UN PARADISO SCONOSCIUTO AI PIU’
Abruzzo, questo sconosciuto! Un’intera regione che cela dietro un velo opaco molti tesori ancora nascosti al grande pubblico.
Un isolamento culturale, più che geografico, che perdura da anni e che, paradossalmente, ha difeso dallo sfruttamento di massa un patrimonio storico-naturalistico più unico che raro!
Nello specifico parliamo di Abruzzo costiero, e di quel tratto di costa di circa 40 km compreso tra Ortona e Vasto, conosciuto come “La Costa dei Trabocchi”. In questo breve tratto di litorale, puntellato da strane palafitte in legno, si concentra una ricchezza enorme, per lo più privilegio di un pubblico ricercato e consapevole, e di una comunità locale dedita ancora alle attività di un tempo, come la pesca e l’agricoltura, cui si affiancano oggi la gastronomia e la scienza del buon vino.
E’ questa, infatti, terra di vigneti e uliveti, di tradizioni che si tramandano di generazione in generazione, e di pescatori-contadini che col loro ingegno hanno saputo plasmare un territorio altrimenti ostile.
LA MAGIA DELL’ABRUZZO COSTIERO
La Costa dei Trabocchi è un luogo magico, che offre vari spunti: dalle spiagge di sabbia alle calette rocciose, dai borghi graziosi alle abbazie medievali, dalla cucina tradizionale al buon vino, senza trascurare i trekking all’ombra di leccete centenarie e pinete marittime, che esaltano un ambiente mediterraneo rigorosamente a denominazione d’origine contrallata.
Questo tratto di Abruzzo è un mondo tutto da scoprire, destinazione privilegiata per gli amanti della natura, del mare e della buona cucina. Ma addentriamoci in questo mondo ricco e variegato, e vediamo cosa non bisogna assolutamente tralasciare.
E’ difficile circoscrivere in un singolo articolo tutte le meraviglie di questo tratto di costa abruzzese, ma noi ci proviamo, sperando di ispirarvi e di suggestionarvi.
IL MEGLIO DELLA COSTA DEI TRABOCCHI
ORTONA, LA PERLA DELL’ADRIATICO
Ortona, di cui avevamo gia parlato in questo articolo, è città antichissima, conosciuta sin dai tempi di Strabone, l’illustre geografo greco del I sec d.C. che ne sottolinea la posizione strategica e l’importanza del porto. Ortona detiene, inoltre, un patrimonio storico-artistico non indifferente. Volendo ridurlo ai minimi termini, per ragioni pratiche, non possiamo non citare la bellissima “passeggiata orientale”, un vero e proprio balcone che si affaccia sul mar adriatico i cui estremi sono i Giardini Pubblici dell’Eden e le maestose rovine del castello di epoca aragonese.
Notevole anche il centro storico di “Ortona Vecchia”, che si concentra nei dintorni della Cattedrale di San Tommaso Apostolo, inglobando il Corso Matteotti e le vecchie mura caldoriane. Nella Cattedrale sono custodite, sin dal 1258, le ossa di San Tommaso, il santo patrono della città, a cui gli ortonesi (compreso il nostro Rocco Sur) sono assai devoti.
Da qui parte ufficialmente il Cammino di San Tommaso che, attraversando tutto l’Abruzzo, termina, dopo 315 km, proprio nella Basilica di San Pietro, a Città del Vaticano. Un percorso mozzafiato che valica gli Appennini, ed offre scenari naturalistici davvero unici.
Ma a proposito di patrimonio naturalistico, quello di Ortona è davvero notevole: imperdibili sono la Spiaggia dei Ripari di Giobbe (in direzione nord, verso Francavilla) e la Spiaggia di Punta Acqua Bella (in direzione sud verso San Vito Marina), entrambe a ridosso del centro cittadino, entrambe spettacolari espressioni di una Natura magica e selvaggia.
SAN VITO MARINA
San Vito Marina è forse il caso turistico più eclatante della Costa dei Trabocchi. Situato a 7 km a sud di Ortona, San Vito è un simpatico paesino di mare, che vive essenzialmente di turismo balneare, familiare e gastronomico. D’estate è capace di triplicare la sua popolazione, che di solito si aggira attorno alle 5000 anime, offrendo di tutto e di più: eventi, stabilimenti balneari ben attrezzati, ristorantini di pesce per tutte le tasche, e persino una suggestiva passeggiata che si protende verso il mare, un tempo braccio principale del porticciolo locale, ed oggi luogo di ritrovo di turisti in cerca di refrigerio.
Spostandosi poi di poco verso sud, comincia il tratto più bello della Costa dei Trabocchi, quello fatto di calette rocciose ed anfratti, dove si riscontra una gran concentrazione di quelle “macchine pescatorie” che il genio poetico di Gabriele D’Annunzio definì dei ragni anti-diluviani, i Trabocchi appunto. Tra San Vito e Fossacesia se ne contano circa una ventina!
Ma per avere una visione completa della Costa dei Trabocchi, dovete spingervi poco più a sud di San Vito, lungo la statale SS16, si trova qui il Belvedere Dannunziano, un promontorio mozzafiato a picco sul mar Adriatico, da dove D’Annunzio concepì uno dei suoi capolavori letterari, Il Trionfo della Morte.
LA SPLENDIDA ABBAZIA DI SAN GIOVANNI IN VENERE
Continuando a scendere verso sud, prima di giungere a Fossacesia, è doverosa una leggera deviazione verso l’interno. Basta, infatti, risalire per un breve tratto le dolci colline sanvitesi, per raggiungere uno dei luoghi più suggestivi in assoluto. Qui, su di un promontorio che domina tutta la valle, con un gran balcone vista mare, si erge l’Abbazia di San Giovanni in Venere, complesso risalente al XIII secolo, dove vivono tuttora i padri passionisti. Si tratta di un’opera grandiosa, costruita su di un tempio romano, che comprende Monastero, convento e basilica e che si fonde perfettamente con lo scenario circostante. Imperdibile!
ROCCA SAN GIOVANNI, UNO DEI BORGHI PIU’ BELLI D’ITALIA
Questo piccolo borgo medievale di circa 3000 abitanti, avvolto da un’aurea magica, e preso d’assalto durante l’Estate, è davvero un gioiello in pietra e mattoncini. Rocca San Giovanni, che fa parte del prestigioso club I borghi più belli d’Italia, vi accoglierà, infatti, con la sua tipica veste di paesino abruzzese.
Perdetevi tra i vicoli del centro storico, percorrete le mura medievali e fermatevi a fare due chiacchiere con i simpatici roccolani.
TORINO DI SANGRO
Torino di Sangro vanta un territorio molto ampio e variegato, che alterna dolci colline adibite a vigneti e campi di grano a vaste aree boschive e a lunghi tratti di litorale. Aree camping, ristorantini e trabocchi sono disseminati lungo tutto il territorio, ma il vero tesoro naturalistico di questa area è costituito dalla “Lecceta di Torino di Sangro”, ovvero un esteso bosco di lecci, protetto dal vincolo di Riserva Naturale Regionale, un luogo incantato che è possibile esplorare percorrendo sentieri (tracciati) più o meno impegnativi.
VASTO E LA RISERVA NATURALE DI PUNTA ADERCI
Di cose da vedere a Vasto e dintorni ce ne sono veramente tante, giacché stiamo parlando di uno dei centri culturali e commerciali più importanti della costa. Ma al di là della Marina e del Centro Storico, a noi ci preme parlare della stupenda Riserva Naturale di Punta Aderci, che si trova lungo la costa adriatica tra Casalbordino e Vasto, sulla strada che conduce alla zona industriale e artigianale. Si tratta di un’area di 285 ettari dove si alternano vigneti, oliveti, campi di grano e di girasoli che in primavera si accendono di colori cangianti, come su una tela di un pittore impressionista.
Ma l’area di maggior interesse è costituita dalla spiaggia di Punta Penna, dominata dal promontorio di Punta Aderci, un balcone naturale a picco sul mare, che offre una visuale a 360 gradi su tutta la riserva, fino alle vette innevate del Gran Sasso e della Majella. Memorabile!
A guardiano di quell’orizzonte mitico che spazia sul Mare Adriatico, c’è il Faro di Punta Penna, ultimo baluardo della spettacolare Costa dei Trabocchi.
DA NON PERDERE
- Pranzare (o cenare ) su un Trabocco. Menù a base di pesce. Prezzo medio 50 Euro a persona.
- Passeggiare lungo l’ex-tracciato ferroviario Ortona-Vasto, che presto diventerà una delle ciclo-vie più spettacolari d’Italia.
- Assistere al Corteo Storico della Dama delle Chiavi e alle festività del Perdono che si svolgono ad Ortona in coincidenza della prima domenica di maggio, in onore del Patrono della città, San Tommaso Apostolo.
- Assistere alla processione della Madonna del Porto, che si svolge a San Vito l’ultima domenica di luglio.
In quest’occasione la statua della Madonna viene portata in mare da un nutrito seguito di barche e pescatori.
“Bisogna andare in giro
per congedarsi dall’infiammazione della residenza,
dalle muffe e dal sudore freddo.
Bisogna andare in giro
perchè i luoghi conservano ancora un’innocenza
che le persone non hanno più.”(Anonimo Abruzzese)
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