QUITO, CAPITALE DELL’ECUADOR E PATRIMONIO DELL’UMANITÀ

“Quito è una città totale, circondata da altezze e da ombre di vulcani maestosi, la sua eleganza si manifesta con un centro storico splendente, con le sue chiese coloniali, suggello di un passato che oggi è patrimonio UNESCO.” 

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Che città Quito, ragazzi, una di quelle che lasciano il segno. Senza dubbio una delle capitali più belle di tutta l’America Latina.

Anche se il primo approccio, dobbiamo dirlo, non è proprio dei più entusiasmanti. Infatti, in qualsiasi modo decidiate di arrivare, che sia via terra o via aerea, sarete abbastanza lontani da tutto, per cui nell’avvicinarvi al centro, vi vedrete scorrere l’immensa e sconfortante periferia che avvolge Quito tutt’intorno. Le considerazioni sul disagio sociale e sulla povertà diffusa saranno inevitabili, ma poi, una volta giunti in centro sarà stupore. Lo stupore di un nucleo storico ricco come pochi, dominato da quell’impronta barocca che caratterizza gli edifici del periodo coloniale.

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Ma non finisce qui, perché ad una parvenza artistica si affianca una vivacità innata, tipica dei grandi centri latinoamericani, sovrappopolati di gente, laboriosi e tradizionali. E poi i parchi cittadini, i quartieri turistici di Mariscal, Batan Alto e La Paz ed i colli che circondano la città, su uno dei quali, il celeberrimo Panecillo, svetta poderosa, dall’alto dei suoi 45 metri, la statua della Virgen de Quito. Ed ancor più in lontananza la sagoma incombente del vulcano Pichincha, distante appena 11 km.  

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Come vedete, un’esperienza avvolgente, ricca di spunti culturali e visivi, senza dover rinunciare al divertimento e alla vita notturna.
Noi, come la maggior parte di chi giunge qui, siamo rimasti attratti da tanto splendore, e a suggellare la nostra esperienza, l’accoglienza calorosa della nostra amica Valentina e  l’intervista in diretta nella prestigiosa Flacso Radio, emittente radiofonica cittadina, curata dall’Università di Quito. A parlare di che? Sicuramente del nostro progetto Vitamina e quindi del nostro viaggio attraverso tutta l’America Latina.  

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COME RAGGIUNGERE IL CENTRO

Valentina, che aspettavamo di riabbracciare dopo ben 3 anni, ci aveva preparati all’approccio, piuttosto duro, con la città.

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Noi provenivamo dalle terre del sud (se volete conoscere la nostra parabola CLICCATE QUI) e a dire il vero avevamo un minimo di apprensione al gettarci nella bolgia metropolitana. Quito ha due stazioni dei bus, una a sud e una a nord, entrambi più o meno distanti dal centro circa 50 minuti. Il mezzo più economico ed efficiente per muoversi è l’ecovia, o il trolley come la chiamano in città.
Il biglietto costa 0,30/0,50 cent di dollaro.
Ah già è vero, dimenticavamo di dirvi che in Ecuador si usa il dollaro americano, introdotto nel 2000 per fronteggiare la disastrosa crisi economica che ha sconvolto il paese e la sua economia nazionale.
Se doveste, però arrivare di notte, o durante l’ora di punta, il consiglio è di privilegiare un taxi, ve la dovreste cavare con 15-20 $.

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DOVE ALLOGGIARE, I QUARTIERI PIÙ TRENDY

Quito è una città che lì per lì disorienta, è enorme e la sua orografia non aiuta il viaggiatore a raccapezzarsi. Per cui è opportuno sapere quali sono le zone più favorevoli dove alloggiare e fare base. Escludendo la zona sud, che a detta della nostra amica Vale, è poco affidabile, di giorno e ancor più di notte, i quartieri più turistici e meglio serviti sono Mariscal, il Centro Storico, Batan Alto e La Paz, questi ultimi due, per essere più chiari si trovano in prossimità del Parque de la Carolina, vero polmone cittadino, dove i quiteños si riversano appena possono. Voi però, non fatevi prendere troppo la mano dalla foga sportiva, cercate prima di ambientarvi un po’, siamo pur sempre ad un’altitudine considerevole, ben 2850 metri, che diventerebbero 4000 metri se doveste prendere il teleferico, ovvero una funivia che per 8 $ vi porterà su uno dei punti più alti della città (costo del biglietto a/r – 8 dollari).

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Tra i quartieri sopra citati, Mariscal è sicuramente quello più vivo, e i tanti bar, locali e ristoranti gli hanno valso la fama, per la verità poco invidiabile di “gringolandia”. In poche parole da queste parti vedrete solo turisti. Ovviamente Quito è una città molto turistica, ed il suo centro storico, nominato dall’UNESCO Patrimonio dell’Umanità nel 1978, attira ogni anno migliaia di turisti.

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Ed a proposito di centri storici, quello di Quito è davvero notevole, ed attorno alla Plaza Grande si raccolgono gli edifici più pregevoli, come l’Iglesia di San Francisco e quella della Merced. E’ questo il tripudio del barocco, il segnale evidente di un passato nobiliare importante.

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Di domenica la città si ferma, il centro chiude interamente al traffico ed acquista un nuovo volto, più spensierato e gioviale. Un’opportunità per guardare Quito da un altro punto di vista, per viverla con maggior trasporto e coinvolgimento. E’ questo il momento degli artisti di strada, delle bancherelle e delle lunghe passeggiate, in bici o a piedi. Altrettanto meritevole la città nella sua veste notturna. Specie il quartiere de La Ronda.

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“Agosto è il mese della cultura, ottobre quello delle piogge.”

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DA NON PERDERE ASSOLUTAMENTE

Quito offre anche molti Belvedere, e proprio da uno di questi “mirador” che volano i nostri pensieri su di una città sorprendente.
Nel punto più alto del barrio Bellavista spicca, infatti, luminoso, un luogo denso di energia e di arte: la casa-museo, oggi fondazione, di un pittore eccezionale: Oswaldo Guayasimin.

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Ignari della sua forza espressiva, quando siamo entrati per la prima volta in questo luogo, siamo rimasti attratti dalle geometrie e dagli spazi degli ambienti. Giochi di luce, macchie di verde, sculture, pareti bianche, pavimenti in parquet o in cotto, elaborazioni eccentriche, ampie vetrate. Un paradiso architettonico, evidentemente frutto dell’immaginazione di un genio.

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A gelare le nostre prospettive, però, sono stati i suoi quadri, conseguenza di un amore folle per l’America Latina, e per la sua gente. Le sue opere denunciavano chiaramente le sofferenze subite dalle genti indigene nel corso dei secoli, inflitte loro dalla folle avidità degli europei. Entrare nella casa di Guayasimin, fluire davanti alle sue opere, guardare dall’alto Quito, è come fare un salto in una dimensione parallela, densa di pathos e di drammaticità. Non perdetevela!

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“Viaggiamo per scardinare le nostre convinzioni, per entrare in crisi e per rinascere. Siamo fortunati, privilegiati ed è nostro dovere restituire tutta questa bellezza all’Universo, a ciò che ci circonda. Il Viaggio è un atto di amore verso noi stessi e verso il prossimo. La moda non c’entra!”

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Affidati a noi, siamo viaggiatori esperti, conosciamo molto bene queste zone, e saremo felici di mettere al tuo servizio la nostra esperienza. Noi crediamo in un turismo più lento e responsabile, che privilegi il contatto con i popoli e la natura, e dia priorità all’esperienza diretta.

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