ISOLE CANARIE: GUIDA DETTAGLIATA DI LANZAROTE

La prima impressione, una volta approdati sull’isola, è che Lanzarote vibri di un’energia potente, alimentata da un vortice figlio dei 5 elementi. Si percepisce, infatti, tutta la forza inarrestabile dell’Oceano Atlantico, mentre il vento soffia costantemente, e sotto la terra nera scorre il fuoco. Un’isola piccola, ma poderosa, che riempie gli occhi di colori contrastanti, tra i quali prevalgono il nero della terra vulcanica, il verde dei cactus, il blu del mare, il bianco dei piccoli paesini oceanici e il giallo arido dell’erba selvatica. Un tripudio che ci ha sconvolto l’anima.

“Con questo viaggio a Lanzarote ci siamo magicamente liberati di tutte le tossine accumulate in quest’ultimo anno,
ci siamo rigenerati lentamente davanti a questo poderoso Oceano. Non smetteremo mai di ringraziare l’Universo per averci condotto qui nel migliore dei modi, in un luogo dove la Terra nera riceve il fuoco e dove il vento non smette mai di soffiare. Qui ci siamo sentiti vivi, vitali come non mai, e soprattutto abbiamo recuperato la dimensione del viaggio, quella in cui ci sentiamo più a nostro agio.”

VITAMINA PROJECT

UN’ISOLA TUTTA DA SCOPRIRE

Lanzarote è un’isola pazzesca, a nostro avviso la più particolare delle Canarie, grazie alla sua natura selvaggia e primordiale, ai suoi paesaggi mozzafiato e a una policromia unica. E come se non bastasse, è un destinazione peculiare per tutti gli amanti del Turismo Sostenibile, imprinting imposto dalla determinazione di Cesar Manrique, artista poliedrico che ha legato indissolubilmente la sua fama alla sua terra natale, battendosi per la protezione totale dell’isola, che oggi è Riserva della Biosfera. La rete di musei firmati dall’artista lanzarotegno è uno dei motivi principali per cui vale la pena visitare quest’isola magica.

LA MANIERA MIGLIORE PER MUOVERSI SULL’ISOLA

Lanzarote è piccolina, per darvi un’idea dalla punta settentrionale a quella meridionale, la distanza è di circa un’ora e mezza in macchina. Facilmente percorribile con mezzo proprio, perciò è il luogo ideale per intraprendere un viaggio on the road. I costi di noleggio di una macchina, per una settimana, sono irrisori. Considerate una media di 20 euro al giorno. Inoltre il costo della benzina è molto più basso rispetto all’Italia. Pensate, noi, con 30 euro, abbiamo fatto il pieno alla nostra Panda Fiat, e ci è bastato per quasi tutto l’intero periodo. Convenienza economica a parte, con una macchina potete arrivare ovunque vogliate, cosa che in bus pubblico non potrete mai fare.

DALL’AEROPORTO

L’aeroporto internazionale Cesar Manrique si trova esattamente a metà strada tra Arrecife e Puerto del Carmen, due pueblos molto turistici che, assieme a Playa Blanca nella punta meridionale, ospitano gran parte della movida dell’Isola.
Inizia da qui il nostro viaggio alla scoperta di Lanzarote. Siamo pronti ad immergerci in questa nuova avventura?

UNIVERSO CESAR MANRIQUE: IL CIRCUITO MUSEALE

Iniziamo da uno dei punti di riferimento dell’Isola, CESAR MANRIQUE, il grande cuore protettore di Lanzarote, colui che con la sua arte e la sua determinazione ha fatto sì che l’isola diventasse un punto di riferimento per il Turismo Sostenibile, peraltro in un tempo in cui questo termine non aveva affatto un accezione universalmente riconosciuta come oggi. Come? Lottando per impedire la cementificazione selvaggia, e facendo in modo che la presenza dell’uomo si adeguasse il più possibile gli spazi naturali, e non viceversa. Tutti i musei sparsi sull’Isola partono da questo presupposto, ovvero dalla convivenza armonica tra uomo e natura. Così facendo, Manrique ha restituito all’uomo spazi e mondi selvaggi, come nel caso de Los Jameos del Agua, nella Cuevas de los Verdes, o nel Jardin de los Cactus. Mondi naturali e selvaggi riadattati per le esigenze umane.

Tutti i musei, tra i quali menzioniamo anche la Casa Museo del Campesino, situato nel centro geografico dell’isola, sono un’esperienza visiva entusiasmante, un viaggio nell’universo geniale di un’artista incredibile e generoso.

Cesar Manrique, artista poliedrico, lanzarotegno fino al midollo, fu il vero guardiano di quest’isola incredibile.
Senza di lui, oggi, staremo vedendo la solita isola deturpata e inaridita dal turismo di massa.

IL PARCO NAZIONALE DEL TIMANFAYA

Una delle attrazioni imperdibili di Lanzarote è sicuramente il Vulcano Timanfaya, che si trova nella zona sud-occidentale dell’isola, e confina con la regione vitivinicola de La Geria.
I paesaggi vulcanici e le distese incontaminate che si estendono lungo il perimetro della costa occidentale di Lanzarote sono uno degli spettacoli più suggestivi dell’arcipelago. Negli altri cinquemila ettari del Parco Naturale di Timanfaya, il colore rossastro della terra si alterna al nero delle ceneri laviche, creando un mirabile gioco di colori che hanno contribuito al riconoscimento di Riserva della Biosfera dell’Unesco. Lungo il sentiero di Montaña Colorada è possibile, poi, godersi praticamente in esclusiva le spettacolari vedute dei vulcani dell’isola, mentre a Volcàn del Cuervo i più avventurosi possono spingersi fino all’ingresso del cratere.

“L’intera area del Parco Naturale Timafaya è vasta ben 50 chilometri quadrati, ed è interamente fatta da lava vulcanica pietrificata. L’ingresso al parco è dominato dalla statua El Diablo, realizzata, manco a dirlo da Cesar Manrique, l’architetto che ha legato la sua fama imperitura alla sua isola natale.”

LA REGIONE DEI VIGNETI

La regione compresa tra i pueblos di Yaiza, Tinajo e Tias è una delle più spettacolari dell’Isola, ed è conosciuta come La Geria. Si concentrano qui gran parte dei vigneti storici di Lanzarote, unici per storia e tradizione, in un paesaggio surreale dominato dalla terra vulcanica. Si incontrano piante pre-filoxera, ovvero precedenti all’avvento della filoxera, il parassita che uccise i vigneti europei nel XIX secolo. Qui l’epidemia non giunse mai, così che è possibile incontrare persino piante bicentenarie di moscatel.

I vigneti della Geria, oltre a produrre vini DO, sono caratterizzati da una tipica struttura murale di forma circolare.
I muri si costruiscono per proteggere le piante dai venti alisei che soffiano da nordest verso sudovest, mentre il vigneto è interamente coperto di picòn (la lava fine), la cui dimensione varia da 0.5 m a 3 m di profondità, a seconda della vicinanza del vulcano. Pensate che con un terreno del genere è possibile vendemmiare solo manualmente. Inoltre il picòn è una pietra molto porosa, che conserva l’umidità durante la notte, la brina mattutina e la pioggia, e grazie a questa particolarità non c’è bisogno di innaffiare i vigneti.

IL RUMORE DELL’OCEANO E LE SPIAGGE PIU’ BELLE

Il rumore dell’Oceano è assordante, la sua furia non si placa mai, le correnti sono perpetue, a Lanzarote si percepisce tutta la grandiosità di un mare inquieto che lascia poco spazio all’iniziativa dell’uomo. Le onde si infrangono senza tregua sulla costa, per la gioia dei surfer, e infatti Lanzarote è il paradiso degli sport del vento, specie il lato occidentale, perennemente esposto ai venti.

Ci sono momenti dell’anno, in cui, a causa del forte vento, vengono chiuse perfino chiuse le strade. L’Oceano Atlantico non è un mare per principianti e, capirete che incontrare il luogo giusto per un bagno tranquillo non è una cosa scontata. Noi però ne abbiamo trovati alcuni di favolosi e ci siamo immersi in acque cristalline. Menzioniamo, per esempio Playa Chica, una delle tante spiagge cittadine di Puerto del Carmen, oppure quelle di Costa Teguise, vivace pueblo surfero della costa centro-orientale, ma soprattutto le spiagge della parte meridionale dell’Isola, dove si trova per intenderci Playa Blanca, un paesino molto turistico da dove, per altro partono i traghetti per Fuerteventura.
Da queste parti abbiamo incontrato paesaggi indimenticabili e spiagge memorabili, come questa qui sotto:

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Affidati a noi, siamo viaggiatori esperti, conosciamo molto bene quest‘isola, e saremo felici di mettere al tuo servizio la nostra esperienza. Noi crediamo in un turismo più lento e responsabile, che privilegi il contatto con i popoli e la natura, e dia priorità all’esperienza diretta.

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