Creta Orientale: la regione di Lasithi
” La luce della Grecia mi ha aperto gli occhi, mi è penetrata nei pori, ha ampliato tutto il mio essere.”
( Il Colosso di Marussi, di Henry Miller)
Già la regione di Heraklion ci aveva colpito per i suoi leggendari siti archeologici, il suo mare e i villaggetti fuori dal tempo, ma proseguendo nell’esplorazione, ci rendiamo conto che le sorprese non sono finite e che Creta è davvero un’isola speciale, ricca di profumi, colori e tesori.
Dirottiamo così la nostra attenzione verso Oriente, e precisamente verso la regione di Lasithi, che tra grotte, baie azzurre, e vette innevate, presenta forse la biodiversità più ricca di Creta. Qui si trovano le località turistiche più importanti dell’Isola. Hagios Nikolaos è una ridente cittadina dal carattere internazionale, mentre la vicina Ellounda, anch’essa molto ben attrezzata, è il punto di partenza per visitare l’Isola fortificata di Spinalonga.
C’è poi l’altopiano di Lasithi, fertile valle posta ad 800 metri d’altezza s.l.m, un tempo caratterizzata dalla presenza di oltre 10.000 mulini a vento. Oggi l’altopiano è frequentato da escursionisti, ciclisti e buongustai, ognuno dei quali alla ricerca di emozioni uniche. E pare che proprio da queste parti, in un antro profondo un centinaio di metri, sia nato Zeus. La grotta (Diktaion Andron) tutt’ora visitabile fu utilizzata, proprio per la sua sacralità, come luogo di culto sin dall’antichità.
Infine, per concludere in bellezza, dislocate lungo tutta la costa orientale, si trovano alcune delle spiagge più belle di tutta Creta, come le famose Vai Beach e Ambelos Beach. Insomma c’è un po’ di tutto per tutti!
Agios Nikolaos
Grazie alla sua particolare posizione geografica, Agios Nicolaos è diventato negli ultimi anni una destinazione molto ambita. Casette pittoresche, bar eleganti e ville preziose danno un tocco di chic a questa località dalla vocazione internazionale. Da qui, partono traghetti per l’Isola di Spinalonga, e nei fondali circostanti è possibile fare immersioni subacquee alla scoperta di relitti e barriere coralline. Agios Nikolaos è inoltre ben collegata con tutte le altre località turistiche della zona.
Nelle vicinanze di Agios Nikolaos, si trova Kritsa, una zona storicamente importante, dove si trovano alcuni dei monasteri più interessanti di tutta Creta, tra tutti menzioniamo quello di Panagia Kera, che ingloba una chiesa bizantina le cui pareti sono interamente ricoperte con pregevoli affreschi del XIII secolo.
L’Isola di Spinalonga
I raid ottomani si protrassero insistentemente fino al 1715, quando i veneziani capitolarono, e furono costretti a lasciare l’isola e quindi il controllo di gran parte di Creta.
Superando lo stretto, è inoltre possibile raggiungere calette naturali essenzialmente rocciose, bagnate da un’acqua cristallina.
Creta Occidentale: Chania e Rethymno
Dall’ Oriente ci spostiamo verso Occidente, per completare la nostra panoramica su Creta. Ripassiamo necessariamente per Heraklion, ed incontriamo Rethymno prima (85 km) e Chania poi (140 km), che sono i capoluoghi delle prefetture omonime.
Ma prima di tutto ci fermiamo a visitare il bellissimo Monastero di Arkadi (Moni Arkadiou), e a meditare su uno degli episodi più tragici della storia cretese: correva l’anno 1866, quando i turchi ottomani inviarono sull’Isola un corposo esercito per reprimere l’insurrezione della popolazione locale. Teatro di uno degli scontri più cruenti fu propio il Monastero di Arkadi, dove centinaia di uomini si erano rifugiati per sfuggire alla minaccia ottomana. La resistenza fu strenua e pur di non consegnarsi al nemico, i cretesi preferirono farsi saltare in aria, sfruttando una riserva di polvere da sparo. Questo episodio, in cui morirono anche moltissimi soldati turchi, è considerato uno dei germi della futura indipendenza, raggiunta solo agli inizi del 1900.
Il complesso religioso si trova sulle colline a circa 25 km da Rethymno, e la struttura più interessante di Arkadi è la chiesa veneziana, risalente al 1587. La sua facciata, in stile rinascimentale, adornata da ben otto colonne corinzie, è davvero pregevole. Il biglietto costa 3 € .
Rethymno
Le mura che assieme al faro lambiscono il porto turistico, e la fortezza veneziana situata nelle retrovie di una collina, ne sono una chiara testimonianza. I veneziani controllarono la città fino al 1656, quando dovettero cedere all’invasione ottomana. Da allora l’architettura della città subì modifiche radicali, giacché i turchi trasformarono le chiese in moschee e i conventi in collegi femminili. Spuntarono minareti e dappertutto prevalse il verbo di Allah, favorendo un eclettismo architettonico che oggi rende Rethymno alquanto interessante. Per esempio, passeggiando tra le strade strette di Rethymno, si giunge ad una piccola piazza, sulla quale si affaccia la Chiesa di San Nicola, la cui particolarità è quella di possedere nella propria struttura sia un campanile che un minareto, evidentemente posteriore.
E a proposito di minareti, non passerà inosservato quello della Moschea Neratzes, uno dei più belli in assoluto, che imponente e candido svetta dal dedalo dei vicoli sottostanti.
Chanìa
“Bene amici viaggiatori, le bellezze di Creta, evidentemente, non finiscono qua, il nostro viaggio invece sì. Come ogni viaggio è stato fulmineo, impegnativo, accattivante. Possiamo ancora scorgere qualche bagliore, ma in generale ci rimangono solo ricordi. La nostra vera ricchezza, però, è l’esperienza nonché l’opportunità che abbiamo avuto di scoprire un mondo incantato. Pensiamo con orgoglio di essere riusciti a svelare, almeno in parte, la bellezza di un’isola misteriosa, ma questo certo è un giudizio che spetta a voi!
Arrivederci Creta, più che un viaggio è stato un sogno!”ROCCO & GIULIA