VIAGGIO NEI PIRENEI ORIENTALI: IL MISTERO DI RENNES LE CHÂTEAU E IL PICCO BUGARACH

RENNES LE CHATEAU E IL MISTERO DEL SANTO GRAAL

Avete mai sentito parlare di Rennes le Château e di quella curiosa storia secondo la quale, alla fine del 1800, un prete di provincia, un tal Bérenger Saunière, avrebbe trovato un misterioso tesoro tra le fondamenta di un’antica chiesetta sperduta tra i Pirenei? C’è chi dice che l’Abate Saunière non scoprì un semplice tesoro, bensì un segreto che, se svelato, avrebbe minato le fondamenta della cristianità. Forse il Santo Graal? O forse la prova di un antico lignaggio nato addirittura dall’unione di Gesù con Maria Maddalena?

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“È su questo sentiero che si incanalò il nostro viaggio, seguendo la scia di un antico segreto sottaciuto da oltre duemila anni. Mai come in questo caso, un viaggio al di là conoscenza, tra i picchi rocciosi dei Pirenei Orientali, dove si trovano villaggi montani, castelli catari, picchi misteriosi e tesori nascosti.”

La storia che stiamo per raccontarvi ha del prodigioso, e narra le vicende di due intrepidi viaggiatori accompagnati da un vecchio cane di nome Vitamina, sulla scia di un annoso mistero legato addirittura alla leggenda del Santo Graal.

rennes-le-chateau-04Scenario di questa folle avventura sono i Pirenei Orientali Francesi, tra le cui altezze si nascondono segreti forse troppo importanti per essere rivelati Noi, però, ci proveremo lo stesso, perché è con amore che lo facciamo, lo stesso amore per il viaggio che da sempre ci anima e che, anche in questo caso, ci ha condotto sin qui, nel cuore di un mondo incantato e lontano da ogni immaginazione razionale.

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SCOPRENDO LA FRANCIA ON THE ROAD

A dire il vero, quando abbiamo lasciato Padova, a bordo della nostra macchinetta, con direzione Barcellona, non avevamo minimamente idea di dove saremmo giunti di lì a pochi giorni.
La nostra intenzione era semplice: guidare fino a Barcellona, facendo magari una sosta in Costa Azzurra, in modo da alleggerire il viaggio, e una volta arrivati all’altezza del confine Francia-Spagna, deviare verso la misteriosa Rennes le Chateau, ai piedi dei Pirenei Orientali francesi. Ma come sempre ci accade quando decidiamo di dare ascolto al nostro istinto, il viaggio ci spinse su sentieri assolutamente imprevisti, conducendoci in luoghi forse ancor più interessanti della stessa Rennes le Chateau.
Dopo un giorno di viaggio, arriviamo nei pressi di Perpignan all’imbrunire e cominciamo a salire, diretti in un piccolo paesino dei Pirenei francese, situato proprio al confine tra le regioni di Catalogna e Occitania, e dal nome difficilmente pronunciabile: Caudiès de Fenouillèdes.

È da qui che comincia di fatto la nostra avventura, precisamente dal Relais de Laval, generosamente accolti da Lucy nella sua bellissima casa rurale, tutta in pietra, molto ben ristrutturata e circondata da tanto verde.

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TUTTO IL FASCINO DEI PIRENEI: CAUDIÈS DE FENOUILLÈDES

Caudiès de Fenouillèdes si trova nel cuore dell’Aude, nella Linguadoca, una regione storicamente appartenente ai Catari, prima che essi venissero sterminati, dai crociati tra il 1209 e il 1229, per ordine della Santa Sede, con la grave imputazione di eresia.
Siamo in un territorio denso di cultura, dove il confine tra Storia e leggenda è molto labile, e dove per una strana congiunzione di condizioni storico-geografiche, hanno proliferato nel corso dei secoli idee innovative e universali, considerate poi dalla Chiesa pericolosamente liberali.

“Caudiés de Fenouillèdes si trova in una posizione strategica, a circa 30 km a sud di Rennes le Chateau. A soli 10 km da qui si staglia, con i suoi 1200 metri, il Picco Bugarach, un nome che non avevamo mai sentito sino ad allora, e che ci rimbombò curiosamente nelle meningi quando Lucy (la proprietaria del Relais de Laval) lo menzionò per la prima volta.”

IL PICCO DI BUGARACH E I SUOI MISTERI

Lucy ci disse, che a meno di 10 km da dove eravamo noi, si ergeva verso il cielo il Picco di Bugarach, un possente massiccio roccioso ben noto agli occultisti per essere una base segreta degli alieni. Ne sarbbero una prova evidente i tanti avvistamenti di UFO scorti nelle immediate vicinanze nel corso dei vari decenni. Ma le straordinarietà del Picco Bugarach non finiscono qui, perché nel 2012, precisamente il 21 dicembre, in occasione della fantomatica Fine del Mondo, predetta dal calendario maya, il Picco Bugarach e il paesino omonimo che si trova ai suoi piedi, furono presi d’assalto da fanatici e creduloni, pronti ad accamparsi a tutti i costi nei paraggi del massiccio, trascinati dal delirio collettivo di teorie apocalittiche.

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“Pare che nella profezia maya relativa alla fine del mondo, il nome del Picco Bugarach fosse stato indicato quale unico luogo sulla terra a scampare all’Apocalisse.
Una predizione che, immaginerete, mosse un’esercito di gente, che per l’occasione invase letteralmente Bugarach, squarciandone di fatto la quiete millenaria. Per fortuna non ci fu nessuna fine del mondo e di lì a pochi mesi, Bugarach ripiombò nell’anonimato, senza mai però perdere quell’alone di mistero che lo contraddistingue.”

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Ai piedi del massiccio, la cui cima è possibile raggiungere con un bellissimo trekking di circa 3 ore, si trova il villaggio omonimo di Bugarach.

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Un luogo ameno, fermo nel tempo del sogno, costituito da pochissime case realizzate in pietra, un ufficio postale ovviamente deserto, e una chiesetta molto graziosa, che avrebbe connessioni simboliche con la chiesa di Rennes le Chateau dedicata a Maria Maddalena, la stessa che l’Abate Saunière avrebbe fatto restaurare in seguito al ritrovamento di un fantomatico tesoro.

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IL BORGO DI RENNES LE CHATEAU

La chiesa di Rennes le Chateau, l’Abate Saunière e quel misterioso tesoro, assunti che riaffioravano prepotentemente in superficie, e che in sin dei conti ci avevano spinto sin là, grazie ad un libro di tanti anni prima che avevamo ritrovato nelle retrovie della nostra libreria.

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Da Bugarach ci vogliono circa 30 minuti di curve e vedute di verdi colline per arrivare al piccolo borgo di Rennes le Chateau, dove si trova l’ormai celeberrima chiesa dedicata a Maria Maddalena. Luogo di misteri, suggestioni e leggende, ma anche luogo di fede, di magia e di occultismo.

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Oggi questo borgo è divenuto una forte attrazione turistica, perdendo di fatto quasi tutto il suo alone di mistero, eppure qualcosa di occulto rimane.

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Un segreto mai svelato, che aveva fatto le fortune prima, e le sfortune poi, dell’abate Saunière, un modesto prete di provincia che all’improvviso è stato in grado di costruirsi una villa sontuosa (Villa Betania) e un elegante castelletto (Torre Magdala – vd foto), e di restaurare interamente la piccola chiesa di paese, per poi cadere in disgrazia e morire di colpo apoplettico in un freddo gennaio del 1917.

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Per uno curioso caso del destino, però, quando eravamo ormai pronti a visitare la chiesetta e a rintracciare al suo interno tutti i misteriosi riferimenti al Santo Graal, apprendiamo con enorme rammarico, misto a stupore, che la suddetta chiesetta era chiusa e tale sarebbe rimasta fino al 15 del mese successivo.

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In poche parole avevamo attraversato tutto il nord Italia e gran parte della Francia costiera per arrivare sin lì, in quel remoto borghetto dei Pirenei, per poi scoprire il portone ligneo della chiesetta tenacemente sigillato. Avevamo dunque fatto tutta quella strada per niente? Assolutamente no, in compenso avevamo scoperto paesaggi mozzafiato fatti di impervie gole, irte pendici, misteriosi massicci e villaggetti perduti nel tempo. I Pirenei Orientali ci si erano svelati in tutta la loro romantica bellezza, a tratti addirittura struggente. E allora, ci siamo guardati l’un l’altro negli occhi e fugacemente abbiamo pensato: che fosse questo il tesoro che tanto stavamo cercando?

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