SULLA STRADA PER MANDALAY: HSIPAW E IL TREKKING A PANKAM

HSIPAW, TRA NATURA E ARCHEOLOGIA

Sulla strada che collega il Lago Inle a Mandalay si trova una piccola cittadina che detiene un interessante patrimonio storico e naturalistico. Il suo nome è Hsipaw ed è lì che siamo diretti, per vari motivi!
Una tappa fondamentale per addentrarci ancor più nella meravigliosa natura di un Paese, il Myanmar, che si svela ad ogni passo, ad ogni avanzamento.

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Nei giorni trascorsi alla Fondazione Mudita, come volontari e soprattutto come testimoni delle varie attività che vi si svolgono in favore di oltre 200 bambini orfani qui ospitati, varie persone ci avevano parlato delle bellezze naturalistiche di Hsipaw. In particolare avevano fatto riferimento ad un interessante trekking di circa 30 km tra risaie, bananeti, boschi verdissimi e villaggi tribali.

“30 km per raggiungere il villaggio montano di Pankam, dove, raccolta ai piedi di irte pendici e circondata da boschi di alberi secolari, vive una piccola comunità ferma nel tempo, dedita all’agricoltura, all’allevamento di sussistenza e alla lavorazione del legno.”

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Qui le case sono ancora fatte a mano e le pareti intessute con maglie di bambù, una tecnica antica che risale alla notte dei tempi. In alcune case si scorge l’antenna di una vecchia tv, ma per il resto è tutto molto basico.

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Un mondo rurale, dove la gente vive in gran semplicità, e dove quei pochi viaggiatori che giungono sin qui sono accolti sempre in pompa magna, estasiati da tanta cordialità e ancor più increduli di pagare solo pochi kyatt per mangiare e pernottare.

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Ma prima di avventurarci lungo il sentiero che ci condurrà a Pankam, diamo un’occhiata alla città di Hsipaw e ai suoi tesori nascosti.

COSA FARE A HSIPAW

Hsipaw è una piccola cittadina dello Shan, situata a circa 200 km a nord-ovest di Mandalay. Qui la vita scorre lenta, come le acque limacciose del fiume Miytnge, con qualche picco di frenesia commerciale al mattino presto, nei pressi del mercato cittadino, e poco prima dell’imbrunire lungo la strada principale. La cittadina di per sè non è affatto bella, ma è accogliente, e ci si passa volentieri qualche giorno. La parte più interessante di Hsipaw, però, si trova poco fuori dal centro.

Camminando, infatti, appena 2 km verso i campi coltivati, si arriva a Little Bagan, un suggestivo nucleo di rovine archeologiche, dal nome evocativo.

Qui, bianche stupe dalle prominenze acuminate e antichi idoli dai tratti misteriosi puntellano la piccola pianura, accanto alla quale scorre un ameno fiumiciattolo. Un paesaggio davvero molto bello, anche se alquanto distante dalla maestosità di Bagan e della sua mistica valle. Perciò non fatevi suggestionare troppo dal nome!

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IL TREKKING DA HSIPAW A PANKAM

Ed eccoci al motivo principale per cui siamo venuti qui a Hsipaw, il trekking! Come detto, si tratta di un percorso di circa 30 km (15 km all’andata e 15 km al ritorno) di sentiero tracciato. Si attraversano scenari grandiosi, piccoli villaggi rurali, ruscelli, campi di riso e dolci rilievi. Il tragitto è piuttosto abbordabile, giacchè in larga parte pianeggiante, solo l’ultimo tratto che conduce al villaggio di Pankam è particolarmente irto, perciò non ci sono raccomandazioni specifiche, a parte quella di affidarvi ad una guida locale.

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A tal proposito, le agenzie di Hsipaw propongono differenti pacchetti: da uno, due o tre giorni. Secondo noi, quello da prendere a riferimento è da 2 giorni (1 pernottamento), che costa circa 40.000 Kyatt (prezzo che include costo della guida, cibo e pernottamento nel villaggio di Pankam).

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IL NOSTRO VIAGGIO FAI-DA-TE

Noi, per compiere tutto il tragitto, ci siamo avvalsi di un’applicazione che si chiama map.sme, bypassando l’agenzia. In questa maniera, abbiamo evitato il costo della guida, ed abbiamo pagato il vitto e l’alloggio direttamente quando siamo arrivati nel villaggio. Ad accoglierci, una simpaticissima signora che si fa chiamare Mama Cooking (vd foto).

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Cucina in maniera deliziosa ed oltretutto parla anche qualche parolina d’inglese. Pensate che ci ha cucinato per la cena e la colazione, e ci ha offerto l’alloggio al modico prezzo di 8.000 Kyatt a persona, tutto compreso.
Eravamo in 4, io Giulia e due ragazze spagnole. Un’esperienza condivisa bellissima!

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Ovviamente l’alloggio è basico, e consiste in una stuoia, un materasso molto sottile, cuscino e tante coperte, giacchè a dispetto del gran caldo del giorno, durante la notte c’è una forte escursione termica. Considerate perciò qualche abito pesante per la notte.

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Non caricatevi troppo, però, come sempre il segreto è rimanere leggeri sulle spalle, ancor di più se si tratta di appena un paio di giorni di trekking. Infatti, l’indomani è già tempo di riavviarsi verso la città. Se avete un buon passo e non vi fermate troppe volte a fotografare i paesaggi stupendi, calcolate 4-5 ore all’andata e 3-4 ore al ritorno, perchè in discesa.

IL TRENO PER MANDALAY

Una volta rientrati a Hsipaw è già tempo di pensare ad un nuovo viaggio, con direzione Mandalay. Ci sono vari bus che coprono questa tratta, ma il consiglio spassionato è di arrivare a Mandalay in treno. Un meraviglioso viaggio di circa 12 ore che vi passeranno in un batter d’occhio.

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Nonostante la lentezza del convoglio, infatti, rimarrete ammaliati dalla maggior parte dei paesaggi che si susseguiranno al di fuori del vostro finestrino. Attraverserete persino un ponte in ferro battutto, alto circa 100 metri, il celeberrimo viadotto Goteik, uno dei passaggi in treno più famosi del mondo, con una vista mozzafiato sul canyon sottostante.

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Questo treno è un micro-mondo da osservare e ammirare in tutte le sue dinamiche: dal dondolio ammaliante delle carrozze, alle famiglie che si spostano da una città all’altra portando con se un’infinità di bagagli e mercanzie varie, dai venditori ambulanti che proveranno a sedurre la vostra curiosità, ai passeggeri solitari. Nel mezzo tanta povertà e semplicità, ma soprattutto la spontaneità dei passeggeri, per la maggior parte autoctoni.
Ancora una volta ci permettiamo di darvi un consiglio: se potete cercate di assicurarvi il biglietto di prima classe.

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Attenzione però, i posti sono pochi e se non vi muovete in anticipo, rischiate di essere relegati in seconda classe.
Non fraintendeteci però, non ne facciamo un assunto sociale, tra prima e seconda classe cambia ben poco (persino il prezzo è molto simile: 4000 Kyatt a persona contro i 2000 Kyatt circa), è tutto molto popolare. L’unica cosa che cambia è la comodità dei sedili, che in prima classe sono in bottiti e reclinabili, mentre in tutto il resto del treno ci sono le poltrone rigide. Immaginerete che fare tutto il viaggio su un pezzo di plastica rigido, non sarà troppo piacevole.

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Di solito il treno per Mandalay, parte da Hsipaw alle 9.30 del mattino e arriva tra le 8 e le 9 della sera.

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