Street Art: a caccia dei murales di Città del Messico

Città del Messico, la metropoli che regala grande Arte

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“Questa città è una giungla urbana che nasconde,
tra le sue maglie di cemento, tesori inestimabili,
tutto sta a scovarli!”

Città del Messico è senza dubbio una delle metropoli più vive di tutto il continente americano, un centro culturale di altissimo livello, che può contare su prestigiose università, grandi centri di cultura, e musei favolosi.
Per di qui passarono, e si fermarono, stregati dal suo fervore culturale, personaggi come scrittori del calibro di Kafka, J.Steinbeck e William Bourroghs, il poeta russo Majakovsij, il filosofo francese Artaud e il regista spagnolo Bunuel, tra gli altri. E sempre qui si formarono e vissero per gran parte della loro vita, i più grandi muralisti del continente come Josè Clemente Orozco, David Alfaro Siqueiros e naturalemente Diego Rivera, il più famoso di tutti, emblema dell’arte pittorica nazionale, nonchè marito di Frida Khalo.
E’ proprio delle opere di questi tre artisti che vogliamo parlare in questo articolo, andando alla ricerca dei luoghi che custodiscono i loro tesori.
Un viaggio suggestivo tra le ricchezze di Città del Messico, che speriamo servirà da spunto per tutti coloro che amano la street art, l’arte murale e più in generale, l’arte messicana.
Considerando, però, la sterminata estensione di una metropoli da oltre 20 milioni di abitanti, sarà utile una piccola guida, che condurrà il viaggiatore più curioso alla scoperta di opere di indiscusso valore artistico.
A tal proposito, noi “vitaminici” vi abbiamo aperto la strada e segnato il cammino, affinchè sia un pò più semplice per voi districarvi nella giungla urbana di Città del Messico.

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Breve premessa sull’Arte Murale Messicana

Prima di iniziare il nostro tour alla ricerca dei murales d’autore di Città del Messico è necessario fare una breve riflessione/premessa sulla pittura murale messicana e sul contesto storico-politico in cui essa si sviluppò.
Alla base di questa speculazione artistica c’è sicuramente la rivoluzione che tra il 1910 e il 1920 logorerà tutto il Messico, cambiando quindi l’assetto sociale interno e favorendo in seguito l’ascesa delle classi borghesi.
Le masse protagoniste della rivoluzione sono osservate e interpretate dagli artisti, la loro storia, le loro tradizioni ed il loro fervore diventano quindi tema centrale delle opere narrate sui muri degli edifici delle grandi città.

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Nasce in questo contesto un’identità culturale messicana, uno spirito nazionalista che da adesso in poi si manifesterà con l’arte e sarà fondamentale per la crescita collettiva.
Lo scrittore Octavio Paz dirà che “La Rivoluzione del Messico non fu che la riscoperta del Messico da parte dei Messicani”, una presa di posizione decisiva che servirà a tracciare una linea di confine tra la storia coloniale e quella nazionale.
Sarà poi Siqueiros, a ribadire che “senza la rivoluzione non sarebbe esistita la pittura messicana”. Una convinzione strettamente condivisa dai suoi colleghi Orozco e Rivera, che alle immagini affideranno tutta quella carica espressiva necessaria al popolo a portare a termine la propria trionfante rivoluzione.

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1a tappa- Palazzo Bellas Artes

Cominciamo il nostro tour, partendo proprio dallo Zocalo, il Centro Storico, geografico e istituzionale di Città del Messico, dove si concentra buona parte del patrimonio architettonico della capitale. Nucleo del vecchio centro coloniale, che comprende la Cattedrale (a nord), il Palazzo Nazionale (a est), il palazzo municipale (a sud), e le rovine archeologiche del Templo Mayor (a nord-est).

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A pochi isolati da qui incontriamo invece il sontuoso e monumentale Palacio de Bellas Artes, sede del teatro dell’Opera e della sala da concerto più importante del Messico.
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E’ al suo interno, e precisamente al primo ed al secondo piano, che si trovano i murales di Orozco, Siqueiros e Rivera, la cui realizzazione lascia a bocca aperta per dimensioni e per espressività. I tre affreschi descrivono la storia del popolo messicano e del suo rapporto con la tecnologia imperante delle macchine, e con l’avvento del regime comunista. Al centro di tutto, l’ uomo-operaio che lotta con tutto se stesso per non soccombere; una forza espressiva che traspare dalla scelta dei colori scuri e avvolgenti, come se si trattasse di una battaglia all’ultimo sangue. Non mancano quindi riferimenti al comunismo, al fordismo e richiami a personaggi storici decisivi, come Trotski e Stalin.
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Come arrivare: Zocalo, Stazione Metro: Bellas Artes, linea 2, 8, MB4 

2a tappa- Palacio Nacional

In pieno centro storico, e precisamente in prossimità del cortile centrale del Palazzo Nazionale, incontriamo, un’altra pregevole serie di murales che portano la firma di Diego Rivera. Stiamo parlando di ben cinque opere commissionate all’artista dal Ministero dell’Educazione (realizzate tra il 1930 e il 1951), per raccontare l’epopea del popolo messicano.
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La maggior parte della popolazione allora era analfabeta, così la forza espressiva delle immagini riusciva bene a sopperire a questa ignoranza. Ed ineffetti, l’arte murale messicana è un’arte diretta, immediata che ha il merito di coniugare l’alto valore artistico con la missione principale di educare.

Come arrivare:  Fermata Metro: Zocalo, linea 2.

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3a tappa- Polyforum Siqueiros

Nel cuore del Barrio Napoles, nel complesso architettonico del World Trade Center di Città del Messico, si distingue per bellezza e originalità architettonica il Polyforum Siqueiros, un edificio culturale multifunzionale conosciuto per gli enormi murales realizzati dall’artista dal quale il centro ha ereditato il nome, David Alfaro Siqueiros. Il Polyforum, fu concepito inizialmente come centro convegni dell’Hotel Casino de la Selva, la cui decorazione esterna fu commissionata a Siqueiros dall’imprenditore Manuel Sanchez, nel 1965.
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Siqueiros lavorò con grande enfasi ed il risultato fu un’opera clamorosa che destabilizza l’inconscio dell’osservatore.
Nella definizione stessa di Polyforum, infatti, è insito il significato globale che l’artista volle ottenere: l’esterno dell’edificio è un dodecaedro, conosciuto co il nome di diamante o estrella, decorato con dodici murales, ognuno dei quali custodisce un significato fortemente simbolico e strettamente connesso con le opere speculari degli ambienti interni.
A completare lo straordinario insieme di murales del Polyforum, una cinta muraria di oltre sei metri, che si estende lungo Avenida de los Insurgentes y Calle de Filadelfia, e che vuole essere un esplicito omaggio al cinquantenario del movimento muralista messicano (1921-1971).

Come arrivare: Insurgente Sur 701, esquina con Filadelfia, Colonia Napoles
In Metro, le stazioni più vicine sono:
Linea 7, stazione San Pedro de los Pinos.
Linea 3, stazione Eugenia.
In Metrobus: Stazione Poliforum.

4a tappa- Estadio Olimpico Universitario

Proseguendo il nostro tour, immancabile è la visita allo Stadio Olimpico Universitario, una struttura polifunzionale avanguardistica facente parte dell’Universidad Autonoma de Mexico, attuale “casa” del club di calcio PUMA CU,  sede principale dei giochi olimpici del 1968, e di altre numerose manifestazioni sportive.
Sul lato orientale dello stadio si trova il murales di Diego Rivera, denominato “La Universidad, la Familia Mexicana, La Paz y la Juventud Deportista”.

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Si tratta di un bassorilievo monumentale in pietra policroma che riprende simbolicamente il titolo dell’opera: scorgiamo le tre figure umane al centro rappresentano i valori della famiglia, un grande condor che ad ali dispiegate ne protegge l’unione, due atleti ai lati che impersonificano lo spirito olimpico, ed un grande serpente piumato, immagine simbolica del Dio Quetzalcoatl, che vigila sull’ordine cosmico.

Come arrivare: Avenida de los insurgentes sur S/N
Fermata Metro: Ciudad Universitaria, linea MB1

5a tappa- El Carcamo de los dolores

El Carcamo de los dolores è una delle opere più singolari di Diego Rivera, sia per difficoltà realizzativa, che per scelta della location. Si tratta infatti di un’opera idraulica situata nel cuore del Bosque de Chapultepec, realizzata su progetto dell’ arch. Rivas, che contiene al suo interno il murales conosciuto come “El agua, origen de la Vida”.
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L’opera fu inizialmente concepita da Rivera come disegno subacqueo, giacchè lì vi passava parte del rifornimento idrico della capitale. Rivera plasmò così questa grandiosa opera dall’alto valore simbolico, che richiama evidentemente l’importanza che l’acqua assume in tutte le società precolombiane. All’esterno del complesso idraulico, emerge dall’acqua di una grande piscina la scultura bicefala del dio Tlaloc, divintà azteca connessa con acqua, cielo e terra.

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Oggi, per ovvi motivi di conservazione, le acque sono state deviate ed il murales non viene più sommerso, ma rimane ben visibile e soprattutto visitabile negli orari prestabiliti (10.00-17.00).

Come arrivare: Bosque de Chapultepec, seconda sezione.
Fermata Metro pià vicina: Chapultepec

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Ovviamente il patrimonio d’arte murale di Città del Messico non si esaurisce certo qua, ma crediamo che le opere sopra elencate e descritte possano essere un buon punto di partenza. Il resto del percorso spetterà a voi crearlo e completarlo…come sempre d’altronde! 😉 Il nostro è solo un semplice spunto di viaggiatori ad altri viaggiatori.

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