VIAGGIARE PER AIUTARE: LA MISSIONE DI LUDOVICA E ANDREA

“INGABBIATI IN MESSICO”

Viaggiare è sempre una missione personale, un momento di crescita che ognuno di noi interpreta a proprio piacimento, a seconda del carattere e dello stato d’animo, una missione che però a volte può abbracciare un ambito molto più ampio e che può diventare un passepartout per aiutare il prossimo, un tramite decisivo per salvare vite.
La storia di Andrea e Ludovica ci ha colpito proprio per questo, per questa forza interiore che trasmette, che valica i social e arriva dritta al cuore. Giovani, intraprendenti e generosi, Andrea Frani e Ludovica di Nunzio ci raccontano il loro viaggio tra Cuba e Messico durato ben sei mesi e ci parlano dei progetti che sono venuti fuori dalla loro esperienza, in particolare della loro missione di aiutare una ragazza messicana di 25 anni, madre di una bimba di 2 anni, affetta da gravi problemi di salute. Li abbiamo intervistati per dare voce alla loro forza e per contribuire al loro nobile piano.

GIOVANI ESPLORATORI DAL CUORE GRANDE

Non ho intrapreso un viaggio zaino in spalla senza avere una meta o uno scopo specifico, per trovare me stesso o perché volevo esplorare il mondo. Semplicemente ne ho sentito la necessità – dice Andrea – e, forse, è la cosa migliore che abbia fatto in vita mia.
Posso affermare solo che quando si sente il bisogno di staccare bisogna farlo, ed è l’unico modo per poter poi ripartire carichi e per avere nuovi punti di vista e nuove ispirazioni.
Come l’idea di creare una raccolta fondi per aiutare una ragazza di soli 25 anni Erica, madre di una bimba da operare per problemi di salute gravi, ora senza lavoro. In precedenza, siamo stati colleghi in un ostello a San Cristóbal de las Casas, dove lei faceva la donna delle pulizie e dove viveva con la sua bimba Nayeli, alla quale sia io che la mia compagna di viaggio ci siamo affezionati tantissimo.

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Da Cuba al Messico, sei mesi di viaggio senza piani, guidata solo dal desiderio di scoprire e di conoscere una cultura che ti risucchia nelle sue tradizioni, nella sua storia e nelle sue usanze. Nella nostra parte del globo non si conosce molto di quei popoli, di ciò che c’era prima della colonizzazione e di come si sia trasformata la vita dopo l’arrivo degli europei, è un mondo magico tutto da scoprire, sostiene Ludovica. Ognuno nella formula che più preferisce la nostra è stata zaino in spalla, tenda, ostelli, couch surfing. Un viaggio caratterizzato dall’immensa generosità dei popoli latini e dagli altri viaggiatori.

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LA MOSTRA FOTOGRAFICA

Sono tornata incredula ma soprattutto ricca e con tanta voglia di condividere la mia esperienza. Da qui nasce l’esposizione artistica “Ingabbiati in Messico” che esporremo il mio compagno di viaggio ed io nella rassegna artistica annuale ZOO ART ad Ortona dal 29 giugno al 6 luglio. In questa occasione porteremo avanti anche un altro progetto che ci sta molto a cuore, la raccolta fondi Nayeli arrivata già a metà strada.

LA RACCOLTA FONDI E IL PROGETTO UMANITARIO

“Durante un viaggio zaino in spalle in Messico, io e il mio compagno di viaggio, Andrea, abbiamo conosciuto Naye, una bambina indigena messicana di due anni con evidenti problemi di deambulazione e agli occhi. Vorremmo la vostra collaborazione per sostenere le spese mediche che sua madre Erika di 25 anni, una donna sola, forte, grande lavoratrice, dovrà affrontare. Vivono a San Cristobal de las casas, Chiapas in un ostello dove Erika lavora come donna delle pulizie. Ci piacerebbe che il progetto crescesse per aiutare Naye anche negli studi; purtroppo nelle città più piccole i bambini non hanno la possibilità di andare a scuola, ma sono costretti a vendere souvenir per strada.
Naye è una bambina bellissima e merita le stesse opportunità degli altri. grazie!”

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Per supportare la raccolta fondi di Ludovica e Andrea, CLICCATE QUI.

Per seguire i loro viaggi, visitate la loro PAGINA FACEBOOK 

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