In Abruzzo si incontrano luoghi dal fascino unico, come questo splendido laghetto dalle acque color smeraldo, nato artificialmente in seguito allo sbarramento del fiume Sagittario, su cui si affaccia il piccolo eremo di San Domenico, santo Taumaturgo dai poteri miracolosi. Ci troviamo nei pressi di Scanno, poco dopo Anversa degli Abruzzi, nel territorio dello splendido Parco Nazionale D’Abruzzo. Qui la magia della natura si fonde con l’intervento dell’uomo, che per una volta, pur stravolgendo l’ordine naturale delle cose, ha dato vita a uno scenario più unico che raro.
Il lago di San Domenico, sul cui limpido e smeraldino specchio d’acqua si specchia l’eremo omonimo, fa parte delle Gole del Sagittario e si trova nel territorio di Villalago che, come Anversa degli Abruzzi,
fa parte della lista “I Borghi più belli d’Italia”.
Villalago è un piccolo borgo, che per la verità non regge il confronto di Scanno, cui dista 8 km, ma che è ultimamente balzato agli onori della cronaca nazionale, per alcuni video amatoriali riguardanti l’avvistamento di una Mamma Orsa che si aggira tra le viuzze del paesino. Gli abitanti del luogo, però, sono abituati a questo tipo di visite, e tanto che è altrettanto comune vedere scorrazzare anche vari esemplari di cervi. D’altronde siamo nel cuore del Parco Nazionale d’Abruzzo, la più antica istituzione regionale, e una delle prime a livello nazionale.
Il Lago di San Domenico e il suo eremo si trovano più a valle rispetto a Villalago, così che per chi è solo di passaggio conviene che si muova in macchina.
Bisogna considerare però che l’accesso al lago si trova lungo una strada panoramica, stretta e molto tortuosa, che ha pochissime aree di sosta per le vetture. La domenica e durante i mesi estivi, perciò, è molto difficile trovare parcheggio.
Isolato, poi, sulle pendici scoscese e rocciose delle montagne circostanti si trova poi il borgo eremita di Castrovalva, minuscolo centro di 20 abitanti, raggiungibile esclusivamente tramite uno stretto tunnel scavato nella roccia. Ancora prima, venendo da Cocullo (dove per altro si trova il Casello autostradale per raggiungere Scanno, famosa nel mondo per la celeberrima processione dei serpari) si incontrano Anversa degli Abruzzi e lo splendido scenario del Passo Godi.
A completare questo eccezionale connubio, l’eremo di San Domenico, che dà il nome al lago su cui si affaccia.
Le due realtà si fondono perfettamente in un quadro di rara bellezza. Si accede all’Eremo tramite un ponte che rendo il tutto ancora più scenografico. A precedere l’ingresso alla piccola chiesa è un portico con quattro grossi dipinti del 1938, opera del pittore villalaghese Alfredo Gentile, raffiguranti scene tratte dalla vita del santo e focalizzate sulla narrazione di alcuni dei suoi miracoli più noti.
All’interno della chiesetta, si trova poi un grotta scavata nella roccia (visitabile), dove secondo la tradizione dimorò San Domenico, monaco benedettino, famoso per i suoi poteri taumaturgici e attivo in tutta l’area dell’Italia Centrale.
San Domenico proveniva da Sora, e inizialmente fu ospitato presso il monastero benedettino di San Pietro de Lacu, che però oggi non esiste più. In seguito andò nella vicina Cocullo, dove compì uno dei suoi miracoli più noti, guarendo una ragazza morsa da un serpente. Presso la strada ammansì anche un lupo, che aveva rapito un infante dalla culla, mentre i genitori spaccavano la legna nel bosco. Questi episodi sono riproposti negli affreschi che adornano le pareti del portico.
L’eremo vero e proprio fu costruito intorno al XV secolo, quando si diffuse il culto di san Domenico.
Prima della costruzione della diga e della conseguente formazione del lago, nel 1929, l’eremo aveva l’esterno diverso da com’è oggi, ed era accessibile da un ponte medievale molto precario. Con la diga fu costruito il nuovo ponte di pietra in stile finto medievale e fu rifatta la facciata dell’eremo.
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