Lisbona: memorie di un incontro
Nella sua aria si confondono il Medio-Oriente, l’Africa e il Sud America: così appare al visitatore la più occidentale delle capitali del vecchio continente.
Lisbona, dove il fado sfocia nel jazz, mentre il fiume Tago alimenta l’Atlantico.
I suoi colli, i suoi quartieri, gli azulejos, i mille volti, la storia e la modernità.
Estrela e l’Alfama, la Doca de Olivais, col Parque das Naçoes, col Mosteiro dos Jeronimos e la Torre di Belem, gli sprazzi di degrado e la voglia di eccellenza.
E ancora, il saliscendi sul tram 28, i vicoli di Baixa e la centralità di Chiado che convergono nella maestosa Praça do Comercio, cuore della Lisbona mercantile.
E poi il Benfica, l’Alvalade, le spiagge di Estoril e Cascais, Cabo da Roca (la punta più estrema del continente europeo) e Sintra.
Così Lisbona accoglie, coccola, ma non si scopre.
Non disvela l’animo del vero Portogallo, troppo intima per manifestarsi tra la maestosità della capitale.
Perdendosi tra il Bairro Alto, Santa Catarina e Baixa, si è colti da un senso di completezza mista a curiosità, come se da un momento all’altro debba accadere qualcosa che però, effettivamente, poi non accade.
Alfama ricorda, invece, scorci di mondi lontani, persi tra l’Oriente e l’America Latina.
Un finto immobilismo, quello lusitano, perché Lisbona è una città viva, moderna, che mira orizzonti lontani, facendo tesoro del suo glorioso passato e valorizando le diversità culturali.
In quattro continenti si parla portoghese. Dalle coste occidentali dell’India all’Angola, dal Brasile al lembo di terra che segna il confine occidentale dell’Europa.
Simbolo di dominio e integrazione, il fattore linguistico permette oggi alla “capital” di accogliere e integrare nel proprio tessuto urbano culture agli antipodi, ma simbolicamente unite dalla lingua e dalle note del fado.
Il suono dell’oceano, non confina ma caratterizza la costa atlantica. Le sue onde nelle giornate tempestose, ricordano come sia difficile, ma anche avvincente, per l’essere umano esplorare, conoscere, viaggiare.
Testo di Marco Bernabeo
Foto di Giulia Zanchetta
Se anche voi volete condividere con altri viaggiatori le vostre esperienze, inviateci il vostro foto-racconto a vitaminaproject@gmail.com, saremo lieti di ricevere nuovi spunti e aprirci a nuovi orizzonti!