SCENARI SURREALI: IL PARCO NATURALE DEL DELTA DELL’EBRO

SPORT, NATURA E RELAX

La nostra avventura inizia così, tra risaie e acquitrini, sotto un sole cocente che rende tutto più vivo.
Siamo nelle Terre dell’Ebro, 200 km a sud di Barcellona, nella Provincia di Tarragona. Qui il fiume Ebro, il secondo più lungo della Penisola Iberica dopo il Tago, prima di sfociare in mare, irriga terre e campi, aprendosi a delta con generosità solenne.
È il regno dell’acqua, dei fenicotteri rosa e delle pianure desolate, qui siamo lontani da tutto, nel seno di un mondo incredibile. Ecco a voi il Parco Nazionale del Delta dell’Ebro, dove si contempla la Natura, ci si rilassa e ci si diletta in ogni forma di sport, dalle escursioni in canoa, al Kite-surf, dalle passeggiate in bici alla pesca, qui ogni cosa è possibile, purché sia nel rispetto della natura e dell’ambiente.

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TRA FIUME E MARE, TRA CIELO E TERRA

“Quando un fiume incontra il mare, prima di disperdersi nell’immensità del blu, crea un micro-mondo che non è né fiume né mare. Come un intervallo spazio-tempo in cui tutto si interrompe e paradossalmente si combina. Né acqua dolce, né salata, bensì salmastra, mentre il sole, quello sì, rimane sempre uguale.
Il Parco Nazionale del Delta dell’Ebro è un ecosistema incredibile dove si possono incontrare prima paludi e risaie e poi dune di sabbia altissime che nascondono dietro di sé le onde del grande Mediterraneo. È tutto bellissimo qui, come ogni cosa che porta la firma della Natura.”

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UN LABIRINTO DI ILLUSIONI E SUGGESTIONI

Il Parco Nazionale del Delta dell’Ebro si estende su una superficie di circa 320 kmq, lungo la quale si trovano stagni d’acqua dolce, canali, risaie, dune di sabbia e terreni salmastri. Un luogo surreale, un unicum in tutta la Catalogna, un triangolo di terra acquitrinosa che propende verso il mare, dove a tratti, il cielo si confonde con lo specchio fluido dei terreni allagati. In questo mondo, circoscritto tra le regioni di Baix Ebre e Montsiá, vivono oltre 400 specie di uccelli, tra cui gli eleganti fenicotteri, che qui chiamano “flamengos”. È il paradiso del Birdwatching! 

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Il Parco è un complesso labirinto di strade e canali che si articolano senza soluzione di continuità, confondendo, illudendo, disorientando. Orientarsi qui non è troppo facile, perché tutto si ripete con la stessa subdola veridicità, poi all’ improvviso, tra una distesa e l’altra ecco spuntare un paesino, un villaggio, o addirittura una città, piccoli e medi insediamenti che donano a questo mondo desolato e selvaggio un ché di umano e vivibile.

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Oggi il centro principale è Amposta, un comune di circa 20,000 abitanti che è un po’ il punto di riferimento di questa grande pianura desolata. L’altro centro di riferimento, che sorge nel cuore del Parco Nazionale, è Deltebre che con i suoi 10.000 abitanti rappresenta la seconda principale comunità, separata dal pueblo di Sant Jaume d’Enveja proprio dal corso dell’Ebro. Oltre ai principali insediamenti, ecco spuntare le località di Poblenou del Delta e Riumar, molto diverse tra loro per caratteristiche e peculiarità. Poblenou si presenta, infatti, come un caratteristico villaggio fatto di stradine strette e casine bianche, che nasce come insediamento rurale nei pressi della Laguna dell’Encanyissada.

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Riumar, invece, è da considerarsi esclusivamente come una zona residenziale e turistica, che ha goduto di una notevole crescita proprio grazie alla sua privilegiata posizione tra la “desembocadura” dell’Ebro e il mare. La maggior parte dei servizi ricettivi si trova qui, e sempre qui si possono vedere le grandi dune di sabbia chiara che nascondo alla vista le onde del Mediterraneo.

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Proprio accanto a Riumar c’è la famosa Illa de Buda (l’Isola di Budda) dove si trova l’Imbarcadero da dove partono le mini-crociere alla scoperta del Delta del fiume Ebro.
Insomma un mondo variegato e complesso che durante la stagione estiva fa registrare il tutto esaurito, richiamando qui amanti della natura, professionisti in cerca di relax, appassionati di birdwatching e turisti curiosi.

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SPORT E ATTIVITÀ ALL’INTERNO DEL PARCO NAZIONALE

Ad una morfologia pianeggiante e desolata non corrisponde certo un’offerta turistica piatta e monotona. Di cose da fare all’interno del Parco Nazionale del Delta dell’Ebro ce ne sono tante, anzi tantissime. A cominciare dagli sport acquatici, si annoverano persino scuole di Kyte-surf.

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A queste si aggiungono escursioni in canoa tra i canali ed uscite in barca per conoscere la ricca fauna e flora di questo meraviglioso mondo fluviale. E se come detto, l’acqua domina di gran lunga il paesaggio circostante, sono contemplate anche “attività terrestri” come passeggiate in bici e percorsi a piedi lungo gli stretti sentieri che dividono i campi allagati e coltivati. Ma il Parco Naturale del Delta dell’Ebro è il vero paradiso per gli amanti di ornitologia, che qui potranno sbizzarrirsi ad avvistare, tra gli altri, falchi, gheppi, germani e aironi, oltre naturalmente agli uccelli simbolo di quest’area, i fenicotteri rosa, la cui presenza si concentra principalmente nei pressi della laguna di La Tancada, situata tra i piccoli insediamenti urbani di Eucaliptus e Poblenou del Delta.
Qui troverete due punti di avvistamento, ed il periodo migliore è tra ottobre e novembre, naturalmente fuori stagione!

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“Parte delle fertili terre del delta sono adibite alla coltivazione del riso, mentre il resto del territorio protegge una fauna di ben 260 varietà di uccelli, paragonabile al 60% di tutte le specie europee.”

Poi c’è il capitolo spiagge: le due estremità del delta, infatti, sono formate dalle lingue di sabbia di El Fangar ed El Port dels Alfacs, che offrono degli scorci di paesaggio di grande bellezza.

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Nel Parco Nazionale del Delta dell’Ebro è possibile persino campeggiare, ovviamente nelle aree apposite, tra le quali menzioniamo certamente la Casa de Fusta, che si trova proprio di fronte alla laguna dell’Encanyssada, ed il vicino Poblenou del Delta che offre aree di sosta.

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“Il Delta è un mondo a sé, fatto di miraggi e di illusioni, che racconta la storia di come l’uomo sia riuscito ad insediarsi nel regno delle paludi e dei fiumi, plasmando a sua necessità territori acquitrinosi e ricavandone con il duro lavoro campi fertili e generosi. Il Delta è uno di quei mondi che potrebbero essere stati benissimo prodotti dalla fantasia di Cervantes o di Hugo Pratt.
Qui si narra di leggende e tradizioni che si perdono tra gli orizzonti foschi e nebulosi della pianura alluvionale, lontano, molto lontano, da tutto e da tutti.”

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