LA MAGIA DI MARRAKECH: COSA FARE E VEDERE IN 4 GIORNI (anche nei dintorni)

Marrakech evoca magia sin dal primo momento: il tempo di uscire dall’aeroporto, peraltro vicinissimo al centro, e raggiungere la Medina, e subito ci si ritrova avvolti da un’atmosfera travolgente e incantata, che sprizza vitalità ad ogni angolo. Gente ovunque per le strade, una piazza enorme sempre viva, mercati labirintici popolati da sedicenti venditori, banchi di spezie e stoffe colorate, riad da favola, e sullo sfondo, da qualunque angolo lo si guardi, il grandioso minareto di Koutubia, simbolo indiscusso della città.

Sì, è proprio vero, Marrakech è magica e sembra essere uscita da una fiaba delle mille e una notte, e anche se il turismo imperante le sottrae ogni giorno un po’ di originalità, in realtà sono ancora i marocchini a imporre i ritmi di vita. Per me, scoprire Marrakech è stato come un sogno ad occhi aperti, un’esperienza bellissima e vigorosa che sento il desiderio di condividere con voi. Allora, andiamo alla scoperta di questa città speciale del Marocco che trasuda Storia e fascino antico, oltre che bellezza oggettiva. Tutto è pronto, dovete solo lasciarvi andare alla magia.

GLI EFFETTI DEL TURISMO A MARRAKECH

Prima di soffermarmi sugli echi di questo luogo magico e raccontarveli, vale la pena sottolineare anche qualche aspetto un po’ meno rassicurante di Marrakech. Infatti, se c’è una cosa che fiacca l’entusiasmo della scoperta, è sicuramente l’alta percentuale di turismo, che ha inevitabilmente cambiato il modo di vita della popolazione locale.

Per esempio, nella Medina, ovvero il cuore del centro storico di Marrakech, riconoscibile per essere circondato da un’alta cinta muraria, i venditori sono un po’ troppo insistenti. Oltre a questo, un altro inevitabile effetto del turismo di massa è l’innalzamento dei prezzi dei servizi a fronte di una scarsa qualità (questa cosa vale principalmente per il cibo, mentre gli standard delle strutture ricettive risultano mediamente buoni). D’altronde Marrakech è una delle città più turistiche del Marocco, se non la più turistica, e questo primato si riflette inevitabilmente sul modo di fare della popolazione locale che ha ormai perso da tempo qualsiasi tipo di inibizione nei confronti del forestiero.”

COME ARRIVARE A MARRAKECH

Arrivare a Marrakech è molto semplice: voli diretti la collegano infatti con le principali città europee (da Roma ci vogliono appena 3 ore di volo), oltre al fatto che un’ottima rete di trasporti collega le principali città marocchine, agevolando così il flusso turistico. Anche la posizione dell’aeroporto di Marrakech è molto buona, giacché dista rispetto a Djema El fna (la piazza pricipale) appena una mezzoretta di taxi (qualcosa in più se si opta per bus pubblico).

DOVE ALLOGGIARE: L’ESPERIENZA DI DORMIRE IN UN RIAD

Se venite a Marrakech, una delle esperienze da non perdere è sicuramente dormire in un Riad. I Riad sono le tipiche case marocchine, che poi con il tempo hanno finito per identificare gli hotel più glamour. Si tratta di strutture ricettive caratterizzate da ambienti molto accoglienti in tipico stile moresco, e dotati di piscine e bellissimi cortili interni che proteggono dal traffico cittadino come per magia, quasi fossero una specie di gate spazio-temporali. A Marrakech di Riad ce ne sono tantissimi, alcuni di lusso, altri più semplici, in generale un po’ tutti fanno attenzione al design e ai piccoli dettagli.

Molti di essi sono concentrati nella Medina o negli immediati paraggi di Djema El fna, la piazza attorno alla quale si concentra tutta la vita cittadina; la verità, però, è che risiedere in posizione così centrale potrebbe risultare stressante, proprio a causa della tanta umanità che transita per il souk e piazza Djema El fna. Una scelta saggia, invece, potrebbe essere quella di risiedere nei quartieri più residenziali e distaccati dal nucleo centrale costituito dalla Medina e circondato dalle antiche mura. Nello specifico, buoni quartieri sono Gueliz, dove per intenderci si trovano i famosi giardini Majorelle, e quello dell’Hivernage, per nulla distanti dalla Medina ma comunque più tranquilli e pacati.

“Semplificando, I quartieri di Marrakech si dividono in due macro aree, la Medina e la città nuova. Il quartiere della Medina, interamente circondato da mura, rappresenta il nucleo storico, che comprende il famoso souk, la gigantesca piazza di Djema El fna e il quartiere ebraico di Mellah; la Citta Nuova ingloba tutti gli altri quartieri, tra i quali spiccano per interesse il Gueliz e Hivernage.”

Non esiste Marrakech senza la sua Medina, ovvero il punto nevralgico di tutti i traffici commerciali. Nella piazza centrale, Djema El fna, si svolgono attività 24 ore 24. Venditori, mercanti, incantatori di serpenti si alternano senza soluzione di continuità, alimentando quello che è il vero cuore di Marrakech. La sera, poi, l’atmosfera si fa ancora più coinvolgente, la piazza si popola di artisti di strada e cantastorie che attirano l’attenzione della gente locale e non solo.

IL MIGLIOR PERIODO PER ANDARE

Escludendo i mesi estivi di luglio e agosto, quando fa veramente troppo caldo, è sempre tempo di partire per Marrakech; certo, a ridosso dell’estate le temperature si mantengono alte, ma la presenza del deserto e il clima secco aiutano ad attutire un sole altrimenti troppo rovente. I periodi migliori per visitare la città (e in generale il Marocco) sono sicuramente quelli che corrispondono alla nostra primavera e autunno.

LE PRINCIPALI ATTRAZIONI

Marrakech è una città che sprizza vita e di certo non ci si annoia. Le attrazioni sono varie, ma secondo me la cosa più bella è perdersi tra le sue strade, senza essere vincolati da troppi impegni. Il bello di Marrakech è nella sua gente, nel caos cittadino e negli scorci notturni. Tuttavia, ecco un breve elenco delle attrazioni più interessanti:

  • La Medina con le sue mura rosse, al cui interno si trovano la gigantesca piazza di Djemaa El Fna, il Souk, ovvero il mercato composto da dedali di vicoli e stradine, botteghe di artigianato e atelier di spezie, stoffe e ferro battuto, e il quartiere ebraico di Mellah.
  • Palazzo Bahia, passaggio obbligato per conoscere i canoni e lo stile dell’architettura tradizionale marocchina. L’edificio si trova sul versante nord della Medina, al confine con l’antico quartiere ebraico (Mellah), e fu voluta da padre e figlio: Si Moussa, visir (consigliere) del sultano Sidi Mohammed Ben Abd al Rahman; Ba Ahmed, figlio di Si Moussa, e a sua volta visir del sultano Moulay Abd al-Aziz
  • Le Tombe dei Saaditi. Si tratta di una delle opere più alte dell’arte marocchina e forse dell’intero nord-Africa. Scoperta nel 1917 da un gruppo di archeologi francesi, questa incredibile necropoli ospita tombe appartenenti a diverse dinastie reali: Almoravidi, Almohadi, Merenidi, Sa’aditi e Alawiti. La parte più bella e finemente decorata dell’intera necropoli è la “Sala delle Dodici Colonne” dove c’è il mausoleo dedicato ad Ahmed el Mansour “Il Vittorioso”, così chiamato per le importanti vittorie militari conseguite contro Portogallo e Sudan.
  • I Giardini Majorelle sono forse l’attrazione più famosa di Marrakech e di certo non vi consiglio di saltarne la visita. I Giardini prendono il nome dal pittore francese Jacques Majorelle, che innamoratosi perdutamente del Marocco decise di trasferirsi a Marrakech creando qui un giardino botanico caratterizzato da un mix di stili arabo-andalusi ed europei. Dopo la morte dell’artista, avvenuta nel 1962, il Giardino e la Villa caddero in uno stato di decadenza, fino a quando non furono acquistati nel 1980 dal grande stilista francese Yves Saint Laurent che a questo luogo legò parte della sua identità. Alla sua morte le ceneri furono sparse nel giardino, dove è presente un cenotaffio in onore dello stilista.

VISIONI NOTTURNE A MARRAKECH

“Aveva le mano in quella del papà, camminava sorridendo alle luci della notte e si sentiva al sicuro, poi ad un tratto la vide planare sulla folla come una fiamma che illumina il sonno. Quella strana figura era lì, a pochi passi da lui, ma era tanto alta da non riuscire a vederne il ghigno. Si sentì inizialmente frustrato da quel sentimento, ma poi si ricordò di essere ancora un bambino e la risolse spontaneamente, immaginando. Scorse quindi un sorriso nel volto di quel trampoliere rosso con una stella verde sul petto, e quando incrociò il suo sguardo rimase abbagliato dal sorriso. Ora potevano guardarsi sulla stessa linea della notte, più in alto di tutti.”

[Taccuino degli appunti di viaggio a Marrakech]

SUGGESTIONI LETTERARIE

Ci sono luoghi che più di altri emanano fascino e suggestioni, Marrakech è uno di questi, ed è difficile rimanere indifferenti. Un mix di odori, scorci e angoli da scoprire si palesano alla vista del viandante, man mano che si addentra nel cuore della città. Ne sono rimasti avvinti, artisti e scrittori, come il premio nobel Elias Canetti, che dopo un lungo soggiorno in città scrisse il bellissimo libro Le Voci di Marrakech, un caleidoscopio di umanità e di storie che difficilmente si dimenticano.

NON SOLO MARRAKECH: COSA VEDERE NEI DINTORNI

Generalmente per visitare Marrakech bastano un paio di giorni, giacché le attrazioni non sono molte e si concentrano tra la Medina e il quartiere di Gueliz. Se avete qualche giorno in più a disposizione potete valutare qualche attività extra, o perché no una gita fuori porta. Io ne avevo individuato un paio di mio interesse che poi ho fatto: una cena berbera nel deserto di Agafay e un’escursione (in giornata) alla città costiera di Essaouira, distante da Marrakech circa 3 ore in bus. Ebbene, la prima attività si è rivelata molto turistica, anche se non mi è dispiaciuto affatto mangiare nel deserto, sotto un cielo pieno di stelle e al suono della musica berbera; la seconda attività è stata invece più interessante perché mi ha permesso di conoscere, anche se per poche ore, una delle città più affascinanti del Marocco, Essaouira, che si affaccia sulla costa atlantica racchiudendo tra le sue mura di stampo portoghese suggestioni davvero uniche.

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