Cosa fare e vedere a Marsiglia in 2 giorni (guida letteraria)

Diceva Jean-Claude Izzo che Marsiglia non è una città per turisti, che non c’è niente da vedere e che la sua bellezza non si fotografa. Si condivide. E allora condividiamola questa bellezza, incontenibile, fugace, contraddittoria, come si è mostrata ai nostri occhi in una giornata di inizio dicembre, anzi è cominciato tutto di notte, quando ci siamo ritrovati in una città già velata dall’oscurità e dai timori che scaturiscono dalla sua “fama” non troppo rassicurante. Marsiglia città sporca, pericolosa, poco raccomandabile? Di sicuro città letteraria ed è questo che a noi interessa, perché la verità è che a condurci qui, oltre al destino, sono state le pagine illuminanti di Alexandre Dumas, prima, e di Jean-Claude Izzo, poi, due scrittori molto diversi per tempi e stili, che hanno avuto il merito di insinuarci la curiosità e il dubbio di una città troppo spesso mal additata.

Il Castello d’If

La verità, però è che oggi Marsiglia è una città turistica, che vive due vite parallele, quella inquieta della sua periferia e quella dinamica e affascinante dei suoi quartieri storici. Il turista e il viaggiatore di passaggio non conosceranno le turbolenze del 9°, 13°,14° o 15° arrondissement, ma si innamoreranno degli scorci artistici di Le Panier, della celeberrima Canebiere e delle suggestioni decadenti del Vieux Port che guarda all’arcipelago delle isole Frioul e in particolare al leggendario Castello d’If, ospite dell’epopea di Edmond Dantès, uno dei personaggi più straordinari della letteratura mondiale di tutti i tempi.

“Marsiglia non è una città provenzale e neppure europea. Marsiglia è mediterranea. Non è un posto di confine dell’Europa, è come il suo mare: un po’ africana e un po’ mediorientale, così come Beirut è un po’ europea”.

JEAN-CLAUDE IZZO
Le alici è, assieme al sapone e al pastis, uno dei simboli di Marsiglia

COSA FARE A MARSIGLIA

Perdersi tra le strade colorate e un po’ trascurate del quartiere di Le Panier, tra murales e graffiti d’autore, camminare lungo la celeberrima Canebiere, ahimè ormai un po’ troppo turistica, mangiare un tajine in un ristorante tunisino o delle alici impanate alla marsigliese, bersi un pastis con ghiaccio, veder skatere i ragazzi sul piazzale della Cattedrale di Santa Maria Maggiore e poi fermarsi ad ammirare il panorama che spazia dai cantieri del porto commerciale fino all’imponente struttura del castello d’If;

e ancora, entrare in un vecchio negozio di antiquariato per scoprire mirabilia o in una boutique di saponi per respirarne il fresco aroma di bucato, ecco cosa si può fare a Marsiglia, questo e altro ancora, basta che non vi dimenticate di portare con voi (o dentro di voi) un libro di Izzo, di Zola o di Alexandre Dumas. Siete in una città speciale, e ad ogni passo che farete sarà come sfogliare una pagina delle opere di questi grandi scrittori. buon viaggio

IL CUORE DI MARSIGLIA: I QUARTIERI STORICI

Il Vecchio Porto (Le vieux port), la Canebière e Le Panier sono sicuramente il cuore della Marsiglia turistica, che però, nonostante il costante affollamento di turisti, non ha perso la sua originalità. Luoghi e contesti diversi, gli uni dagli altri, che regalano impressioni e sensazioni sempre uniche. Questi sono anche i quartieri migliori dove risiedere, poiché seppur brulicanti di vita sono da considerarsi piuttosto sicuri. A questa speciale lista va aggiunta l’ancor più tranquillo quartiere di La Corniche. Ma andiamo a scoprirli nell’ordine.

LE VIEUX PORT

Il Vecchio porto è il quartiere più strategico, specie se è per voi la prima volta a Marsiglia. Da qui ci si muove comodamente a piedi per raggiungere gli altri quartieri centrali, e si raggiunge facilmente uno dei tanti punti di imbarco per visitare le isole frioul e soprattutto il castello d’If, il luogo di detenzione di Edmond Dantes, e punto di partenza del romanzo di Alexandre Dumas, Il Conte di Montecristo.  Si tratta di un quartiere vivace a qualsiasi ora del giorno e della notte, grazie al mercato del pesce mattutino e ai tanti localini e ristoranti disseminati qui e là.

LE PANIER

Altrettanto centrale e suggestivo è Le Panier, il quartiere più antico di Marsiglia. Un tempo era una zona popolare, abitata per lo più da pescatori e immigrati, ma a partire dal 2013, quando Marsiglia è stata nominata capitale Europea della Cultura, è stato riqualificato, trasformandosi in un elegante quartiere dall’atmosfera bohemienne e un po’ retrò. Così tra gli stretti vicoli sono nate botteghe, studi artistici e curiosi negozietti di artigianato tutti da scoprire; ma a rendere speciale questo quartiere sono i tanti murales che adornano i muri e gli edifici dei palazzi più o meno vecchi, e che hanno convertito Marsiglia in una delle capitali europee dello street art.

LA CANABIERE

La Canabiere è considerata la strada principale della città e collega il Porto Vecchio con il quartiere Réformés al Boulevard de la Libération. E’ lungo questa strada che ci immaginiamo camminare un giovane Edmond Dantes che, non appena sbarcato dopo mesi di navigazione, va a salutare il suo amato padre, prima di essere incastrato e arrestato ingiustamente. Questa arteria, che fu fatta costruire da Luigi XIV durante l’opera di ampliamento della città e fu inaugurata nel 1666, è oggi contornata da eleganti edifici alla moda tra cui l’ex Palazzo della Borsa e il Teatro dell’Opera. Si tratta del cuore chic di Marsiglia, un’impomatata promenade lungo la quale si svolge una variegata teoria di negozi alla moda. Diciamo che la sua veste così formale si contrappone a quella più popolare e creativa di Le Panier.

” […] Sorridendo, l’armatore lo seguì con gli occhi fino alla spiaggia, lo vide saltare sui gradini dello scalo e perdersi subito in mezzo alla folla variopinta che dalle cinque del mattino alle nove della sera ingombra la famosa strada della Canebière, di cui i Phocéens moderni sono tanto orgogliosi da dire, con la più gran serietà del mondo e con l’accento che imprime tanto carattere a ciò che dicono: Se Parigi avesse la Canebière, Parigi sarebbe una piccola Marsiglia.”

Il Conte di Montecristo, ALEXANDRE DUMAS

LA JOLIETTE

Infine, chiudiamo con la Joliette, la zona dei Docks, ovvero di quelli che un tempo, quando Marsiglia era uno dei porti più importanti del Mediterraneo, erano i magazzini commerciali, e che oggi hanno ricevuto una radicale riforma, volano di nuove tendenze architettoniche e di pregevoli esempi di archeologia industriale, e lì dove venivano stoccate le merci dalle grandi navi, oggi sorgono bar, ristoranti e luoghi che ospitano eventi mondani. Negli immediati pressi de La Joliette si trova anche la Cattedrale di Marsiglia e lo spettacolare Musée des civilisations de l’Europe et de la Méditerranée, museo unico nel suo genere che racconta il rapporto tra le diverse civiltà mediterranee e soprattutto l’anima marinara di Marsiglia.

MARSIGLIA LETTERARIA

Come avrete capito, per noi, e non solo per noi, Marsiglia è un generoso contenitore letterario che al suo interno racchiude opere delle più disparate e belle della letteratura di tutti i tempi; capolavori che spaziano dal genio di Alexandre Dumas, al talento narrativo del più contemporaneo Jean-Claude Izzo, fino a quello più istituzionale e colto di Emile Zola. Camminare tra le strade di Marsiglia, significa scoprirne i segreti, rievocare sfogliare le pagine del Conte di Montecristo, oppure accompagnare le indagini passionali del commissario Montale. Libri che abbiamo amato e che continuiamo a ricordare, consapevoli del fatto che la Letteratura è sempre il motore di tutti i nostri viaggi.

I PIU’ BEI LIBRI AMBIENTATI A MARSIGLIA

  • Il Conte di Montecristo, ALEXANDRE DUMAS
  • I Misteri di Marsiglia, EMILE ZOLA
  • La Trilogia marsigliese (Solea, Chourmo e Casino Totale), JEAN-CLAUDE IZZO
  • Marsiglia Romantica, CLAUDE MCKAY
  • Marsiglia ’73, Dominique Manotti
  • Le tre del mattino, GIANRICO CAROFIGLIO

Nel mio modo vorace e distratto di leggere non mi ero però mai soffermato sul fatto che il romanzo fosse ambientato in parte a Marsiglia, cioè il luogo reale nel quale in quel momento mi trovavo fisicamente. Provai una sensazione esilarante, come se di punto in bianco mi avessero dato l’opportunità di visitare Smallville, o Topolinia, o Gotham City.

Le tre del mattino, G.CAROFIGLIO

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