Week-end a Mosca: tra Storia e cupole d’oro

Il richiamo di Mosca

“Quell’oscuro senso d’inquitudine che ti prende quando arrivi a Mosca…”

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Un passato grande, il peso di un Impero e poi di un Regime, una storia densa di passaggi epocali, ed infine un grido: “A Mosca! A Mosca!” con cui Cechov, nel suo dramma teatrale Le Tre Sorelle, esprime un desiderio, intriso di forte nostalgia, che le tre fanciulle protagoniste vivono sulla propria pelle, relegate in periferia; perchè è a Mosca che vogliono tornare, come fosse un paradiso perduto. Quella Mosca fatale di cui però non possono far a meno.
Un rapporto di amore e odio, quello dei moscoviti con la propria capitale, un sentimento contrastante che coinvolge anche il visitatore che giunge per la prima volta a Mosca: ad alcuni appare triste, addirittura tetra, ad altri stimolante, o vivace. Una città, quindi, dai forti contrasti che finirete per amare, o per odiare.
Un cielo prevalentemente grigio, sia d’inverno che d’estate; un traffico a tratti assordante, ed un’estensione da metropoli; ma ecco che in lontananza, si scorgono le inconfondibili sagome delle cupole d’oro delle cattedrali e dei campanili del Cremlino, che dominano il panorama e annunciano un’eleganza propria delle capitali; ma non di una capitale qualsiasi, perchè qui siamo in Russia, regno di zar, condottieri e dittatori, di oscure personalità e di menti luminose. Tutto a Mosca è grande, come la sua storia!

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Il Cremlino, testimone di una storia millenaria

Per parlare di Mosca, non possiamo non iniziare dal Cremlino, centro geografico e storico di una città dalle molteplici vite. Tutto partì da qui nel lontano 1147, quando sul luogo dell’attuale Cremlino comparve la prima cittadella. Seguirono vari domini, da quello mongolo che perdurò dino al XV secolo, la cosiddetta Orda d’Oro, a quello di Ivan III, detto il Grande, cui successe il cruento e spietato Ivan IV, detto per l’appunto Ivan il Terribile. Ci furono poi costrasti interni e guerre civili, ma il Cremlino rimase sempre il centro simbolico del potere, la sede governativa ed il luogo dell’incoronazione degli zar. Divenne poi, durante tutto il regime sovietico, teatro dei maggiori eventi politici e sociali.

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Oggi il Cremlino si presenta agli occhi del visitatore in tutta la sua maestosità. All’interno delle sue imponenti mura di forma triangolare, e dotate di ben 19 torri, si individuano diversi nuclei, cui si accede tramite la Torre Kutafya e l’imponente porta interna alla Torre della Trinità, alta 80 metri e risalente al ‘400.
Subito dopo, si’incontrano l’Arsenale, ovvero un palazzo settecientesco circondato da ben 800 cannoni, ed il Senato, dove un tempo viveva e lavorava Lenin. Negli edifici che un tempo erano adibiti ad Armeria di Stato e Palazzo dei Congressi, oggi ci sono musei pieni di tesori e sale per eventi culturali.

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Ma fulcro del Cremlino è sicuramente la Piazza delle Cattedrali, unica e straordinaria, che ospita ben sei chiese dalle cupole d’oro e dagli interni mirabilmente affrescati, commissionate da Ivan il Grande.
La più importante è la Cattedrale dell’Assunzione, costruita nel 1475, che si staglia con le cinque cupole dorate. Opera altrettanto notevole è la Cattedrale dell’Annunciazione, il cui tesoro principale è l’iconostasi del XV secolo, attribuita alla mano ispirata di Teofane il Greco.

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Nel centro della Storia: la Piazza Rossa

Situata alle spalle del Cremlino, la Piazza Rossa è sicuramente una delle piazze più famose del mondo, delimitata a sud dal fiume Moscova, ed identificata con quel colore tanto importante per i russi. Attorno ad essa quattro grandi anelli concentrici tracciano l’ossatura urbana della città.
Qui una miriade di turisti vi affluisce ogni giorno per respirare la Storia millenaria di un paese grandioso come le sue imponenti architetture. La Piazza Rossa non smentisce questa esigenza di grandezza, e si estende su un’area rettangolare di 700 metri di lunghezza per 150 di larghezza, delimitata da edifici simbolo, come la cattedrale di San Basilio e la sontuosa galleria commerciale GUM in stile liberty, le cui vetrine in ferro battuto e vetro ospitano i negozi più chic. Oggi la piazza è chiusa al pubblico, ed il suo ingresso principale è indicato dalla Porta della Resurrezione con le due torri gemelle rosse, sormontate da guglie verdi. Uno scenario fiabesco, che vi rimanda ad altre epoche.

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Ai due lati si trovano rispettivamente il Museo storico di stato (aperto da mercoledì a lunedì, dalle 11 alle 19) ed il Mausoleo di Lenin (aperto tutti i giorni,dalle 11 alle 19, eccetto lunedì e venerdì,) vero e proprio tempio del socialismo, commemorativo del Padre dell’URRS.
Ma il vero gioiello della piazza è però la Cattedrale di San Basilio (aperto tutti i giorni, eccetto il martedì, dalle 11 alle 17), che con le sue cupole policrome e la sua architettura fantastica, chiude il lato meridionale. Questa stupenda cattedrale dalle molteplici forme e colori risale alla metà del XVI secolo, quando fu costruita per celebrare la vittoria di Ivan il Terribile sui Tartari a Kazan. Un capolavoro unico al mondo, dedicata al beato Basilio, un veggente vissuto nel Cinquecento, divenuto poi santo per i miracoli compiuti. La chiesa è costituita da un insieme di nove chiese minori raggruppate attorno alla struttura centrale, alta ben 57 m.

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Kitaj Gorod, ovvero Mosca Antica

Kitaj Gorod è, dopo il Cremlino, la parte antica di Mosca. Vi si accede attraverso via Nikolskaja dalla Piazza Rossa, ed è qui che sono concentrati edifici storici, oltre a negozi e locali dove si può bere e mangiare. La via sbocca poi su Piazza Lubjanka, accanto all’avveniristico centro commerciale Nautilus. Un dedalo di stradine conduce dalla Piazza Nuova alla Piazza Vecchia, e lungo il tragitto ci si perde tra le pieghe delle varie epoche storiche, testimoniate dall’alternanza dei vari stili architettonici: dallo quello classico degli edifici nobiliari, a quello neoclassico dei Musei. In via Varvarka, si incontra poi una serie di chiesette ed edifici antichi, tra i quali si staglia la possente mole dell’Hotel Rossija, costruito nel 1969, e dominato da una torre di ben 90 metri, da cui si può apprezzare un bellissimo panorama della città.

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Via Arbat, la via degli artisti e dei mercanti

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Impossibile non fare un salto nella zona pedonale che si snoda attorno alla via Arbat (Fermata Metro Arbatskaja), se non altro per coglierne le suggestioni storiche. Sviluppatasi nel XV secolo come sobborgo della capitale, fu il cuore commerciale di Mosca, prima di trasformarsi nel quartiere degli artisti e letterati, come Puskin, Gogol, Turgenev e Bulgakov, che qui vi ambientò il suo celeberrimo romanzo Il Maestro e Margherita.
Oggi via Arbat è un importante arteria commerciale, dove si concentrano negozi di classe, bar, locali, teatri e bancarelle. Qui si trova anche il Museo degli Scacchi, vera e propria chicca.

I grandi musei e il Bol’shoj

Mosca non trascura l’arte, da sempre strumento di propaganda del potere, ed un ampio ventaglio di musei si dirama in tutto il centro cittadino. Non potendo elencare l’intero patrimonio, ci limitiamo ad una breve lista degli imperdibili:

Galleria Tret’jakovskaja (Fermata Metro Tret’jakovskaja, aperto martedì-domenica, ore 10-19.30), tappa fondamentale per conoscere l’arte russa sacra e profana: è qui esposta,infatti, la massima raccolta di pittura di Russia, e una delle più importanti collezioni di icone.

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Museo di Belle Arti A.Puskin (Ul. Volkhonka, fermata metro Kropotkinskaya; aperto martedì-domenica ore 10-18), è il più importante museo di arte straniera e si trova vicinissimo al Cremlino; oltre ad una richissima e completa collezione di pittura europea, è qui custodito il leggendario Tesoro di Priamo, i cui ori vennero scoperti da H. Schliemann a Troia, per poi finire, dopo varie peripezie, qui a Mosca, con “buona pace” del governo Turco.

Teatro Bol’shoj (fermata metro Teatral’naja). Tempio internazionale della musica, dell’opera e della danza classica, è il grande teatro di Mosca. (Ri)Costruito nel 1821, il Bol’shoj ha ospitato, e continua ad ospitare, i più grandi artisti del mondo, la sua solenne facciata in stile neoclassico introduce nei sontuosi ambienti interni, che arrivano ad ospitare 2300 spettatori.

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Le Sette Sorelle

Camminando per Mosca, nella lontanza di un cielo cupo, non passano inosservati degli strani edifici, enormi, a tratti inquietanti, realizzati in stile gotico-modernista. Sono sparsi in vari punti della città, quasi a difesa del anello centrale, come fossero sentinelle: si tratta delle cosiddette Sette Sorelle, edifici voluti da Stalin per rimodernizzare la città in occasione del ottocentesimo anniversario della fondazione di Mosca (1947).
Sin dall’inizio i moscoviti si divisero sui giudizi, ma oggi, quegli edifici danno un tocco di unicità ad una città che, architettonicamente, non ha paragoni reali.
Le sette sorelle furono originariamente costruite per ospitare l’amministrazione pubblica moscovita, ma oggi solo alcune hanno mantenuto tale ruolo. Altre invece sono state trasformate in hotel, come l’ormai celeberrimo Hotel Ucraina, e complessi residenziali; mentre imperdibile è “la sorella” che ospita l’Università Statale (nella foto), situata su una collina, in posizione privilegiata, da cui si scorge Mosca in tutta la sua estenzione.


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Verso San Pietroburgo

Prima di salire sul treno che in tre ore ci porterà a San Pietroburgo, ripensiamo a ciò che è stato il nostro passaggio a Mosca e non possiamo far a meno di rievocare tutti quegli altri tesori, di cui qui, per motivi di spazio, non possiamo  parlare approfonditamente.
Come trascurare l’immensa metropolitana (ve ne parliamo QUI ) che si insinua nelle viscere di una sterminata metropoli, o i grandi monasteri ortodossi, detentori di una cultura plurisecolare;
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o ancora la grande cattedrale di Cristo Salvatore, con la sua grande cupola d’oro ionizzato.
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O la Moscova, che serpeggia tra i grandi edifici della capitale? Impossibile trascurare tutto ciò, e allora toccherà a voi passare all’azione, senza dimenticare, però, che siete nella terra delle matrioske, e le vostre mamme, nonne o zie ne stanno aspettando una!

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