Spostiamoci a un centinaio di chilometri da Barcellona e invece di dirigerci verso il mare, apriamo strada verso ovest, in direzione del tramonto e andiamo a scoprire le verdissime terre di Lleida, una delle quattro province della Catalunya, ai piedi dei Pirenei.
Ricordo il tragitto e il mio sguardo sedotto dai panorami sempre diversi che si susseguivano fuori dal finestrino dell’auto.
La cosa secondo me più affascinante e bellissima di questa regione, è la sua capacità di trasformarsi e mostrarsi sempre in maniera differente in lassi di tempo relativamente brevi.
Lascio il mare alle spalle e mi addentro tra le campagne ben coltivate della regione, solo dopo un’oretta circa la visuale cambia di nuovo e dal finestrino entra un’aria fresca, a tratti pungente e pulitissima…mi sto avvicinando alle montagne e senza pensarci due volte, abbasso il finestrino e mi immergo con il viso in quell’aria, respirando a pieni polmoni.
Barcellona a Giugno è come essere in piena estate, il caldo è forte, a tratti afoso e un’aria come quella non l’avrei sentita se non alle porte dell’inverno.
Il panorama da piatto e regolare prende nuove forme, curve, picchi e increspature, davanti a me un lago e tutto intorno montagne rocciose e verdi che gli fanno da corona. Tra un picco e l’altro si scorge a tratti un tipico paesino di montagna, case in pietra, tetti in legno, il tutto in una dimensione molto più umana che si integra con il contesto, non lo predomina, al contrario, lo abbelisce.
Per la precisione vi porterò in Vall de Boì, una delle valli più ampie e ricche della zona e che, grazie alle sue eccellenze, risulta il punto di partenza perfetto. Qui c’è il “Parc National d’Aiguestortes i Estany”, il primo e unico Parco Nazionale della Catalunya dichiarato inoltre Patrimonio dell’Umanità per le sue acque termali benefiche e non solo!
Questa valle racchiude un patrimonio artistico – culturale impressionante, se vi va infatti di alternare le lunghe camminate ad assaggi culturali, posso assicurarvi che non ve ne pentirete.
Sparsi per le valli ci sono diversi paeselli come Taull, Erill, Boì dove, oltre a godere della piacevolissima atmosfera di montagna, potrete visitare chiese romaniche del XI e XII secolo, ricche di testimonianze ben conservate e magistralmente restaurate.
COME NACQUERO LE CHIESE
Fu la famiglia Erill a commissionare ai maestri Lombardi, i migliori artigiani dell’epoca, la costruzione di questo complesso che comprende 8 chiese e un monastero, tutte visitabili pagando un piccolo costo d’entrata che servirà per il mantenimento.
Nel XII secolo i nobili, appoggiati dalla Corona di Alfonso d’Aragona intrapresero e vinsero molte campagne di riconquista, si arricchirono e iniziarono ad abbellire le loro chiese di affreschi e dipinti.
Queste chiese avevano più funzioni: ostentare la ricchezza delle famiglie nobili del luogo, controllare il passaggio dei forestieri o l’arrivo dei nemici, e il campanile, oltre al significato metaforico di volersi avvicinare al cielo, aveva una funzione prettamente pratica, la comunicazione.
E’ noto infatti che per comunicare tra le diverse contrade, da campanile a campanile si informavano su ciò che stava accadendo utilizzando bandiere, specchi, fiaccole o segnali di fumo. Astuto no?!
CURIOSITA’
Nella chiesa di Sant Clemente, nella piccola cittadina di Taull, c’è una delle opere più importanti d’Europa, si tratta degli affreschi che caratterizzano l’abside centrale e le due cappelle laterali estremamente ricchi di simbolismi e significati risalenti al XII secolo.
Questa chiesa ha sempre destato l’interesse di molti, il primo a documentare attraverso la fotografia queste testimonianze fu l’architetto modernista catalano Domenech i Muntaner e nel 1907, si iniziò la prima missione scientifica.
Grazie al riconoscimento del suo valore storico artistico, oggi questa chiesa è simbolo di una delle più grandi innovazioni del mondo grazie alla quale è stato possibile dar vita agli importanti affreschi così rappresentativi per la storia dell’arte e della religione.
Qui potrete essere spettatori della prima proiezione permanente in 3D mai eseguita, un’opera magistrale, realizzata in maniera eccellente che costò anni di studio e di ingegneria per arrivare al risultato di animazione che possiamo vedere oggi.
Ne vale assolutamente la pena, ve lo posso assicurare.
Nell’anno 2000 l’UNESCO dichiaro la valle Patrimonio dell’Umanità per il suo valore storico-artistico.
LA FESTA POPOLARE PIU’ ATTESA DELL’ANNO
Come vi ho già accennato precedentemente, una cosa che rende ancora più belle e piacevoli le giornate tra questa bella valle, sono i suoi paesini e l’atmosfera ricca di tradizioni popolari che si respira ancora oggi.
Come in tutte le cittadine che si rispettino, annualmente le feste popolari sono molte ma ce n’è una in particolare che viene attesa con molto fervore ed è la festa di San Juan, il 23 Giugno (per noi San Giuseppe), solstizio d’estate, e per questo data estremamente significativa non solo a livello cristiano religioso ma prima di tutto, “pagano” se così lo possiamo dire.
Il 23 Giugno è il giorno più lungo dell’anno e che dichiara l’inizio dell’estate è la festa dedicata al Sole che in questo giorno si mostra in tutta la sua magnificenza mentre la notte si veste di mistero, leggende e tradizioni.
Nella piccola cittadina di Boì infatti, nella notte del 23 Giugno ha luogo un evento conosciuto in tutta la Spagna, parlo de “Las Fallas”: all’imbrunire, uomini, donne e bambini con in mano pesantissime fiaccole in legno di pino e resina, si incamminano per risalire la montagna, si fermano a tre altezze diverse ( i bambini più piccoli accompagnati dalle mamme si fermano quasi ai piedi del monte, i ragazzini più giovani sempre accompagnati si appostano circa a metà, mentre adulti e ragazzi arrivano fino alla cima).
Io mi dirigo con gli adolescenti a metà della montagna e pazientemente aspetto con loro che cali la notte.
L’atmosfera è trepidante e gioiosa, i fuochi si accendono e quando scende la notte fonda e nera iniziano ad accendere le pesantissime fiaccole fatte in casa: i ceppi di legno prendono fuoco e la resina fa in modo che il fuoco si mantenga, a quel punto inizia la corsa!
La tradizione sta nel correre dalla montagna fin giù al paese con le fiaccole accese, e una volta arrivati al centro, fare 3 o anche 4 giri di corsa passando tra le strette stradine illuminando con una scia di luce le case, il tutto facendo più chiasso possibile.
E’ la rappresentazione della luce che con la sua forza sconfigge l’oscurità, tutto quel rumore servirà a scacciare gli spiriti maligni ed è questo il rituale per il buon raccolto dell’estate.
Eh sì, in questa notte piena di segreti, si lasciano alle spalle i brutti ricordi e i demoni mentre si pianta il seme di ciò che vorremmo si avveri nell’anno che viene.
LE VALLI DEL PARCO NAZIONALE E LE SUE ACQUE PREZIOSE
Le valli del “Parc National d’Aiguestortes i Estany” hanno qualcosa di magico e i romani lo sapevano.
Qui nascono naturalmente ben 37 acque termali differenti, ognuna di loro ha una funzione terapeutica e agisce sul funzionamento di determinati organi del corpo; hanno temperature diverse che arrivano a più di 50 gradi.
Grazie a queste acque è possibile trattare reumatismi, fibrosi, dolori muscolari fino alle possibili disfunzioni dei sistemi: digestivo, urinario, respiratorio, venoso e persino nervoso.
Furono i romani a scoprire le potenzialità di queste fonti e crearono gli acquedotti e le terme.
Oggi è possibile visitare e alloggiare presso il “Balneario Caldes de Boì”, ricavato da un’antica badia del Medio Evo oggi trasformata in centro termale e hotel.
Anche solo passeggiare per queste terre mi trasportava in dimensioni dove, improvvisamente, tutto mi sembrava muoversi in modo armonioso, a ritmo del respiro de Madre Natura allora, a pieni polmoni cercavo di fare tesoro di quei momenti che sapevo avrei ricordato con piacere.
Questa zona è per me un luogo d’incontro, dove tutto esiste in una dimensione umana e naturale allo stesso tempo.
Qui è possibile rincontrarsi con la Natura, passare momenti piacevoli con la famiglia, in coppia o anche in solitaria godendo del silenzio così pieno di vibrazioni e suoni del bosco e degli animali…un’esperienza che fa bene al cuore.