CAMPANIA: LA SONTUOSA CERTOSA DI PADULA

Girovagando tra Campania e Basilicata, sentiamo un nome che ci sembra evocativo. Pur non sapendone nulla, seguiamo lo spunto, la suggestione e ci incamminiamo come due pellegrini: giungiamo, quindi, al Vallo di Diano, una fertile conca nella provincia di Salerno, nel cui cuore sorge un monumento impressionante, che non ci aspettiamo di incontrare: la Certosa di San Lorenzo a Padula, patrimonio UNESCO, memorabile lascito dell’ordine monastico dei certosini. Quello che si può ammirare all’interno, una volta varcata la facciata monumentale, è incredibile.

Come si nota dalla foto, la Corte esterna (o spezieria) offre uno degli scorci più sorprendenti dell’intero complesso. Iniziata nel Cinquecento, essa fu completata solo nel 1723. Si tratta di una grande area rettangolare interamente realizzata in pietra di Padula e decorata con statue di santi e pinnacoli. Ai lati invece, c’erano le fabbriche produttive del monastero, ovvero le stalle, i depositi, la lavanderia, i granai e i forni, oltre naturalmente alla bufalare con i locali per la lavorazione del latte.

Al tramonto il portone veniva chiuso e sorvegliato dai soldati dall’alto di una torre dell’imponente cinta muraria.

I TESORI DEL CILENTO

La Campania non è solo Napoli o Costiera Amalfitana (LEGGI QUI LA NOSTRA GUIDA LOW-COAST), assolutamente no, provate a venire in Cilento, per esempio, e vedrete quante meraviglie troverete. Tra queste, merita primaria attenzione la Certosa di San Lorenzo, a Padula, da considerarsi uno dei più sontuosi complessi monumentali barocchi del sud Italia, nonché la più grande certosa a livello nazionale e tra le maggiori d’Europa.
Nel 1998 è stata dichiarata patrimonio dell’umanità dall’UNESCO assieme ai vicini siti archeologici di Velia, Paestum, al Vallo di Diano e al Parco Nazionale del Cilento. C’è tanto da vedere in Cilento, quindi, senza trascurare la ricca tradizione gastronomica, capitanata dalla mozzarella di bufala DOP. Ma veniamo alla nostra Certosa.

stucchi settecenteschi all’interno della Chiesa di San Lorenzo

UN VIAGGIO NELLA STORIA

Mettere piede nella Certosa di Padula significa scontrarsi con la storia di uno dei monumenti più incredibili del sud Italia, e con le vicende storiche avvenute in questo territorio nell’arco di quattro secoli, tanti ne sono passati dalla data di fondazione fino alla definita conclusione. Sebbene la data di inizio lavori risale al 1306, però, prevale in tutta la struttura uno stile barocco, notabile ovviamente nella facciata del primo chiostro, ma soprattutto negli affreschi degli ambienti interni, su tutti la Cappella del Tesoro ( o sala del capitolo), decorata da stucchi e da un affresco che raffigura la caduta degli angeli ribelli, del XVIII secolo. I grandi armadi in noce custodivano poi gli arredi sacri più preziosi.
Si riunivano qui i monaci per risolvere questioni rilevanti, riguardanti la vita della comunità.

“I lavori alla certosa iniziarono per volere di Tommaso II Sanseverino sotto la supervisione del priore della Certosa di Trisulti il 28 gennaio 1306 sul sito di un preesistente cenobio. Il 17 aprile dello stesso anno, poi, re Carlo II Lo Zoppo ne confermò la fondazione.”

GLI AMBIENTI INTERNI

Data l’enorme estensione dell’edificio, una visita della certosa richiede tempo, che però volerà sopraffatto dalla meraviglia. Gli ambienti interni, infatti, nascondono mondi, che ci rivelano l’organizzazione quotidiana dei monaci.
Rimarrete, per esempio, colpiti dalla grande cucina dalle volte a botte e adornato addirittura da affreschi del Seicento, dove si preparavano pranzi fastosi in occasione di visite illustri. A ravvivare l’ambiente austero, le mattonelle gialle e verdi delle pareti. C’è poi la cella del priore, la guida spirituale della comunità monastica, che aveva a disposizione una dimora di grandi dimensioni, articolata in diversi ambienti, tra cui la cappella privata, dedicata all’Arcangelo Michele, un giardino privato e soprattutto una sontuosa biblioteca riservata esclusivamente al priore (non visitabile al pubblico). Si accede alla biblioteca tramite una scala elicoidale di metà Quattrocento, capolavoro originale di simmetria e ingegneria statica, ammirabile però solo dall’esterno.

Non passerà certo inosservato il Chiostro grande che con i suoi 15.000 metri quadrati è una delle corti più ampie tra le certose d’Europa. Ha pianta rettangolare e un loggiato che poggia su 84 pilastri. La costruzione è del 1583 e si protrasse per quasi due secoli, con rallentamenti e interruzioni dovuti più che altro a difficoltà economiche. Su due lati lunghi si affacciano le celle dei monaci di clausura, dove ogni certosino trascorreva gran parte della propria giornata in meditazione, preghiera e lavoro.

Il borgo di Padula visto dal Chiostro Grande

Imperdibile, infine, lo Scalone ellittico a doppia rampa che collega i due piani del Chiostro. Opera spettacolare eseguita nel 1779 dall’allievo del Vanvitelli, Gaetano Barba. Anch’essa purtroppo interdetta al pubblico.

COME RAGGIUNGERE LA CERTOSA DI PADULA

Chi arriva in macchina dovrà percorrere l’autostrada Salerno – Reggio Calabria, prendere l’uscita Padula – Buonabitacolo, e proseguire lungo la strada nazionale SS 19. Chi viaggia in treno, invece, deve sapere che la stazione ferroviaria più vicina è quella di Sicignano degli Alburni.

Per info su prezzi e biglietti, potete visitare il sito ufficiale della Certosa di Padula

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