COSA FARE A SHINJUKU, “LA PANCIA DI TOKYO”

“Dicono che Shinjuku sia la pancia di Tokyo, la caldera dove ribolliscono tutti gli umori più reconditi di questa immensa metropoli, il luogo dove proliferano le tendenze più ardite e perverse, lo scrigno dove giacciono tutti i luoghi comuni non-detti di un mondo che non fa trasparire nulla all’esterno. Qui, più che altrove, o sei giapponese o non entri. L’apparenza è quel che resta per lo straniero.”

Se queste sono le premesse, cosa aspettarsi da Shinjuku? In questo articolo vi parliamo di uno dei quartieri più esplosivi e stravaganti di Tokyo, dove tutto non è come sembra!
Shinjuku, il volto oscuro, e allo stesso tempo luminosissimo di Tokyo, un quartiere pieno di spunti, negozi, segreti e luoghi imperdibili, dai micro-bar di Golden Gai ai sontuosi giardini nazionali di Shinjuku Gyoen-mae, passando per la sempre affollatissima stazione e per il quartiere a luci rosse di Kabuki-cho. Insomma, un calderone di attrazioni che vi lascerà a bocca aperta.

SHINJUKU, IL QUARTIERE DEI SEGRETI

“Decisi di vivere la notte e di amare i deliri di Tokyo, visioni che non riuscirei a spiegarvi con nessuna immagine o parola. Mi ero perso nei sentieri del cuore, in un mondo estraneo e alieno, e come unico faro una ragazza in rosso che mi scrutava da lontano, perplessa, tra la folla delirante!
Tokyo brillava nella notte oscura, come un film d’autore, intorno a me solo voci indistinte e grida di festa”

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I MICRO-BAR DI GOLDEN GAI

Uno degli scorci più curiosi e affascinanti di Shinjuku è sicuramente il labirinto di stretti vicoli che forma Golden Gai, un quartiere nel quartiere, che si anima all’imbrunire, squarciando il velo di un mondo subdolo e travolgente. Una serie di mini-bar che animano la notte musicale e spensierata di Shinjuku.

Wim Wenders immortalò questo piccolo scorcio di Shinjuku in un criptico documentario, chiamato Tokyo ga e presto divenne famoso.
Stiamo parlando di Golden Gai, un luogo magico, notturno, crepuscolare che racconta di una città che custodisce infiniti scorci di vita.
La caratteristica di questo luogo è che tra stretti viuzze spuntano tanti piccoli bar dalla capienza lillipuziana, max 8-10 persone, dove la notte vive a suon di musica e di drink, fino a quando la luna non viene offuscata dalla luce di un nuovo giorno. La maggior parte dei micro-bar di Golden Gai applica all’entrata una cover charge, che varia dai 500 ai 1000 yen, ovvero una sorta di biglietto d’ingresso, cui poi seguirà la consumazione obbligatoria. Oggi, Golden Gai è diventato un luogo molto famoso, e tanti turisti passano di qui, anche solo solo per curiosità. Nonostante ciò, però, permane una suggestiva atmosfera notturna e trasandata molto particolare.

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I GIARDINI REALI DI SHINJUKU GYOEN-MAE

Shinjuku è un quartiere dai mille volti, e inaspettatamente, ospita anche quello che secondo noi è il parco più bello di Tokyo. In realtà si tratta di un complesso di eleganti giardini che, nel loro insieme, sono conosciuti come i giardini nazionali di Shinjuku, di proprietà della casa imperiale, ma a disposizione del pubblico previo pagamento di una piccola fee (300 yen). Sono facilmente raggiungibili dalla Stazione JR, o direttamente dalla fermata metro M10 (Marunouchi Line) – Shinjuku Gyoen-mae. I Giardini, sono uno spettacolo senza pari nel periodo dell’Hanami, quando centinaia di ciliegi fioriscono contemporaneamente in un’incredibile candore.

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KABUKICHO, L’ESSENZA TRASGRESSIVA DI SHINJUKU

L’essenza trasgressiva di Shinjuku si esprime bene a Kabukicho, la zona dei pachinco (locali di slot machine), dei maid cafè (intrattenuti dalle ragazze lolita) e dei locali a luci rosse, che però passano inosservati agli occhi profani del turista. Si dice che siano gestiti dalla mafia giapponese, la Yakuza, e che l’ingresso sia impedito a chi non è giapponese. Pare sia vero, e basta spingersi appena oltre le strade principali per notare losche situazioni. C’è un bel libro che racconta il mondo della prostituzione e della perdizioni cui stiamo facendo cenno, Doromizu, di Mario Vattani. Consigliato per chi volesse approfondire.

A parte quanto premesso, Shinjuku rimane difficilmente sintetizzabile, il più sfugge agli occhi e alla razionalità. Consideriamolo pure uno dei più fulgidi riflessi dell’ermetismo di Tokyo, che noi ci siamo sempre immaginati così: notturna, onirica, sfuocata e vivida.

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