ABRUZZO ON THE ROAD: DAI PARCHI NAZIONALI ALLA COSTA DEI TRABOCCHI

Un viaggio on the road tra i parchi nazionali, alla scoperta dell’essenza più vera e originale dell’Abruzzo, “la Regione Verde d’Europa”, tra paesaggi mozzafiato, borghi incantati e una gastronomia ricchissima e deliziosa.
Per poi ritrovarsi, in un’ora o poco più, con i piedi in mezzo all’acqua, ad ammirare, stupefatti, la grazia della frastagliata Costa dei Trabocchi, certamente uno degli scorci più poetici e suggestivi di tutto litorale adriatico.

Il borgo di Lama de’ Peligni

<<L’Abruzzo è una terra vergine che aspetta solo di essere scoperta!>>

Ad osservare i rilievi montagnosi della Majella e del Gran Sasso, l’Abruzzo tradisce tutta la sua essenza di terra selvaggia, desolata e inospitale, salvo poi svelare, strada facendo, un’inattesa dolcezza ed una grazia assolutamente peculiari dei luoghi originali, dominati ancora da una Natura poderosa.

Campo Imperatore (AQ), sullo sfondo il Gran Sasso

Poi, all’improvviso, ecco spuntare a ridosso di ripide pendici montagnose, o sulla sommità di un promontorio roccioso, un borgo incantato, romantica proiezione di un paesaggio senza tempo.
Gli artifici, però, non finiscono qui, e come in un gioco di prestigio, eccoci sulla Costa dei Trabocchi, forse il tratto più bello e pittoresco dell’intero litorale adriatico, ad ammirare quelle strane “macchine pescatorie“, riflesso diretto di un’antica cultura marinara, e allo stesso tempo contadina.

Un trabocco

L’Abruzzo è così, è terra di contrasti, di luoghi estremi e di paesaggi incantati, di gente dal cuore duro, ma gentile che considera ancora sacro il valore della famiglia e dell’ospitalità.
Se saprete conquistarvi la loro fiducia con fare dolce e rispettoso,
da queste parti sarete sempre i benvenuti!

“In Abruzzo, in meno di un’ora, si passa dal mare alla montagna,
nel mezzo paesaggi collinari, borghi senza tempo e castelli spettacolari, come quello di Rocca Calascio, inserito dal National Geographic nella lista dei 15 castelli più spettacolari d’Europa.”

COME RAGGIUNGERE L’ABRUZZO

Pur essendo una regione spettacolare, l’Abruzzo non ha certo i riflettori del turismo puntati addosso, è da considerarsi più che altro una destinazione di nicchia, meta ideale solo dei viaggiatori più curiosi.
Quest’isolamento l’ha protetta dal grande flusso devastatore, favorendo lo sviluppo di un’offerta turistica attenta e dettagliata, prevalentemente a gestione familiare. Le strutture ricettive (escludendo quelle sulla costa pescarese e teramana) sono calibrate su un flusso limitato di turisti, e le strade, specie nelle province interne, sono tortuose e si adattano alla complessa morfologia, di conseguenza anche i servizi di trasporto pubblici sono molto limitati. Con una macchina propria o a noleggio e con un buon navigatore andrete più spediti.
Trovate maggiori informazioni sul sito web di Autodoc.

“Il modo migliore di scoprire l’Abruzzo è on the road, con mezzo proprio o a noleggio. L’aeroporto regionale di riferimento si trova a Pescara, vivace centro costiero, ideale per la movida e il divertimento.
L’aeroporto internazionale di Roma-Fiumicino è, invece, l’ideale per raggiungere i territori interni dei parchi nazionali, in meno di 2 ore attraverso l’A14 e l’A24-A25.”

ALLA SCOPERTA DEI PARCHI NAZIONALI

L’Abruzzo vanta la bellezza di ben 3 Parchi Nazionali: Il Parco Nazionale d’Abruzzo, il Parco Nazionale della Majella e il Parco Nazionale del Gran Sasso e monti della Laga, oltre ad un’infinità di aree regionali protette, riserve naturali e oasi, che gli hanno valso il riconoscimento di “REGIONE VERDE D’EUROPA“. Siamo nel regno della Natura più selvaggia, dove sono di casa la lince, il lupo appenninico, l’aquila reale e l’orso marsicano.
E poi, tracce di una vita pastorale ancora ben visibile, e castelli tra i più spettacolari del mondo.

Scena di vita bucolica in Abruzzo

“L’Abruzzo uno dei più importanti contenitori di fauna selvatica d’Italia e d’Europa. Vivono nel cuore della regione, il lupo appenninico, l’Orso Marsicano, la lince, i camosci e l’aquila reale.”

IL PARCO NAZIONALE DEL GRAN SASSO

Iniziamo dal Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga che L’Abruzzo condivide con Lazio e Marche, nelle province di Teramo, L’Aquila e Pescara. A dominare il paesaggio è senza dubbio il gran massiccio del Gran Sasso, custode di scenari grandiosi e tesori di gran valore, come il borgo medievale di Santo Stefano di Sessanio,
inserito nella lista de “I Borghi più belli d’Italia”
( Scopri qui la lista di tutti i borghi abruzzesi compresi nella lista) e che oggi si presenta come un albergo diffuso. A soli 10 km di distanza, è possibile ammirare il Castello di Rocca Calascio, considerato dal National Geographic uno dei 15 castelli più spettacolari del mondo, che domina un paesaggio desolato e impervio. Location ideale di molti film, fu girato qui Lady Hawke.

Lo spettacolare profilo del Castello di Rocca Calascio

A distanze davvero irrisorie, si incontrano i bellissimi borghi di Castel del Monte (AQ) e Capestrano (AQ), patria del guerriero di pietra simbolo d’Abruzzo. Negli immediati pressi si trova il lago di Capo d’Acqua, conosciuta come “la Piccola Atlantide d’Abruzzo”, poiché nei suoi fondali trasparenti e cristallini si trovano i resti di antichi mulini in pietra.
E ancora aree naturali spettacolari come il lago di Campotosto (AQ) e le sorgenti del Tirino (PE), “Il fiume più limpido d’Italia”, che è possibile esplorare in canoa.
Alle pendici meridionali del Monte Fiore si trova, poi, il suggestivo borgo di Carpineto della Nora (PE), attraversato dal fiume omonimo, nelle cui vicinanze giace l’antico monastero benedettino risalente all’anno 962.
E come tralasciare il grande capoluogo di regione, L’Aquila, purtroppo ancora sconvolto dal terremoto del 2009, e la spettacolare fortezza di Civitella del Tronto (TE), ultimo baluardo dei Borbone e del Regno delle Due Sicilie.

La Chiesa di Santa Maria della Pietà (AQ)

IL PARCO NAZIONALE D’ABRUZZO

Il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise è uno dei più antichi d’Italia, essendo stato istituito nel 1923. Esso cinge i confini meridionali della Marsica si estende prevalentemente nel territorio montano e pastorale del bacino dell’Alto Sangro. Simbolo del parco è l’Orso bruno marsicano che, assieme al lupo appenninico, al camoscio e alla lince, vive monitorato nelle riserve del parco. Una natura preponderante, selvaggia, quindi, con cui l’uomo convive da sempre. Il Paesaggio è caratterizzato da massicci montuosi, fenomeni di carsismo, torrenti e fiumi, antropizzato solo in minima parte.
Cuore del Parco è il Lago di Barrea, sulle cui rive (o negli immediati pressi) si alternano minuscoli borghi di emozionante suggestione, come Barrea, Villetta Barrea, Civitella Alfedena e Opi, sede del Museo del Camoscio d’Abruzzo.

“Grandi groppe montuose, valloni aperti, gole impervie come quella della Foce di Barrea, anfiteatri rupestri di intenso fascino come quello della Camosciara, pianori erbosi circondati da pendici selvose come quelli delle Forme e dei Campitelli, estesi ghiaioni, rocce chiare e stratificate su cui si abbarbicano esemplari imponenti di pino nero, sono i variegati e mutevoli ambienti del Parco.”

IL PARCO NAZIONALE DELLA MAJELLA

Il Parco nazionale della Majella abbraccia le province di L’Aquila, Pescara e Chieti. A prevalere è la foresta temperata decidua, che si presenta in varie forme: faggete, cerrete, querceti e sempre verdi, dando vita ad un paesaggio unico che offre il meglio di sé in autunno, teatro di uno straordinario folliage.

Uno scorcio del bosco incantato di Sant’Antonio

Nel Parco si possono, infatti, visitare borghi trai i più belli d’Italia, come l’antica PacentroCaramanico con le sue terme, Guardiagrele con la sua ricca produzione artigianale del ferro battuto, e la splendida Pescocostanzo, dall’orgoglioso centro storico rinascimentale e barocco. Di grande interesse sono anche gli eremi e i luoghi di culto come l’abbazia di San Liberatore a Majella, gli eremi celestiniani del Morrone (Sant’Onofrio e San Pietro) e della Majella (San Bartolomeo di Legio, Santo Spirito a Majella, San Giovanni all’Orfento, Sant’Onofrio di Serramonacesca, Madonna dell’Altare), il santuario di Ercole Curino e la chiesa di San Tommaso a Salle.

“Nei silenzi delle rupi e dei boschi della Majella e del Morroneeremiti spesso senza nome hanno cercato il deserto, simbolo della vita naturale. Qui hanno vissuto in solitudine, privazione e preghiera. Qui hanno lasciato i loro eremi. Luoghi senza tempo fatti di nuda pietra e di immateriale spiritualità.”

LA COSTA DEI TRABOCCHI

E dopo tanta montagna, è arrivato il momento di spostarci al mare. Basta fare un centinaio di km, anche meno per passare all’Abruzzo costiero, e precisamente di quel tratto di costa adriatica di circa 40 km compreso tra Ortona e Vasto, conosciuto come “La Costa dei Trabocchi”.

In questo breve tratto di litorale, puntellato da strane palafitte in legno, si concentra una ricchezza enorme, per lo più privilegio di un turismo consapevole, e di una comunità locale dedita ancora alle attività di un tempo, la pesca e l’agricoltura, cui si affiancano oggi la gastronomia e la scienza del buon vino.
E’ questa, infatti, terra di vigneti e uliveti, di tradizioni che si tramandano di generazione in generazione, e di pescatori-contadini che col loro ingegno hanno saputo plasmare un territorio altrimenti ostile.

  • LA GUIDA COMPLETA ALLA COSTA DEI TRABOCCHI (LEGGI QUI)
Riserva naturale Punta Acqua Bella (Ortona)

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