GUIDA EVOCATIVA AI QUARTIERI DI BERLINO: MITTE E KREUZBERG

Andiamo alla scoperta di Berlino, viviamola con le suggestioni offerteci da Luca Cittadini, Guida Certificata e grande conoscitore di una città dai mille risvolti. Luca è un caro amico, oltre che collega stimato, se volete saperne di più, date un’occhio alla sua pagina ufficiale.
Gli lasciamo la parola.

Luca che spiega, alle sue spalle il Duomo di Berlino

Berlino, “un po triste e molto grande“. Infinita. Come infinite sono le parole che in 20 anni ho profuso per raccontarla, per sentirla, farla vivere e immaginare. Berlino  sfuggente, senza un centro, deserta o piena di gente, anonima o piena di anime, modernissima o antica, ordinata o confusa, disciplinata o ribelle. Proviamo a percorrerla nello spazio e nel tempo, accavallando ricordi, storie, luoghi , in giro tra Mitte e Kreuzberg.

IL CUORE DI MITTE (EX BERLINO EST)

Come in ogni cittá che si rispetti, incominciamo proprio dal luogo piu classico, la Cattedrale. Nel cuore del quartiere di Mitte, ex Berlino Est. Siamo sul grande prato del Lustgarten, “il giardino del piacere”, un bel nome per incominciare. Sono le 21 di sera di metá giugno, quando ancora la luce del sole calante illumina l’erba del prato e dei colonnati antichi. 
Da un lato il Duomo, immenso, dall’altro il colonnato antico dell’Altes Museum e, di fronte, il nuovo palazzo Reale, ormai ultimato, ma nei miei ricordi lí, non c era ancora; al suo posto, a fine anni 90, c’erano ancora le rovine del parlamento della DDR, un ammasso di ferraglie e vetro, ma anche un contenitore pieno di storie.

Altes MUseum
(credit photos @LucaCittadini)

Una ragazza ha portato una tavola in mezzo al prato, ricoperta da una tovaglia bianca, tovaglioli bianchi, due sedie, due coppe di vino.
Attende qualcuno, tutt’intorno il ronzio dei  moscerini e il profumo delle sere di giugno. La curiosità di aspettare il misterioso ospite per vedere come va a finire, cresce ogni minuto, ma nell attesa, meglio guardarsi intorno.

Una veduta del duomo dal fiume Sprea
(credit photos @LucaCittadini)

UN FASCINO DECADENTE

“Ma come la tenete sporca questa chiesa, ma perché é tutta annerita?” Difficile spiegare che quel nero qui, un po’ addirittura piace.
Perché é il nero di un secolo di riscaldamenti a carbone, delle ciminiere, delle infinite fabbriche che furono l‘anima della cittá.
E allora spostiamoci di pochi passi, attraversiamo il  secondo braccio del fiume Sprea con il ponte appena affianco, sottopassiamo la sopraelevata ed entriamo nella piazza di Hackescher Markt .

Scorcio di Berlino e del fiume Sprea
(credit photo  wal_172619 )

“L’ODORE DELL’EST”

In pochi metri cambia la scenografia, scompare il fiume, il Duomo, i grandi spazi, e incomincia il labirinto di cortili, le strade piú strette, quelle che ora presentano boutiques di moda vintage ed uffici  e che un tempo ospitavano i tuguri operai, le “caserme d affitto”.
In quelle strade ho incominciato ad aggirarmi appena misi piede a Berlino, nel 1997. Facciate sgarrupate, fascino decadente, odore di est, si, di Est. Mia moglie, Berlinese dell’Ovest, lo ripeteva all infinito: era l’odore dei riscaldamenti a carbone, l’odore dell‘Est.
La Linienstrasse, la Auguststrasse, la splendida Koppenplatz con uno dei monumenti alla deportazione piú sconvolgenti, quella sedia caduta per terra che io senza sapere volevo rialzare.

“In quegli anni era un quartiere segreto, i pub alternativi da raggiungere scendendo nelle cantine, il centro sociale Tacheles con le sue rovine,
la scenografia di tante scene del film di Wim Wenders,
cosí lontano e cosí vicino.”

Ora è meta turistica fondamentale, ci andiamo spesso ad intrufolare nei cortili con i gruppi, per raccontare di Ebrei, deportazioni, fabbriche, la cittá anni 20, quella del romanzo Berlin Alexander Platz, dello sceneggiato Berlin Babylon. Il fascino decadente di quegli anni é scomparso quasi del tutto ma, passeggiare per quelle strade rimane una delle cose piú belle da fare a Berlino.

Uno dei murales più famosi del “Muro”, “Il Bacio Fraterno” tra gli ex leader comunisti della Germania Est e dell’Unione sovietica Erich Honecker e Leonid Brezenev, opera dell’artista russo, Dimitri Vrubel.
(credit photo Foto di Peter Dargatz da Pixabay)

VERSO OVEST, DIREZIONE KREUZBERG

Ci spostiamo ancora. Stavolta peró montiamo su una bicicletta in direzione Kreuzberg e non siamo piú a metá giugno, bensì al primo di Maggio. Le vie da percorrere dal Duomo per arrivare a Kreuzberg possono essere tante, mi é sempre piaciuto perdermici  con la bici ,per raggiungere le feste del Primo Maggio.

Camminando verso Kreuzberg attraverso Cölln
(credit photo @LucaCittadini)

LE ORIGINI DI BERLINO

Si attraversa il tessuto urbano della vecchia Cölln, di origini medievali.
Si, Perché Berlino nacque divisa in 2: Cölln e Berlin, coincidenza simpatica che ricorda la mia Partenope/Neapolis.

 Brüderstrasse, Alte e Neue Jakobstrasse, Kommandanten Strasse, palazzoni frammisti a facciate ottocentesche, ponti antichi sul fiume, un pezzo di mura medievali, il porto antico della cittá e poi petali;
petali dappertutto, rosa, bianchi con un profumo inebriante.
Sono i ciliegi giapponesi di cui queste strade sono piene, al colmo della loro fioritura. Da qualche parte, a pochi metri, passava il muro che divideva Mitte (est) da Kreuzberg (ovest), ma addirittura anche i berlinesi che ci abitavano incominciano a dimenticarsi su quale marciapiede passava, perché in quelle strade il muro impazziva in uno zig-zag folle.

Ciliegi in fiore
(credit photo @LucaCittadini)

UN MELTIN’POT DI POPOLI E CULTURE

Dal profumo dei petali giapponesi si passa peró in pochi istanti all’odore delle bottiglie di birra, della carne di angello che arrostisce sulle bancarelle dei turchi, dei curdi, dei  Siriani, al rumore delle casse stereo a tutto volume. Siamo arrivati alla meta, la Oranien Strasse e, intorno a noi, ci sono decine di migliaia di persone che ogni anno si riversano per partecipare alle feste e le dimostrazioni  del Primo Maggio.
Palchi improvvisati, Heavy Metal e danze curde, Punk sfrenato e canti rivoluzionari Greci, e tutt’ intorno i caschi abbassati della polizia. Incomincia la partita a scacchi per le strade intorno tra dimostranti e poliziotti, a me piace osservare e spostarmi rapidamente in sella alla bici per capire.

Facciate con i murales
(credit photo @LucaCittadini)

E allora, evitando  i cocci delle bottiglie rotte sull‘asfalto si va sempre a finire alla Mariannenplatz, con il suo enorme prato e l’edificio storico, scenografico dell antico ospedale Bethanien.
Sul lato destro, la Thomaskirche che rimaneva all’ovest ma a 5 metri la circondova il muro, e appena oltre le baracche, mitiche del vecchio turco insediatosi lì, nella terra di nessuno tra i due muri .

Prospettiva sull’antico ospedale innevato
(credit photo @LucaCittadini)

STREET ART

Quante volte ho percorso queste strade, le ricordo anche prima della mia venuta, quando ci venivo in vacanza negli anni 80, le roulottes degli artisti di strada, le facciate die palazzi abbandonati e occupati, infine il muro, pieno di graffiti che incontravi a ogni angolo.

Kreuzberg
(credit photo @LucaCittadini)

“Kreuzberg è cambiata tanto, ma quelle strade sono ancora li, i ragazzi pure, e pure i petali profumati.”

Kreuzberg, peró, é una cittá intera ed allora ci spostiamo piú a sud, in direzione del vecchio Aeroporto di Tempelhof, lasciando la mitica Kreuzberg 36 per raggiungere quella chiamata 61, dall antico codice postale. Percorriamo la Bergmannstrasse, con tutti i suoi localini, i suoi negozietti, il mercato alimentare al coperto, la splendida Marheineke Platz con la sua chiesa. Anche li peró ormai, molti turisti ed allora andiamo a cercare appena dietro, atmosfere un po’ piu magiche .

la splendida Marheineke Platz con la sua chiesa
(credit photo @LucaCittadini)

UNA CITTA’-FABBRICA

Prendiamo strade in salita, abbastanza ripide (ebbene si in una cittá piatta troviamo anche rare salite) e sbuchiamo nella Chamissoplatz, con il suo grande parco giochi al centro. Un tripudio di facciate di fine ottocento, negli ultimi anni di freschissimo restauro e di mille colori sgargianti, un tempo, ancora una volta, le abitazioni della cittá-fabbrica.

Si é fatto tardi peró, é ora di ritornare al Duomo. Per farlo, facciamo un percorso piú turistico, e facciamo scorrere davanti a noi, pedalando veloce, le immagini del Chekpoint  Charlie, le chiese settecentesche della Gendarmenmarkt ed i monumenti dell’unter Den Linden.

Luca insegna la divisione di Berlino e il Checkpoint Charlie

La voglia di spostarsi ancora ed esplorare é ancora tantissima.
Ci sarebbe ancora una cittá intera da vedere. Si potrebbe salire a Prenzlauerberg in collina, il quartiere degli artisti, o cambiare tutto e catapultarsi nell’Ovest per cercare appena dietro i luoghi famosi, le atmosfere antiche della Savigny Plazt nel quartiere di Charlottenburg, ma incomincia a piovere. Eccoci di nuovo al Lust Garten, sul grande prato, la ragazza é ancora lì, sola, che aspetta.

Alexanderplaz e la torre della televisione sullo sfondo
(credit photos @LucaCittadini)

Ringraziamo Luca, che ci ha fatto fare un tour evocativo, più che virtuale, grazie anche alle sue foto, tra alcuni dei quartieri più suggestivi di Berlino, Mitte e Kreuzberg, e vi invitiamo a seguire il suo CANALE YOU TUBE

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