi inestimabili tesori visivi e culturali. Perciò, dipende solo da voi come decidere di approcciarvi a questa città. Noi, che in questo articolo ci limiteremo a sottolinearne solo gli highlights, vi possiamo dire che sarà conveniente prepararvi psicologicamente a questo viaggio, perché potreste non reggere l’impatto emotivo, senza esagerare, per quanto fascino questa città emana. Certamente è utile sapere che le principali attrazioni storiche, come detto già più volte, si trovano a Sultanahmet, nello specifico:

SANTA SOFIA o AGHIA SOFIA

Partiamo da Santa Sofia che senza dubbio è l’emblema della grande anima cosmopolita di Istanbul. Costruita nel 537 dall’Imperatore Giustiniano, è stata prima cattedrale cristiana di rito bizantino, poi cattolica, mentre sotto il dominio ottomano fu utilizzata come moschea e, infine, dal 1935, trasformata in museo per volere di Atatürk, il padre della Turchia moderna, la cui immagine non manca mai in nessun negozio o attività commerciale della città. Prima di essere trasformata in Moschea, ed essere integrata con quattro enormi minareti, Santa Sofia (o Aghia Sophia) era la più grande chiesa della cristianità antica, di cui ha mantenuto nel tempo la pianta basilicale. Il mosaico più famoso, evidente eredità del periodo cristiano, e sopravvissuto alla furia iconoclasta, si trova sopra la Porta Imperiale e raffigura Cristo Pantocratore.

LA MOSCHEA BLU

Di fronte a Santa Sophia c’è Sultanamhet Camii, meglio conosciuta come La Moschea Blu, così denominata per via delle 20.000 piastrelle che decorano la cupola e dei giochi di luce derivanti dalle 260 finestre che rischiarano l’edificio. Costruita tra il 1609 e il 1617 su mandato del Sultano Ahmet I, la Moschea Blu è considerata, probabilmente a ragione, la più bella di Istanbul, o se non altro la più spettacolare. Proprio per via della sua fama, l’ingresso al suo interno è condizionato da enormi file, come d’altronde per tutti i monumenti principali, perciò, se potete muovetevi per tempo, anticipando il grande flusso di turisti. Sappiate inoltre che per entrare sarà necessario rispettare i precetti islamici, per cui non si dovrà avere nessuna parte scoperta del corpo, e per le donne è previsto anche un copricapo.

LA BASILICA CISTERNA DI YERABATAN

Allontanandosi non di molto da Santa Sofia si incontra, poi, uno dei monumenti più singolari di Sultanahmet, e per questo uno dei più visitati, si tratta della Basilica Cisterna di Yerabatan, un’antica basilica romana che l’Imperatore Giustiniano riadattò a Cisterna per l’approvvigionamento di acqua del quartiere e successivamente del grandioso Palazzo Topkapi, al tempo dell’Impero Ottomano. 336 colonne di 9 metri l’una in uno spazio lungo 140 metri e largo 70 con una capienza stimata di 80.000 metri cubi d’acqua, giusto per darvi un’idea sulla grandiosità dell’edificio.
Curiose le due teste di medusa collocate a supporto delle due colonne sul bordo nord-occidentale, probabilmente a scopo apotropaico o, semplicemente collocate lì quale materiale di riuso da qualche edificio pagano.

PALAZZO TOPKAPI

Situato sulla punta estrema del Corno d’Oro, il Palazzo Topkapi è uno dei monumenti più spettacolari e grandiosi di Istanbul. Enorme per estensione e ricco di stanze e dettagli ha bisogno almeno di una mezza giornata per essere visitato, quindi fate i vostri calcoli, ma non saltatelo! Topkapı, che in lingua turca significa “Porta del Cannone”, era la residenza dei sultani ottomani. Venne concluso nel 1478, venticinque anni dopo la presa di Costantinopoli da parte dei Turchi. Al suo interno abitarono ventisei dei trentasei sultani dell’Impero Ottomano, quindi ne capirete l’importanza. L’interno è un insieme eterogeneo di chioschi, harem, corridoi, belvedere, ampi cortili abbelliti da giardini rigogliosi e fontane. Un palazzo da Mille e una notte, che descrive bene lo sfarzo e la grandiosità in cui vivevano i sultani ottomani.

IL GRAN BAZAR E L’ANTICO MERCATO DELLE SPEZIE

Imperdibile, poi, è un “passaggio” tra i mille dedali del Gran Bazar, dove si trova e succede di tutto (si fa per dire!), che con i suoi oltre 4000 negozi e le 60 strade coperte è considerato uno dei mercati coperti più grandi del mondo. Esperienza allettante che può diventare estenuante se viaggiate in compagnia della moglie o della fidanzata, perché ovviamente vorrà girare il più possibile, attratta dalle infinite mirabilia: dai tessuti, alla gioielleria, alle pelli, all’artigianato, alle ceramiche, alle sculture, fino alle monete e ai francobolli. Si trova di tutto davvero e un passaggio ne vale la pena, non fosse altro perché rappresenta in parte lo spirito della cultura popolare turca.

Il Grande Bazar si trova all’interno della città murata d’Istanbul, nel distretto di Fatih e nella mahalle (quartiere) che porta lo stesso nome (Kapalıçarşı). Esso si estende approssimativamente da ovest a est tra le moschee di Beyazit e Nuruosmaniye. Il Bazar è facilmente raggiungibile da Sultanahmet e Sirkeci con il tram T1 (fermata Beyazıt-Kapalıçarşı).

L’antico Mercato delle spezie si trova invece di fronte al Ponte di Galata e dietro la maestosa Yeni Camii, in un punto di passaggio strategico. Più piccolo del real Bazar, è comunque molto interessante, perché è una vera e propria esperienza sensoriale che vi catapulterà nel magico mondo delle spezie, simbolo dell’Oriente per antonomasia.

LA MAGIA DEL BOSFORO

“Se a un uomo venisse concessa la possibilità di un unico sguardo sul mondo, è Istanbul che dovrebbe guardare”

ALPHONSE DE LAMARTINE

E’ senza dubbio così, Istanbul offre una visione d’insieme impossibile da riscontrare altrove. E’ qui che con uno sguardo appunto si ha l’impressione di abbracciare tutto il mondo. Istanbul è unica per questo, per offrire al viaggiatore una vastità di vedute e visioni che lo fanno sentire libero, senza limiti, sinceramente vivo; e quando vi affaccerete sul Bosforo capirete di essere arrivati in uno dei punti più incredibili della terra, dove l’energia fluisce, spazia, si muove con la velocità di un sogno o di un pensiero. Leggete cosa scrive George Simenon a riguardo, e poi diteci se non è così:

“Era una tipica serata sul Bosforo, con la sua atmosfera languida, il suo sfarzo e le sue miserie, i suoi profumi e il suo sentore di marcio. La poesia, come nei paesaggi di Istanbul, era in gran parte artificiosa, ma c’era anche qualche raro momento che non dipendeva dalla volontà dell’uomo.”

CROCIERA SUL BOSFORO

Anche se potrebbe sembrare una cosa per turisti, in realtà una crociera sul Bosforo è assolutamente consigliata, perché offre un punto di vista totalmente differente. Dal Mare, infatti, Istanbul assume tutt’altra prospettiva e da la possibilità di ammirare meravigliosi scorci e numerosi monumenti: gli splendidi palazzi dei sultani (su tutti Palazzo Dolmbahçe e Palazzo Beylerbeyi), eleganti moschee, i ponti colossali e le antiche fortezze ottomane (Rumeli Hisarı, Anadolu Hisarı, Yoros Kalesi), e ancora raffinate ville in riva al mare (i tradizionali yalı), parchi e graziose località costiere. Si possono fare due tipi di crociere: la crociera breve, della durata di 2 ore, che parte ogni giorno dal molo di Eminönü ( di solito alle 14.30) o di Ortaköy alle 14:50 e risale il Bosforo fino al Ponte di Fatih, per poi tornare al punto di partenza; la crociera lunga, invece, dura 6 ore (andata e ritorno) Eminönü alle 10:35 (o alle 16.15) e zigzagando tra le due rive del Bosforo fa tappa ai quartieri di Beşiktas, Kanlıca, Sarıyer, Rumeli Kavağı e Anadolu Kavağı.

Palazzo Dolmbahçe

Il Palazzo Dolmbahçe si trova sulla riva europea del Bosforo, nel quartiere di Beşiktaş, e fu costruito intorno alla metà dell’800 per volere del sultano Abdülmecid I. L’edificio ricorda le grandi regge europee per sfarzo e dimensioni, ben 285 stanze, 44 sale di ricevimento e addirittura 68 bagni. Lo stile è eclettico e contiene elementi barocchi, neoclassici e rococò, per non parlare delle infinite suppellettili che si trovano all’interno: decorazioni in oro e in cristalli di Boemia, marmi, alabastri, mobili in legni pregiatissimi, insomma un mondo tutto da scoprire, giacché visitabile.

PIAZZA TAKSIM E LA VIA DELL’INDIPENDENZA

Istklal Caddesi, ovvero Via dell’Indipendenza, è la strada più famosa della Città. Essa parte da Piazza Taksim e si dirama verso sud collegando il quartiere di Pera, fino alla Torre di Galata. E’ una via pedonale affollata a tutte le ore del giorno e della notte, piena di negozi dei più grandi brand internazionali, ristoranti, librerie, gallerie d’arte, cinema, pub e night club. Può essere a tutti gli effetti considerata il vero centro di Istanbul. Al centro della strada passa un tram d’epoca che è va su e giù per tutta la lunghezza dell’arteria ed è una pittoresca attrazione turistica.

ISTANBUL TRA CINEMA E LETTERATURA

Dici Istanbul e pensi inevitabilmente alle migliaia di scene iconiche dei tanti film che hanno a soggetto questa città incredibile, oppure agli infinite pagine che la descrivono con dovizia di particolari. Anzi, spesso il primo filtro, o meglio ciò che ci apre le porte di questa magica città è proprio un film o un libro. Noi ne abbiamo letti o visti tanti che ci hanno ispirato, alimentato l’immaginazione, da Baudolino di Umberto Eco alle generose descrizioni di Edmondo de Amicis in Costantinopoli, dallo storico film “Topkapi” all’indimenticabile presenza scenica di Sean Connery nei panni di James Bond, e ancora, dai reportage di Augias a quelli di Paolo Rumiz. Insomma un’infinita letteratura si è prodotta su questa magica città, ma se dovessimo scegliere personalmente due opere che ce l’hanno impressa nella mente, ebbene quelle sarebbero senza dubbio il libro di Orhan Pamuk, Istanbul, in cui il premio nobel descrive la sua infanzia in una Istanbul che oggi quasi non esiste più; e il film di Alan Parker, Fuga di Mezzanotte, con leggendaria interpretazione dell’indimenticato Brad Davis e colonna sonora altrettanto memorabile del nostro mitico Giorgio Moroder.

“E come dice Umberto Eco, c’è un solo modo per conoscere Istanbul: girare da solo, a piedi, e smarrirsi.”

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