Ormai, siamo giunti ad un punto della nostra società, in cui la plastica ha monopolizzato l’attenzione, purtroppo aggiungiamo, perchè vuol dire che è un tema che non si può più ignorare. Ultimamente non si parla d’altro, infatti, ed è un bene, perchè le coscienze cominciano finalmente a sensibilizzarsi, quello della plastica, però, è un problema ben lungi dall’essere risolto.
Il mondo è invaso dalla plastica, persino i più reconditi angoli della terra ne sono contaminati, figuriamoci poi i grandi fiumi che sono vettori di scarichi e rifiuti; e incontrare discariche a cielo aperto, lì dove non ce lo aspetteremmo, è una cosa scioccante, angosciante.
Noi, abbiamo cominciato a rendercene conto almeno una decina di anni fa, cioè da quando abbiamo seguito il richiamo di viaggiare per il mondo come mochileros, con la voglia di scoprire angoli incontaminati, paradisi naturali e antiche rovine archeologiche. Sin da quelle prime sortite ci siamo scontrati con situazioni angoscianti che ci hanno provocato dei violenti disincanti.
“Abbiamo visto bruciare cumuli di plastica nel cuore della foresta guatemalteca, spiagge completamente invase da ogni tipo di rifiuti lungo la costa atlantica del Costa Rica, atolli maldiviani soffocati da spazzatura, angoli di Oceano Indiano completamente contaminati, villaggi tribali birmani e cambogiani sommersi da scarti di qualunque tipo, cumuli di plastica solidificata lungo le strade principali di città filippine, e così via, potremmo continuare all’infinito. Quello della plastica è un problema reale, non si tratta di nessuna strumentalizzazione di sistema, non questa volta per lo meno, dobbiamo cambiare qualcosa, e dobbiamo farlo in fretta. In quest’ottica qualsiasi nostro atteggiamento coscienzioso potrebbe fare la differenza.”
Lungi dal voler insegnare come fare dal liberarci da questa piaga, perché evidentemente non lo sappiamo nemmeno noi, abbiamo deciso di raccogliere in questo articolo alcuni consigli pratici, scaturiti dalla nostra esperienza di viaggiatori, su come consumare meno plastica possibile quando si è in viaggio. Soprattutto perché il turismo smuove masse, flussi, risparmi, e speriamo anche coscienze. Il popolo dei viaggiatori è molto più numeroso di quello dei migranti, ed è responsabilità di ognuno di noi, viaggiare con consapevolezza.
“Viaggiare senza coscienza è come andare contro natura, e a quel punto è meglio non viaggiare.”
COME FARE PER CONSUMARE MENO PLASTICA, QUANDO SI È IN VIAGGIO?
Le maniere per consumare meno plastica quando si è in viaggio, e quindi per impattare meno possibile sull’ambiente, sono varie e molteplici. Una di queste è sicuramente PARTIRE ORGANIZZATI. Preparare uno zaino con criterio, significa infatti prevedere di inserirvi gli oggetti di uso più comune, incidendo il meno possibile sul luogo che andremo a visitare.
- Nello specifico, un beauty case personale completo è fondamentale per evitare i prodotti di cortesia degli alberghi, lì dove per alberghi intendiamo anche ostelli, b&b, posadas e guest house.
Un articolo a caso, gli spazzolini che riceviamo in dotazione, sono pensati per essere usati una, al massimo due volte. E allora, perchè non partire con un buono spazzolino nel proprio beauty case, ancor meglio se in legno o in bambù (come questi spazzolini di ultima generazione)? Quanti ne risparmieremmo? In un viaggio di 15 giorni, almeno una decina!
Capitolo cotton fioc, che disastro. Sono alla stregua di cannucce e mozziconi di sigaretta. Sappiatelo! E allora come fare? Beh, innanzitutto si potrebbe usare la carta igienica per asciugare l’umidità dalle orecchie, o se proprio pensate che i cotton fioc siano necessari, provate a procurarvi quelli biodegradabili. Ormai, di alternative ce ne sono tante, e in commercio si trovano molte cose in versione eco. - Continuando a parlare di beauty case, cosa usate voi, di solito, per lavarvi quando siete in viaggio?
Noi, il sapone fatto in casa, assemblato rigorosamente da noi, con olio extravergine di oliva (quello che avanza dalle fritture o dalla cucina durante l’anno) e soda caustica. Una svolta, perchè pulisce bene, nutre la pelle ed è molto utile all’occorrenza per lavare i panni a mano. Inoltre si asciuga subito (dalla sera alla mattina) ed è molto pratico da portare con voi. Lo stesso vale per lo sciampo, esistono quello solido, che vi permetterà, come nel caso del sapone, di evitare consumare più contenitori di plastica. Quindi non dimenticate di metterne un paio nel vostro zaino. Di solito questi tipi di saponi sono molto duraturi. Per darvi un’idea, noi nel nostro ultimo viaggio in Myanmar, di 28 giorni, ne abbiamo portati un quadratino a testa. - A proposito di zaini fatti con coscienza, non dimenticate di inserirvi una busta di tela (o più di una), che all’occorrenza vi servirà per fare la spesa, oppure per trasportare i panni sporchi in lavanderia. Insomma c’è sempre occasione di utilizzarla come supporto, e di risparmiare un’infinità di sacchetti di plastica. E se proprio vi ritrovate in mano un sacchetto di plastica, pensate a riutilizzarlo più e più volte. Uno dei miei soprannomi, coniato da Giuly, è “l’uomo dei sacchetti di plastica”, proprio perchè nel mio zaino ne conservo un’infinità, ogni volta che me ne capita uno per le mani, lo conservo e lo riutilizzo più e più volte, per qualsiasi cosa.
- Un altro modo per contrastare il consumo (eccessivo) di plastica è quello di andare a fare la spesa nei mercati della frutta e verdura, che oltre ad essere dei micro-mondi ricchi di spunti antropologici e flolkloristici, offrono prodotti di qualità, spesso coltivati in loco. Qui, gli imballaggi sono quasi del tutto assenti, o comunque sono molto meno utilizzati, sostituiti di solito da buste di cartone. Nel caso in cui vi offrano sacchetti di plastica, potrete sempre rifiutarli a vantaggio della famosa busta di tela, che avevate saggiamente inserito nello zaino.
In tutti i casi, l’obbiettivo è di comprare sempre meno cibi avvolti nella plastica, come per esempio le merendine, patatine ed evitare, in generale, tutto ciò che è classificabile sotto la categoria junk food, che oltre ad essere dannoso per la vostra salute impatta notevolmente sull’ambiente. - Nel comprare souvenir, provate a prediligere oggetti in legno o dell’artigianato locale, oltre a sposare la causa ambientale, aiuterete l’economia locale, e sarete certamente più originali. Giacchè, di solito, gli oggetti fatti a mano sono pezzi unici, o comunque tipici di una specifica cultura.
- Se siete ad una festa, evitate le cannucce in plastica, sono dannosissime per l’ambiente e soprattutto non sono indispensabili. Nelle discoteche e bar più virtuosi, stanno cominciando a dare cannucce biodegradabili o addirittura commestibili, utilizzando in quest’ultimo caso, la pasta di grano duro. L’iniziativa di un signore in Vietnam di proporre cannucce di erba ha fatto il giro del mondo, a dimostrazione che la consapevolezza e la creatività fanno sempre la differenza.
- Procuratevi una borraccia da viaggio con filtro, ce ne sono tante in commercio ormai, e sono in grado di eliminare il 99,9% dei batteri. Sapete questo cosa vuol dire? Che potrete finalmente smettere di comprare bottiglie di plastica per garantirvi il fabbisogno di acqua giornaliero. Una buona borraccia con cannuccia ultrafiltrante e coperchio igienico (COME QUESTA) può costare tra i 35 e i 100 euro, ma ovviamente la spesa verrebbe ammortizzata alla grande già nel giro di un solo viaggio.