CAMBOGIA INSOLITA: IL MERCATO DI BANLUNG E LE MINIERE DI ZIRCONE

Lontano, lontanissimo dai santuari turistici di Angkor Wat e di Siem Riep, si trova Banlung, capoluogo della Provincia di Ratanakiri. Siamo alle propaggini orientali del Paese, in una Cambogia rurale, esotica e, soprattutto, difficile da raggiungere. Banlung ha rappresentato, nel nostro viaggio, la vera essenza della Cambogia, regalandoci spunti unici, come il folkloristico mercato cittadino, i territori selvaggi circostanti e le miniere di gemme e zirconi al confine con il Vietnam, che ci hanno fatto scoprire realtà molto particolari.
A farci da sfondo immense risaie, piantagioni di caucciù e bellissime coltivazioni di pregiato pepe rosso, con le immancabili pagode dorate a completare il profilo di un territorio bello e generoso.

LA CITTADINA DI BAN LUNG E IL SUO MERCATO

Quartier generale delle nostre escursioni nei ricchi territori circostanti è appunto la città di Banlung, capoluogo della provincia di Ratanakiri, che in lingua locale significa proprio “monti delle gemme”.
Prima di andare all’avanscoperta, però, ci siamo soffermati sul mercato cittadino, fonte di ispirazione per i nostri progetti fotografici e calderone di cibi strani e frutti esotici.

Un microcosmo fatto di personaggi particolari e colori sgargianti, che ben contrastano la fulva fanghiglia delle labirintiche stradine che lo compongono. Siamo ben lontani dagli accoglienti mercati di Phnom Penh, a Ban lung prevale un’anima agricola che evidentemente trascura qualsiasi tipo di decoro urbano. E così, quando piove, la città si trasforma in una caotica piana di fango, battuta, nonostante tutto, da storni impazziti di motorini e risciò.

COME MUOVERSI

Per muoversi in città e, soprattutto, per andare alla scoperta dei territori circostanti, conviene affittare un motorino, perché i tour organizzati costano tanto (se comparate alla valuta locale) e spesso riguardano solo il semplice trasferimento.
Il noleggio giornaliero di un motorino, quindi, non vi costerà più di 5-6 dollari. Occhio però alle strade dissestate, prive di asfalto, e spesso rese scivolose dalle piogge frequenti. A lungo andare potrebbero rappresentare un fattore non trascurabile.

COSA VEDERE NEI DINTORNI DI BANLUNG

Di cose da fare in autonomia nei dintorni di Banlung ce ne sono, anche solo andare a zonzo tra i campi di riso, alla scoperta di piccoli nuclei contadini, è un’opportunità non da poco. La sicurezza è massima, la gente discreta e i paesaggi sono bellissimi.

Se poi volete andare a colpo sicuro, a soli 5 km dal centro abitato, c’è il Crater Lake, o in lingua locale Boueng Yaek Lom, ovvero un lago sorto nel cuore di un cratere, del quale si può percorrere a piedi l’intero perimetro, e nelle cui acque ci si può anche bagnare. Inoltre, ad appena 2 km da Banlung c’è la Wat Phnum Swai, una maestosa pagoda nel cui complesso vive una nutrita comunità di monaci buddhisti.
Probabilmente, le uniche escursioni che conviene fare in tour organizzato, perché molto articolate, sono quelle che riguardano il cimitero cinese e il trekking nella giungla, ma costano entrambi 25-30 dollari a persona.

Jean, un caro signore che si è unito a noi nell’esplorazione dei dintorni di Banlung

ALLA SCOPERTA DELLE MINIERE DI GEMME E ZIRCONI

Ma il passaggio più interessante, per quanto ci riguarda, è stata certamente l’escursione negli estremi territori orientali, quasi al confine con il Vietnam, precisamente nella zona di Borkeo. E’ qui che si trovano, occultate dalle piantagioni di caucciù, le miniere di gemme e zirconi. Attenzione, però, non è facile trovarle, poiché cambiano sempre di location, a seconda della vena mineraria, e nemmeno a Ban Lung sanno darvi informazioni certe.

“Ci avevano parlato di fantomatiche miniere di gemme nei territori dell’est, ai confini con il Vietnam, luoghi misteriosi persi tra le sconfinate piantagioni di alberi della gomma, buchi di oltre dieci metri, in cui i minatori si calavano per riportare in superficie cumuli di terra rossa, sperando di incontrare gemme, zirconi e ametisti.
Nessuno a Ban Lung, però, era stato in grado di darci indicazioni precise a riguardo. Alla fine le abbiamo trovate, quasi per caso.
In quel mondo così remoto ed oscuro, abbiamo visto come i minatori votino la loro vita alla ricerca di un qualcosa che potrebbe cambiare, in meglio, la loro condizione: una pietra, o meglio una gemma!

Per la verità si tratta di pietre semi-preziose (gemme o ametisti), ma quello che risulta interessante è conoscere il micro-strato delle miniere e interagire (al netto delle difficoltà oggettive relative alla comunicazione) con i minatori, che con noi si sono rivelati disponibili nei confronti della nostra curiosità.

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