I finisterre hanno un fascino unico, perché è dove la terra finisce e inizia il mare, che a sua volta si fonde con l’immensità dell’orizzonte.
Accade così anche a Cap de Creus, un Parco Naturale di struggente bellezza che marca i confini orientali della Catalogna, dove la costa si tuffa direttamente a strapiombo nel blu del Mar Mediterraneo.
Un paesaggio lunare, ostaggio degli agenti esogeni, che con il tempo hanno creato uno scenario unico e incredibile, dal fascino irresistibile.

UN SANTUARIO DELLA GEOLOGIA
Il percorso che conduce al faro guardiano di Cap de Creus è un viaggio nel cuore di questo santuario della geologia, dove passo dopo passo ci si rende conto della magia delle leggi imposte da Madre Natura.

Siamo vicini a Cadacques, dove viveva Salvador Dali, che ovviamente non mancò di prendere spunto da questo paradiso per alcune delle sue opere più eccezionali. Le rocce, qui, hanno assunto le forme più bizzarre, e camminando lungo i sentieri scoscesi, capita di imbattersi una volta in una lepre, un’altra in un pipistrello, un’altra ancora in un giaguaro.
E’ la magia del vento, che come un grande artista visionario persevera nella sua opera di demiurgo incantatore.

“Per quanto ci riguarda, Cap de Creus è uno dei paesaggi più spettacolari che abbiamo incontrato in questi ultimi anni di peregrinazioni per il mondo. Qui la natura marca la sua firma, senza compromessi, e si esprime ai massimi livelli.”

CAP DE CREUS E DINTORNI
Cap de Creus è il punto più orientale della Catalogna e di tutta la penisola Iberica, un territorio di ben 190 km quadrati dal gran valore paesaggistico, che declina direttamente nel Mar Mediterraneo.
E’ questo il regno del vento, infatti la regione è spesso battuta dalla tramontana, e tradizione vuole che il Cap de Creus sia stato creato da Ercole.

Siamo nell’ Alt Empordà e la città più vicina è Figueres, luogo di nascita di Salvador Dalí, mentre la località più nota è Cadaqués, favoloso borgo marinaro, buen retiro di artisti e scrittori e suggestione dei viaggiatori più raffinati. Subito dopo, c’è Port Lligat, minuscolo villaggio di pescatori, dove Dalí costruì la sua casa, oggi Museo.
Non troppo distante da qui, si trovano il centro turistico balneare di El Port de la Selva, e soprattutto lo spettacolare Monastero di Sant Pere de Rodes che, dai suoi 500 m di altitudine, offre una vista simultanea del Mar Mediterraneo e dei Pirenei.
IL PARCO NATURALE
Il Parco Naturale omonimo di Cap de Creus è considerato uno dei più singolari di tutta la Penisola Iberica. Oltre 10 mila ettari di puro spettacolo, habitat di numerose specie animali e vegetali, ed espressione della natura più selvaggia.

All’interno di quest’area che comprende, come già detto, i comuni di Cadaquès, Roses, Llança, El Port de la Selva, si incrociano percorsi spettacolari, da fare a piedi o in bicicletta, e si incontrano cale e baie di grande bellezza, dall’acqua azzurra e cristallina, dove ovviamente potersi bagnare e ristorare.

E’ il paradiso dell’ eco-turismo, e luogo ideale per coloro che sono sempre alla ricerca di luoghi esclusivi e incontaminati!

“Nel cuore del Parco, dal 1962 al 2004, si trovava anche un esclusivo resort del Club Mediterranee, frutto della sciagurata politica turistica degli anni sessanta, poi smantellato nel giro di un solo anno. Di quello scempio, fortunatamente, oggi non resta alcuna traccia, se non l’alone della megalomania umana.”
IL LEGGENDARIO FARO DI CABO DE CREUS
L’attrazione principale del Parco Naturale è sicuramente il faro che dall’alto di uno sperone roccioso guida la rotta di tutte le imbarcazioni che passano di qui. Questo silente guardiano, testimone di tanta Storia, è stato istituito nel lontano 1853, e da allora svolge il suo ruolo guida, bagliore nell’oscurità, speranza dei naviganti.
Ci si arriva, camminando, dopo un percorso di circa 10 km, tra andata e ritorno. Si parte dal Mirador del Pia de Tudela e si giunge direttamente ai piedi del Faro, al lato del quale c’è un bar-terrazza che permette di apprezzare, davanti ad un caffé o a un bicchiere di vino, lo spettacolare panorama circostante.
L’ultimo tratto, quello che conduce al faro è in salita, ma lo sforzo vale totalmente la pena.

“Ho sempre amato i fari, forse perché mi ricordano il paesello dove sono nato, il mio hogar, il ventre uterino, il luogo sicuro dove rifugiarmi e dove finalmente tornare.
I fari mi suscitano una strana sensazione, incontrollabile, un misto di emozione e nostalgia atavica, che mi proietta in un non-tempo, dove ogni cosa è sfumata dal ricordo, dal sogno.”
TUTTE LE STRADE PORTANO AL FARO
In alternativa al percorso da fare a piedi, si può raggiungere il Faro anche con la macchina, giacché una ampia, ma tortuosa, strada asfaltata conduce direttamente lì. Non è affatto lo stesso, ovviamente, perché la soddisfazione di camminare, e di perdersi, in questo mondo lunare e favoloso, è unica!

UNA GIORNATA INDIMENTICABILE
” Il nostro viaggio finisce qui, ma un doveroso ringraziamento va a Tony e Anna per la generosa ospitalità e per averci introdotto a questo spettacolare angolo di paradiso. A presto per nuove avventure!”

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