AREQUIPA, LA CITTÀ  BIANCA DEL PERÙ

AREQUIPA LA BLANCA

Arequipa è un’incanto, un tesoro architettonico custodito nelle remote propagini meridionali del Perù, tra valli desolate e cime maestose. Conosciuta come “La Ciudad Blanca”, per via della pietra bianca con cui sono costruiti tutti i principali edifici del centro storico, nel 2000 è stata dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO, investitura che ne ha sancito un inevitabile aumento di popolarità. Impossibile, infatti, viaggiare nel sud del Perù senza passare di qui!

AREQUIPA

Situata sulle rive del fiume Chili e capoluogo della provincia e della regione omonima, Arequipa è una bellissima ed elegante cittadina coloniale di quasi 62.000 abitanti. A renderla così affascinante è il sillar, una pietra vulcanica chiara, vera essenza dell’architettura cittadina, che, esposta alla luce solare, diventa cangiante e maestosa. Da qui l’appellativo della città, “la blanca”.
Arequipa è perfetta per prendervi due giorni di pausa e ricaricare le pile, passeggiando e curiosando tra le candide bellezze della citta’. L’area circostante la città, invece, offre percorsi molto suggestivi per gli appassionati di trekking e natura.
È questa, infatti, una zona di canyon profondissimi, di vulcani altissimi e dalle vette innevate e di deserti di alta quota.

“Noi siamo giunti qui da Cuzco, con una sortita abbastanza impegnativa di oltre 10 ore, a bordo di un bus notturno Tepsa. Circa 500 km di strada nel cuore di territori semi-desertici. Se, però, voi state proseguendo in direzione opposta, ovvero da sud verso nord, sappiate che Arequipa dista “solo” 300 km da Puno e quindi dal confine con la Bolivia e dal Lago Titicaca”.

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AREQUIPA: COSA VEDERE IN CITTÀ

Il centro di Arequipa è un vero gioiellino. Le sue piazze sono piene di fiori e di gente, turisti e non, che durante l’ora della siesta si rilassano all’ombra di qualche albero secolare o sui gradini dei maestosi edifici circostanti. Tutto il centro è molto interessante ed è facilmente visitabile a piedi, Arequipa è una città a misura d’uomo, tranquilla di giorno, e un po’ inquieta di notte, che offre notevoli spunti culturali, mettendo in mostra un importante passato coloniale.

  • Plaza de Armas è il cuore della città, un salotto maestoso ed elegante che trasuda storia, da dove è possibile incrociare lo sguardo con la vetta perennemente innevata del Vulcano El Misti (5228 mt), che maestoso appare alle spalle della Cattedrale, proteggendo l’intera città. Una cartolina!arequipa-2308382_1280
  • La Cattedrale si affaccia sull’intero lato nord di Plaza de Armas è un pomposo edificio in stile neoclassico, costruito nel 1656 e ricostruito per ben tre volte a causa di violenti terremoti. La sua facciata così elaborata non passa inosservata e ci ricorda in maniera piuttosto insistente l’indiscreta presenza della Chiesa Cattolica, che ha voluto suggellare il proprio predominio in queste remote valli con edifici di indiscussa imponenza. Come a dire, “siamo qui e controlliamo tutto!”.
  • Uno dei luoghi in assoluto più interessanti di Arequipa è il Monastero di Santa Catalina, che si trova a pochi minuti a piedi da Plaza de Armas. Si tratta di uno dei complessi religiosi più grandi del mondo. Una vera e propria cittadella che si estende su un area di circa 20.000 mq.
    Il Monastero fu costruito nel 1579 per desiderio di una vedova, Doña Maria de Guzman. Il complesso ospitava monache di clausura, che votavano la loro vita al silenzio e alla preghiera. Si tratta di una vera e propria fortezza strutturata in vicoli stretti e disorientanti, tutti dipinti di tonalità pastello e adornati di fiori colorati. Per entrare a far parte dell’ordine, le monache dovevano garantire una ricca dote e nonostante il voto di silenzio e castità, conducevano una vita molto agiata; si permetteva loro una vita di lusso all’interno delle loro stanze, e potevano persino godere dei servigi di schiave e serve. Ci vollero tre secoli perchè il papato decidesse di porre fine a questa situazione, inviando una severa monaca domenicana di nome Josefa Cadena a ristabilire l’ordine. Il Convento venne restaurato e aperto al pubblico solo nel 1970, da quel momento le monache alloggiano nell’edificio adiacente.
    Oltre alla sua storia intricata e alla struttura architettonica, un altro motivo per cui vale la pena visitare il complesso è la pinacoteca al suo interno, che ospita ben 400 opere pittoriche della scuola cusquena.
    (Ingresso 35Soles; consigliamo il tour guidato; il costo del biglietto aumenterà di pochi soles, ma vale la pena di fare un tour più approfondito per conoscere nel dettaglio i mille fatti e aneddoti accaduti tra le mura del Monastero).

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  • Il Mercado Central di San Camillo ve lo ritroverete di fronte, all’improvviso, camminando tra le vie della città.
    Come tutti in mercati peruviani, qui troverete di tutto, dai cibi più svariati alle frutte tropicali, all’infinita varietà di tuberi fino agli immancabili souvenirs. Anche se negli ultimi anni si è reso ben turistico, il Mercado Central di San Camillo mantiene la sua essenza autoctona ed è frequentato in larga maggioranza da gente del posto.IMG_2796
  • Il Parque infantil de Selva Alegre. Proseguendo in direzione nord, potrete trovare ristoro nel bellissimo Parque infantil de Selva Alegre, il parco più grande della città, situato a circa 15 minuti di cammino dalla piazza principale. In direzione del parco, con una piccola deviazione, potrete raggiungere un altro luogo molto interessante da visitare: il Fundo del Fierro. Posto a ridosso della chiesa di San Francisco, in un cortile interno, qui incontrerete artigiani abilissimi che vendono e lavorano le pietre e i minerali del posto, come lapislazzuli, quarzi, serpentina.

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