SAN FELIPE, UN VILLAGGIO DI PESCATORI
Lontano da qualsiasi clamore turistico, perso in un tempo che non sembra passare mai, come una gemma colorata brilla San Felipe, pittoresco villaggio di pescatori che si affaccia sul Golfo del Messico, a pochi chilometri dalla Riserva naturale di Rio Lagartos. Arrivare sin qui non è semplice, ma sicuramente ne vale la pena, non fosse altro per conoscere il Messico più vero e tradizionale.
IL VILLAGGIO MAGICO DI SAN FELIPE
“San Felipe è un sogno, o forse una visione che prende forma nella calura del meriggio messicano.”
San Felipe è un pittoresco villaggio di pescatori che vive essenzialmente di pesca e di qualche riflesso turistico, trovandosi ad appena 11 km dalla Riserva della Biosfera di Rio Lagartos, mondialmente nota per essere dimora dei fenicotteri rosa. Tuttavia, tra le due località, non ci sono connessioni dirette e i pochi viaggiatori che arrivano sin qui, vi giungono per sbaglio o per sentito dire (come nel nostro caso).
In fin dei conti San Felipe non compare in nessuna mappa turistica, e per questo viene ignorata dal grande pubblico. D’altronde non avrebbe nemmeno la possibilità reale di ospitare troppi turisti. Vi si contano, infatti, appena un paio di hotel, alcuni B&B e qualche piccolo ristorantino che si anima, più che altro, al calar del sole, in coincidenza del rientro dei pescatori.
“L’atmosfera che si respira a San Felipe è quella tipica e autentica del villaggio di mare. Quell’odore di pesce misto a salsedine e quei colori dorati e nitidi dei suoi cieli ne fanno un porticciolo pittoresco, salvo dal turismo di massa, proprio perché difficile da raggiungere. Le case di legno colorato e le bettole che animano il malecòn fanno da scenario ad un mondo piratesco, i personaggi che vi si incontrano sembrano essere usciti dalla penna del miglior Melville!”
A San Felipe, per la verità, c’è poco da fare, giacchè si tratta di un piccolo villaggio di pescatori, ma l’atmosfera che abbiamo incontrato qui ci è rimasta nella memoria. Si respira, infatti, una serenità che solo i paesini di mare sanno darti. Dipenderà, forse dal fatto che sono nato sul mare, ma ritrovarsi in questa tranquillità mi è sembrato un sogno, uno di quelli belli dove non c’è anima viva, e a farti compagnia solo il garulo stridulo dei gabbiani e dei pellicani.
LA FONDAZIONE MITICA DI SAN FELIPE
Narra la leggenda che tre avventurieri spagnoli, Francisco, Celso e Felipe, scoprono nei pressi di Chichen Itza un cimitero di nobili Maya, e tra le varie sepolture rinvengono un tesoro di cui si impossessano, per poi immediatamente fuggire, inseguiti da altri avventurieri. Durante la fuga, Celso e Francesco muoiono, mentre Felipe riesce a raggiungere il litorale e ad interrare, nella sabbia della spiaggia di Actam Chuleb, il tesoro, prima di essere raggiunto e sacrificato. Il fantomatico tesoro non è stato mai ritrovato, ma qualche tempo dopo, sulla stessa spiaggia viene costruito un porticciolo, al quale viene assegnato il nome dell’avventuriero spagnolo. La comunità che nascerà e prospererà attorno a questo porticciolo verrà chiamata “San Felipe de Jesùs”, in riferimento al santo cristiano.
COME ARRIVARE A SAN FELIPE
Arrivare a San Felipe non è una passeggiata, il villaggio si trova fuori mano, e per questo escluso dalle traiettorie turistiche più classiche. Da Valladolid, bisogna prendere un bus che arriva a Tizimin (31 km circa) e poi da qui un altro bus che passa per Panabà e prosegue per il litorale nord, fino ad arrivare direttamente nel piccolo poblado di San Felipe, conosciuto anche come “la Porta d’entrata della Riserva Naturale di Rio Lagarto”, da cui dista appena 11 km.
Sono pochi i bus che arrivano qui, e soprattutto bisogna considerare di prendere più mezzi e calcolare le varie combinazioni.
COSA FARE A SAN FELIPE
Per chi ama il mare e la solitudine, San Felipe è il posto adatto. Per gran parte della giornata, infatti, non si vede anima viva, e i pochi negozietti che ci sono, restano spesso chiusi.
Il paesino si anima, invece, al tramonto, quando tutte le barchette dei pescatori rientrano in porto, cariche di pesce, scortate da nugoli di gabbiani e pellicani.
Fermarsi a San Felipe vuol dire ritrovarsi con se stessi, vuol dire onorare il tempo del viaggio e soprattutto prendersi il proprio spazio per contemplare l’azzurro mare del Golfo. Scrutare il mare, rievocare la propria terra, sentirsi nostalgici e allo stesso tempo grati di partecipare a tanta poesia, giacchè tutto a San Felipe è poetico, grazioso, pittoresco. A partire dalle case, tipiche, in legno colorato, che insieme all’azzurro del cielo e al bianco delle nuvole, formano una suggestiva tavolozza di colori, un tocco di vitalità che si può solo ammirare, scrutare e infine ricordare.
Un mondo lontano, remoto, fermo nella quiete di un tempo che sembra non voglia arrivare mai!
Al netto di tanta poesia, a proposito di cose da fare, si potrebbe anche pensare di contrattare un pescatore per farvi portare, con la sua barchetta, a fare una visita alla Riserva di Rio Lagarto, che si trova giusto di fronte al porticciolo, per poi tornare alla base e fermarsi a mangiare un ceviche fresco o un piatto di mariscos fritti.
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