IL BAZAR DEL VIAGGIATORE: guida ai 10 luoghi più strani d’Italia

E’ questo un viaggio inusuale, un tuffo nell’insolito, alla scoperta dei luoghi più strani e bizzarri d’Italia.
E’ vero, viaggiare significa stupirsi, sempre e comunque, ma ci sono luoghi diversi da tutti gli altri, così anomali da lasciarci a bocca aperta, come se fossero portali improbabili verso altri mondi o dimensioni.
Luoghi magnetici che, oltre allo stupore, ci lasciano in eredità una sensazione di incertezza, come a dire:
<< Ma dove sono capitato!? Sarà vero, o sto sognando? >>

(photo credis – Damanhur Spritual EcoCommunity)

E’ questo un viaggio surreale da sud a nord della penisola, tra le bizzarrie di un’Italia sempre più sorprendente e strabiliante.
Mirabilia, viaggi tridimensionali e sogni ad occhi aperti, frutto dell’intuizione di personaggi eccentrici e visionari, che prima di andar via, hanno avuto la forza e il valore di dar voce al loro genio.
Ebbene, andiamoli a scoprire insieme questi luoghi, alcuni conosciuti, altri meno, tutti accomunati da quel sottile, impercettibile filo che lega la realtà alla fantasia!

FANTASIA O REALTA’?

A seguire una lista di luoghi più strani che abbiamo selezionato per voi sulla base di tali premesse: opere scultoree simboliche o iniziative frutto della mente di personaggi bizzarri e visionari. Sarà un viaggio nella fantasia di un paese ricco di spunti e di tesori, molti dei quali ancora poco conosciuti.

1. IL PARCO DEI MOSTRI DI BOMARZO (LAZIO)

Il Parco dei Mostri, conosciuto anche come Sacro Bosco o Villa delle Meraviglie, si trova a Bomarzo, in provincia di Viterbo ed è un luogo pieno di suggestioni. Si tratta di un parco naturale ornato da numerose sculture in basalto, risalenti al XVI secolo e ritraenti animali mitologici, divinità e mostri. A commissionare la realizzazione del progetto all’architetto Pirro Ligorio, fu il Principe Pier Francesco Orsini, dedicando l’opera alla sua amata, Giulia Farnese.
Tutto il parco è richiamo al mondo simbolico, all’erotomachia, ed è da intendersi probabilmente come un percorso iniziatico. Molte delle sculture presenti rappresenterebbero, infatti, le tappe di un itinerario di matrice alchemica. Questo luogo, così particolare, attirò l’attenzione di artisti e curiosi. Anche Salvador Dalì passò di qui, facendosi immortalare in pose eccentriche, e lo scrittore argentino Manuel Mujica Lainez, dedicò al Parco e alla storia d’amore tra Vicino Orsini e Giulia Farnese un libro bellissimo, dal titolo BOMARZO.

«A Bomarzo la finzione scenica è travolgente; l’osservatore si ritrova immerso in un ingranaggio di sensazioni tale da confondere le idee.
Una realtà parallela in grado di sopraffare emotivamente e di trasportare il visitatore in un mondo onirico, assurdo, ludico ed edonistico»
(Barocco Illuminismo – BRUNO ZEVI)

2. LA ROCCHETTA MATTEI
(EMILIA ROMAGNA)

La Rocchetta Mattei è una rocca situata sull’Appennino settentrionale a 407 metri s.l.m, precisamente in località Savignano nel comune di Grizzana Morandi, nell’area metropolitana di Bologna. Questo singolare complesso architettonico, costruito nella seconda metà del XIX secolo, mescolando in modo eclettico vari stili diversi, di vari periodi storici, fu la dimora del conte Cesare Mattei, letterato, politico e medico, personaggio colto e visionario. L’insieme degli edifici che formano il castello odierno si trova su un antico complesso medievale, appartenuto, prima di essere distrutto nel 1293, agli imperatori Federico il Barbarossa e Ottone IV, i quali lo scelsero per la posizione strategica di controllo e avvistamento alla confluenza dei fiumi Limentra e Reno.

“La struttura del castello fu modificata più volte dal conte durante la sua vita, rendendola un labirinto di torri, scalinate monumentali, sale da ricevimento e camere private che richiamano diversi stili, dal medievale al moresco, dal liberty al gotico.
Tra i richiami decorativi più evidenti troviamo quello all’Alhambra di Granada per il Cortile dei Leoni e quello alla Grande Moschea di Cordoba per la cappella dove il conte è sepolto.”

Vista panoramica della Rocchetta Mattei (photo credits by @albertoghizzipanizza)

Vi soggiornarono nella Rocchetta, espressamente invitati dal Conte, ospiti illustri tra i quali Ludovico III di Baviera e lo Zar Alessandro II di Russia.
Rocchetta che fu l’ambientazione dell’Enrico IV di Marco Bellocchio (1984) e di Balsamus – L’Uomo di Satana diretto dal maestro Pupi Avati nel 1968.

3. IL GIARDINO DEI TAROCCHI
(TOSCANA)

Il Giardino dei Tarocchi è un parco artistico situato in località Garavicchio, nei pressi di Pescia Fiorentina, un frazione comunale di Capalbio, in Toscana, ideato dall’artista Niki de Saint Phalle, popolato di statue ispirate alle figure degli arcani maggiori dei tarocchi.
Per volontà dell’artista, nel Giardino, che è stato inaugurato nel maggio del ’98 non si eseguono visite guidate per lasciare all’interpretazione dei visitatori.
Il giardino prende evidentemente spunto dall’arte di Antoni Gaudì, dal Parco dei Mostri di Bomarzo, e dalle Watts Tower di Simon Rodia, da cui l’artista ha espressamente dichiarato di essersi inspirata.
Per il resto, tutto segue le connotazioni di un sogno magico e la visita al giardino stesso è da intendersi come un viaggio onirico alla scoperta di se stessi.

“Sulla base delle seguenti premesse: l’integrazione arte-natura, tradizione-contemporaneità, forme-colore, materia-spirito, il Giardino dei Tarocchi è da intendersi come un’opera totale, apice del percorso artistico di un’artista straordinaria.”

4. IL CASTELLO DI SAMMEZZANO
(TOSCANA)

Il Castello di Sammezzano non poteva certo mancare nella nostra selezione, opera peculiare e unica del nostro Bel Paese.
Questo spettacolare castello si trova nell’omonima località nei pressi di Leccio, nel comune di Reggello in provincia di Firenze.
L’edificio principale è una costruzione eclettica con prevalenza di stile moresco, effetto della ristrutturazione ottocentesca di una grande fattoria edificata nel 1605 per volere della famiglia Ximenes D’Aragona.
E’ considerato, appunto, il più importante esempio di architettura orientalista in Italia, sull’onda della corrente culturale definita “Orientalismo” che si diffuse in tutta Europa dall’inizio dell’Ottocento e che vide in Firenze uno dei principali centri di ricezione.

Il castello è parte di un parco storico tra i più ampi di Toscana, da considerarsi un giardino botanico di grande pregio e insieme costituiscono un “unicum” di gran valore storico-architettonico e ambientale.

5. LA CITTA’ DEI BALOCCHI DI CONSONNO (LOMBARDIA)

Il nome di Consonno, una piccola frazione del comune di Olginate, in provincia di Lecco, è strettamente legata all’epoca d’oro dei ruggenti anni 60-70 del XX secolo, quando in Italia si sperimentava l’eccentrico e si sognava in grande. In questo periodo infatti fu realizzata, per iniziativa diretta dell’imprenditore lombardo Mario Bagno, una città dei balocchi, che a seguito di una frana fu abbandonata diventando per sempre una città fantasma.
Prima che Mario Bagno lo individuasse quale sede della sua personale Las Vegas, Consonno era un piccolo borgo risalente al XIII secolo, che fu per completamente raso al suolo per lasciare spazio alle più sedicenti esigenze della modernità. In pochi anni a Consonno sorsero dei ristoranti, una balera, un albergo di lusso, diverse costruzioni con richiami alle più variegate culture, un castello medievale e il celeberrimo minareto, simbolo “eterno” della città dei balocchi.

“Consonno era ormai diventato un centro di divertimenti che spesso ospitava nei propri locali grandi personaggi della musica e dello spettacolo. Sulla strada per Consonno, ad accogliere i visitatori, c’erano delle imponenti insegne che recitavano “A Consonno è sempre festa” oppure “Consonno è il paese più piccolo ma il più bello del mondo”

Tutte queste opere intaccarono tuttavia l’equilibrio idrogeologico del territorio e le continue piogge favorirono il movimento di masse di fango che culminarono con la grande frane del 1976 che di fatto distrusse la principale via d’accesso, decretando così la fine della “città dei balocchi”.

6. I TEMPLI SOTTERRANEI DI DAMANHUR (PIEMONTE)

Ed eccoci giunti in uno dei luoghi più entusiasmanti in assoluto: il Tempio dell’Umanità. Si tratta di una grande costruzione ipogea scavata a mano nella roccia dai membri delle comunità della Federazione di Damanhur, dedicata al Divino contenuto nell’uomo. Il tempio si trova a Vidracco, nella Valchiusella, in Piemonte, circa 50 km da Torino.

“I Templi dell’Umanità sono un’opera d’arte straordinaria, un complesso di otto sale completamente decorate con pitture, mosaici, sculture e vetrate artistiche, realizzate per celebrare la spiritualità universale.

Un’opera d’ingegno e di creatività interamente scavate a mano nella roccia dai damanhuriani, un Sogno “impossibile” che stupisce e ispira migliaia di visitatori ogni anno. Un esempio di arte sacra e laica insieme, nel quale si incontrano valori nei quali ogni essere umano può riconoscersi.”

7. CASTEL DEL MONTE
(PUGLIA)

Veduta area di Castel del Monte

Castel del Monte, l’affascinante (e misterioso) maniero di Federico II, è un capolavoro assoluto dell’architettura medievale oltre che un simbolo indiscusso della Puglia, tutelato dall’UNESCO come Patrimonio dell’Umanità. Questa straordinaria fortezza, che si trova nel Parco Nazionale dell’Alta Murgia, a 17 km da Andria, isolata su di una dolce collina con vista sull’orizzonte, fa parte della fitta rete di castelli legati alla figura di Federico II di Svevia, lo “Stupor Mundi“, Imperatore del Sacro Romano Impero. La particolarità di questo luogo è acuita dalla ricca simbologia e dalla sua escatologia. Un luogo avvolto da un alone di mistero, che gli studiosi non sono ancora riusciti a svelare del tutto.
Probabilmente una sorta di tempio del sapere, in cui Federico poteva dedicarsi allo studio delle scienze occulte e della magia.

8. VILLA PALAGONIA
(SICILIA)

Villa Palagonia, anche nota come “villa dei mostri”, è un edificio settecentesco che si trova in Sicilia, a Bagheria, un’opera incredibile che smuove l’inconscio e la curiosità di chiunque vi si trovi dinnanzi.

La villa venne costruita a partire dal 1715 per conto di Ferdinando Francesco I Gravina Cruyllas, principe di Palagonia, mentre la celeberrima teoria di figure mostruose, che cinge le mura e che diede lustro all’intero edificio, fu commissionata da suo nipote omonimo, detto il negromante.
Passarono di qui viaggiatori, studiosi e curiosi, e perfino Goethe, all’ammirare il lungo viale adornato da una fitta schiera di statue di mostri, ne rimase talmente strabiliato che nella La notte di Valpurga del Faust tracciò la descrizione inconfondibile di un gruppo di mostri presenti nella villa, assurgendo, in questo modo, a puro esempio di demonico e di caotico romantico.

(photo credits: Vincenzo RussoTerradamare)

la “Villa dei Mostri“, dovuta alla particolare decorazione che adorna i muri esterni dei corpi bassi, formata da statue in “pietra tufacea d’Aspra”, raffiguranti animali fantastici, figure antropomorfe, statue di dame e cavalieri, musicisti e caricature varie. La villa possiede uno straordinario disegno planimetrico unitario, con tutti gli elementi che si sviluppano e agiscono coordinatamaente rispetto all’asse baricentrico del viale.

9. LA CITTA’ FANTASMA DI MONTERANO (LAZIO)

In questa particolare lista dei luoghi più strani d’italia non può mancare la Città fantasma di Monterano, un complesso di antiche rovine immerso nel verde dell’omonima Riserva Naturale, nel cuore della Maremma Laziale, a circa un’ora di auto da Civitavecchia.

Antico insediamento etrusco, successivamente avamposto romano e longobardo, la città divenne sede episcopale ed uno dei più importanti centri dell’area Sabatina. Nel 1300 d.C. è dapprima feudo degli Anguillara ed in seguito ducato di alcune famiglie papali tra cuigli Orsini egli Altieri.

E’ nella prima metà del 1600, durante il ducato della famiglia Altieri,  che Monterano raggiunge il suo massimo splendore, addirittura in questo periodo Papa Clemente X commissiona a Gian Lorenzo Bernini la costruzione di diverse opere per Monterano.
Bernini progetta così la Chiesa e il Convento di San Bonaventura e la facciata del palazzo ducale con la splendida fontana del Leone, ancora oggi simbolo della città. Alla morte del Pontefice, Monterano passa dallo Stato Pontificio alla Repubblica Romana e quindi allo Stato Borbonico, iniziando un lento ed inesorabile periodo di decadenza che culminerà nel 1770 con un’epidemia di malaria ed infine con l’assalto dalle truppe francesi che porteranno l’intera popolazione alla fuga. Monterano fu quindi abbandonata per non essere mai più abitata, ed oggi è un’affascinante e scenografica città fantasma!

10. LA SCARZUOLA, LA CITTA’ IDEALE (UMBRIA)

La Scarzuola è una località rurale dell’Umbria, ubicata nella frazione Montegiove del comune di Montegabbione, in provincia di Terni.
Si trovano qui l’antico convento dove, secondo tradizione, avrebbe dimorato San Francesco d’Assisi, e la “città-teatro”, realizzata dall’architetto milanese Tomaso Buzzi, quale personale interpretazione della Città Ideale.

Tra il 1958 al 1978, l’arch. Buzzi progettò e costruì una grande scenografia teatrale che egli definì “un’antologia in pietra”, con la ferma intenzione di recuperare alcune delle più incredibili esperienze visive del passato: tra queste, Villa Adriana, Villa d’Este, i sette edifici nell’Acropoli e Bomarzo. Invece i modelli rinascimentali sono Andrea Palladio, Vincenzo Scamozzi e Sebastiano Serlio.

“La complessa simbologia creata da Buzzi permette di individuare una seconda interpretazione dell’intero complesso urbano. L’intricato percorso iniziatico, che si dipana tra gli edifici della città, rappresenta un confronto con l’inconscio e si completa attraverso una serie di incontri con figure archetipiche, secondo il modello di individuazione sviluppato da C.G.Jung.”
(BUZZINDA– L.Pasquarelli, Chiara Ripamonti)

Continua a leggere...