FUORI DAI CIRCUITI TURISTICI
Una piccola premessa
“Nonostante la bellezza di Antigua, molti dubbi aleggiavano sul resto del nostro viaggio. Poche referenze sul Guatemala e quelle poche che avevamo raccolto sino ad allora erano scoraggianti. Ci avevano parlato di un Paese pericoloso e scomodo da attraversare. Qualche paradiso disseminato qua e là, ma nessun richiamo in particolare. Decidemmo di non pensarci troppo e di proseguire il cammino.
In molti mi avevano parlato del Lago Atitlan come di un luogo fuori dal tempo e dalle acque rigeneranti. Prendendo la mappa per verificarne il tragitto, lo sguardo cadde, però, sul simbolo di una piramide, sotto il quale c’era scritto Iximchè, ed affianco… Tecpan. Chiediamo in giro per saperne di più, senza riceverne alcun ragguaglio. Nessuna informazione. Ne bella, né brutta. Eppure quel quadratino sembrava piuttosto vicino ad Antigua. Possibile che nessuno sapesse nulla a così breve distanza? Ci dissero una volta che in Guatemala ogni paesino, ogni città vive nel proprio limbo. Fuori dal proprio cortile urbano… l’ignoto. Cominciai a dare un senso a quelle parole. Nessun dramma, però. Pensammo che l’unico luogo dove forse avremmo potuto sapere qualcosa era il Terminal dei bus. Lí, ne eravamo certi, avrebbero saputo.
Così ci presentiamo direttamente in stazione, con lo zaino-macigno a gravare sulle nostre spalle. Il tempo di fare alcuni sondaggi, e al terzo tentativo becchiamo l’uomo giusto che finalmente ci dice ciò che volevamo sapere. – Per andare a Tecpan dovete passare per Chimaltenango, non ci sono bus diretti- . Chissà perché non ci stupiamo. Tecpan era piuttosto decentrata, e per arrivarci bisognava fare un bel po di strada. Avremmo viaggiato un pò scomodi, ma in compenso si preannunciava una scoperta interessante!”
L’ARRIVO A TECPAN
Tecpan, che in lingua nahuatl significa “Palazzo”, è un paese di 60.000 abitanti dedito principalmente al commercio e all’agricoltura. La vita sociale si svolge essenzialmente attorno alla piazza principale, dove si affaccia la Cattedrale di San Miguel, e nelle cui retrovie si incontra il grande e variopinto mercato della frutta e verdura e dell’artigianato. In paese si respira un’atmosfera vivace e piacevole. La gente di etnia indígena maya kaqchiquel è molto accogliente e gentile con lo straniero, nonostante non si vedano poi molti viaggiatori. Quelli che passano di qui sono certamente interessati alle rovine Maya, in verità poco conosciute, di Iximchè.
“Tecpán, ad una prima impressione, risulta disordinata e poco gradevole alla vista: case di cemento, strade dissestate, contorsioni di fili elettrici disposti da un palo all’altro come i filamenti argentei di una ragnatela metallica. Eppure si percepisce un’energia totalmente positiva. Merito della gentilezza della gente, o dell’influenza delle vicine rovine Maya?”
DOVE DORMIRE
Tecpan non offre molte strutture ricettive, e la maggior parte di quelle che ci sono, non hanno internet né acqua calda. L’Hotel Iximchè ( 1a Avenida 1-38, zona 2 ), che si trova nelle immediate vicinanze della piazza centrale, pur offrendo abitazioni molto semplici, mette a disposizione internet e soprattutto acqua calda, che in un clima montagnoso come quello di Tecpan può fare la differenza.
E DOVE MANGIARE
La maggior parte dei ristoranti si trovano sulla piazza centrale o nelle immediate retrovie. In alternativa ai ristoranti c’è il mercato, dove per pochi Quetzales potrete mangiare un pasto completo a base di carne, riso fagioli e verdure. Le norme igieniche sono praticamente inesistenti, ma in compenso vi troverete a assaggiare un piatto tipico in compagnia della gente del posto, che passerà tutto il tempo a chiedersi da dove venite.
Per la cena invece potete rifocillarvi nelle numerose bancarelle che affollano la piazza principale dall’imbrunire in poi. Barbeque fumanti, pannocchie di mais abbrustolite, ricchi tacos e panini farciti non vi lasceranno scelta. E tra un tacos e l’altro, se volete, potete provare anche a farvi reclutare dai giocatori locali per un’accesa partita di calcio!
Nei dintorni di Tecpan, immersi tra i boschi e tra le verdi montagne ci sono molti ristoranti e agriturismi, dove potrete assaporare le prelibatezze culinarie della regione.
Inoltre hotel spa, posadas rurali e splendidi lodge sono a disposizione di chiunque voglia passare un week end di lusso, coccolati dal confort e circondati dalla natura.
Per gli amanti dell’avventura segnaliamo “il Parco di Avventura Estrema La Taltuza Loca”, dove si può fare cannopy, rappel e camping.
LE ROVINE MAYA DI IXIMCHE’
Il sito archeologico di Iximchè è uno dei più vicini a Città del Guatemala ed è di facile accesso ( si può arrivare camminando, dal centro di Tecpan ci vuole circa un’ora di cammino; oppure si può prendere un taxi locale, un piccolo veicolo a tre ruote, coperto, che in America Latina chiamano tuc-tuc ).
La città di Iximchè fu fondata nel 1470 dai kaqchikeles e crebbe rapidamente, raggiungendo l’apice della sua estensione intorno al 1520. Ha una grande importanza storica, poiché fu l’ultimo baluardo Maya e la prima città spagnola, divenendo nel 1524 la prima capitale fondata dagli spagnoli in terra di Guatemala.
A differenza degli altri regni di discendenza Maya che si opposero fieramente all’invasione spagnola, Iximchè fu conquistata pacificamente. I rappresentati del governo kaqchikel ritennero che fosse la soluzione migliore, soprattutto considerando la rivalità storica con i loro nemici di stirpe quichés. Gli spagnoli, infatti, sarebbero dovuti passare sul territorio condiviso dalle due etnie. La resa pacifica dei kaqchikel fu quindi una decisione strategica per eliminare i quichés. Tuttavia, quella dell’alleanza con gli spagnoli, si rivelò una scelta poco saggia, perchè di lì a poco la città venne smantellata per lasciar spazio alle nuove costruzioni spagnole. A questo punto ai quichés non restava che ritirarsi sulle montagne, opponendo una forte resistenza al dominio spagnolo. Gli indigeni organizzarono varie e cruente sortite, minando i piani di insediamento degli spagnoli, che nel frattempo stavano pensando di stabilirsi nell’odierna città di Tecpan. E poiché i kaqchikel non davano alcuna tregua, agli spagnoli, guidati dal generale Pedro de Alvarado, non restò che ritirarsi verso la più tranquilla Valle di Almolonga.
Raccomandazioni: per chi arriva a piedi o in macchina propria, il sito non è ben segnalato, le segnalazioni sono infatti scarse e poco chiare; perciò se avete dubbi chiedete alla gente del luogo, tutti sanno dove si trovano le rovine.
Gli orari di apertura sono i seguenti: 9.00-16.00 lun-dom.
Accanto all’entrata del sito c’è anche un piccolo museo, dove poter approfondire la storia e le caratteristiche di Ixminche.
PER SAPERNE DI PIU’….
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