NELLA PAMPA ARGENTINA
Cordoba, città di storia e di cultura, centro vivo e punto di intercambio, oasi verdeggiante nel cuore di un paesaggio desolato e infinitamente pianeggiante, la Pampa Argentina.
Arrivare a Cordoba significa soprattutto respirare la sua storia secolare e conoscere un punto di vista, quello dei cordovesi, tradizionalmente opposto alla mentalità “porteña” della capitale Buenos Aires.
Ci troviamo ai piedi della catena montuosa Sierras Chicas, esattamente nel cuore dell’Argentina tra le immense distese della Pampa. Da qui non vediamo il mare, ma ci sentiamo comunque liberi, entusiasti di vivere una città affascinante, attiva e viva.
Cordoba è il centro tecnologico del Paese, sede del Centro Espacial Teofilo Tabanera, dove si lavora alla progettazione di missili. Nonostante il suo milione e mezzo di abitanti, Cordoba è un vero gioiellino, con un centro storico quasi interamente pedonale, strade pulite, bei negozi e tanti spazi culturali. E come se non bastasse, è una città verde e curata, ricca di chiese gesuitiche e di edifici coloniali.
IL NUCLEO COLONIALE DI CORDOBA
Tra gli edifici storici del periodo coloniale, il sito più caratteristico è sicuramente il Blocco Gesuita, la cosiddetta Manzana Jesuitica, dichiarata nel 2000 Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco. Rientrano in questo blocco la Chiesa della Compagnia del Gesù a croce latina con la sua cupola imponente; la Cappella domestica, la residenza dei sacerdoti, il Collegio Nazionale Monserrat e l’Università di Cordoba con la sua magnifica biblioteca e il suo ricco orto botanico. Il complesso, fondato nel 1615, fu abbandonato dai Gesuiti nel 1717 in seguito al decreto del re Carlo III di Spagna che li espelleva dal continente. A loro subentrarono i Francescani fino al 1853, quando i Gesuiti tornarono nelle Americhe.
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IL BARRIO NUEVA CORDOBA: IL CUORE MODERNO
Il carattere dinamico e vitale di Cordoba si esprime però al meglio nel Barrio Nueva Cordoba, punto di riferimento della vita economica e culturale della città e centro ricreativo. Oltre ad una grande varietà di musei la zona è piena di pub, bar, ristoranti e locali notturni.
- Macanudo No Bar è uno spazio ricreativo molto originale. Si può infatti camminare tra le varie camere e lasciarsi sorprendere dalle cose strane che vi compaiono. Vasche da bagno con lastre di vetro che fungono da tavolo, pareti trasparenti, varie esposizioni di “oggetti in estinzione”. Ci si può sedere nel cortile su sedie stravaganti e bere un Fernet & Cola, il cocktail più apprezzato dagli argentini. Qui si può ascoltare musica dal vivo, giocare ai vari giochi di società e come se non bastasse, ci si può fermare a dormire, dal momento che Macanudo è anche un ostello.
- Jetlag Bar Discoteca, Dj Set, divertimento assicurato. L’ideale per dare una sterzata alla vostra serata.
Il locale si trova in Calle Ambrosio Olmos 536 e rimane aperto dalle 23:00 alle 05:00
- Cayo Makenssy è un pub-discoteca, frequentato da un pubblico compreso per lo più tra i venti e i trent’anni, per la maggioranza sono studenti che affollano il locale principalmente in occasione delle serate universitarie. C’è musica per tutti i gusti. Il locale è ubicato su Av. Independencia 1051. L’entrata è gratuita per i maggiori di 18 anni ed è aperto dal martedì al sabato. Il venerdì e il sabato è in genere molto affollato.
- Su Avenida Yrigoyen, invece, si incontra il Paseo del Buen Pastor, un moderno centro esposizioni, con sale per eventi, locali commerciali, fontane danzanti ed un vivace spazio ricreativo. Un’intelligente iniziativa del comune ha permesso di riabilitare totalmente questo ampio spazio che originariamente fungeva da carcere per le donne. Oggi, con la sua architettura classica e moderna, è diventato uno dei principali punti di ritrovo del quartiere e di tutta la città.
- Nel Barrio di Nueva Cordoba si trova anche il più grande spazio verde della città: il Parque Sarmiento, che è tra l’altro uno dei più antichi del Sudamerica. Il parco, che fu disegnato dall’urbanista franco-argentino Carlos Thays nel 1889 ed inaugurato nel 1911 dal Presidente della Repubblica Domingo Faustino Sarmiento, si estende su di un’area verde di oltre 15 ettari, dove si incontrano oltre a prestigiosi edifici storici anche un giardino zoologico e un lago artificiale.
- Se volete dare un taglio culturale alla vostra permanenza, il Barrio Nueva Cordoba offre varie opportunità per apprezzare i capolavori dell’arte cordovese e argentina in generale. Due sono i musei più interessanti: il Museo Provincial de Bellas Artes Emilio Carafa e il Museo Superior de Bellas Artes Evita; quest’ultimo è uno dei musei di arte più importanti d’Argentina, ed offre una prestigiosa collezione permanente di arti visuali, fotografia e scultura. Sede del museo è il Palacio Ferreyra, un bellissimo palazzo di inizio ‘900 in stile Impero; elegante nei suoi spazi interni e razionale nella sua veste esterna, l’edificio si trova esattamente al civico 511 di Avenida Hipolito Yrigoyen.
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SCORCI IMPERDIBILI E LA LEGGENDA DELLA CAÑADA
Se vogliamo parlare di paesaggi, uno degli scorci più suggestivi di Cordoba è sicuramente quello della Cañada, ovvero la canalizzazione parziale del fiume omonimo, che da Calle Tronador a Calle Humberto Primo attraversa da sud a nord la città, unendosi all’altro fiume, il Rio Suquia. Nella cultura locale La Cañada si riferisce esclusivamente al tratto in cui il fiume viene vincolato prima di unirsi con l’altro affluente, mentre l’intero corso copre una lunghezza di ben 28km. In questo percorso di 3km, vari ponti e ed alberi enormi incorniciano suggestivamente il passaggio delle acque rivelando, oltre al suggestivo colpo d’occhio, il valore architettonico della canalizzazione.
La Cañada, in quanto fiume, nasce da La Lagunilla, uno specchio d’acqua naturale, situato a sud-ovest della città. Nei tempi passati, durante la stagione delle piogge, il fiume si ingrossava pericolosamente, trasformandosi in un violento corso d’acqua che travolgeva qualsiasi cosa incontrasse lungo il suo cammino. Per questo motivo la prima opera di canalizzazione fu il famoso “Calicanto”, un muraglione di pietre la cui progettazione fu opera dei Gesuiti. Ma nonostante una simile opera, nel 1890, una violenta inondazione causò la morte di quasi 200 persone e a questa tragedia ne seguì un’altra di simili proporzioni nel 1939. Da allora gli abitanti si preoccuparono di arginare più efficacemente il corso del fiume, giungendo nel 1944 alla canalizzazione di un lungo tratto, per il tramite dell’innalzamento di un muraglione di pietra e di vari ponti.
“Oggi la Cañada è per gli abitanti di Cordoba uno spazio mitico, luogo, tra l’altro, delle apparizioni e dei vagabondaggi della “Pelada de la Cañada”, uno spirito di una donna senza capelli che vagherebbe senza tregua lungo gli argini durante le notti più buie e nuvolose.”
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